Quando ancora non esisteva l'industria del freddo, nei mesi invernali in questo luogo la neve veniva ammassata e calpestata per renderla compatta e poi ricoperta con strati di paglia per meglio conservarla. Una volta trasformatasi in ghiaccio questo veniva sezionato in blocchi che, avvolti in sacchi di juta, erano trasportati a valle a dorso di mulo. Da qui, su carri trainati da cavalli, era poi trasferito in città per gli usi civili e domestici (ospedali, trattorie, famiglie).
L'Associazione Culturale Monti del Tezio, consapevole della necessità di salvaguardare questa importante testimonianza storica, dopo aver individuato il luogo dove sorgevano le Neviere, ormai completamente occultato dalla folta vegetazione infestante, grazie al lavoro volontario di alcuni soci, nell'anno 2001 ha riportato alla luce i resti della costruzione che serviva per l'accumulo e la conservazione della neve.
Le più antiche notizie rintracciate all'Archivio di Stato di Perugia, risalgono al 1669. Da una sorta di avviso pubblicitario apparso sulla "Gazzetta", giornale che si stampava a Perugia nel 1864, si legge: "Il Conte Oddi Baglioni ha sul Monte Tezio delle buche per la neve e accetta prenotazioni dai caffettieri".
Il recupero del sito, così come ora appare, è stato completato nell'estate 2005, grazie all'intervento di consolidamento e bonifica dell'intera area realizzato dalla Comunità Montana - Associazione dei Comuni Trasimeno Medio Tevere.
(Da "I Quaderni del Monte" - Collana edita dalla Associazione Culturale Monti del Tezio - n. 1 anno 2002: Le Neviere di Monte Tezio).
L'edificio di origine medioevale, seminterrato, è da tempo privo di copertura, presenta una pianta circolare del diametro interno di 12 metri ed è definito da una muratura di pietrame dello spessore di 50 cm.. Quattro piloni addossati alla parete stessa, sono ubicati alle estremità di due diametri ortogonali; su di essi erano impostati due arconi intersecantisi in chiave, sui quali era adagiata la struttura lignea sostenente un tetto tradizionale costituito da pianelle, tegole e coppi.
In giro per i monti e i boschi umbri, le neviere le abbiamo trovate varie altre volte ( al Bosco San Francesco di Assisi per esempio), e anche in città abbiamo trovato antiche ghiacciaie o similari per la conservazione del ghiaccio ( a Città di Castello per esempio), unico mezzo un tempo per curare la febbre.
Per visitare queste, sicuramente le più maestose, site al Tezio, noi abbiamo percorso il sentiero 1 a salire, mentre siamo ridiscesi sul sentiero 3, per un totale di 6 km circa.
Buone escursioni a tutti!
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Sulla mappa digita: Parco Naturale del Monte Tezio
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