E' una insolita prospettiva della nostra Umbria, quella in mostra a Palazzo Baldeschi in centro a Perugia fino al 25 ottobre 2015.
L’Umbria vista dall’alto tra realtà e immaginazione: aeropittura, aerofotografia, stampa antica, droni.
Abituati a perderci per i vicoli angusti delle nostre cittadine, sguardo sempre in basso, perdiamo spesso il senso aereo del tutto e questa mostra ce lo restituisce attraverso le bellissime opere di aeropittura dei due principali pittori futuristi umbri Gerardo Dottori ed Alessandro Bruschetti, attraverso fotografie scattate in volo e registrate da droni, oppure attraverso stampe antiche che ritraggono alcune città umbre tra la fine del ‘400 e il ‘700. Un vasto repertorio di ispirazioni...
All'interno della mostra è anche possibile consultare il sito UmbriaGeo della Regione Umbria e confrontare ortofoto del territorio degli anni 50 con quelle attuali. Si imparano un sacco di cose e si ha la riconferma delle trasformazioni nel nostro paesaggio!
E' entusiasmante anche per i bambini…acquisire questo sguardo assonometrico, proiettare le immagini su un piano, cogliere le geometrie della città e dei suoi edifici, immaginarsi in volo sopra città…e sempre più sù fino a vedersi dentro un'astronave o un satellite.
Constatare che la terra corre velocissima sotto un aeroplano immobile ( da il Manifesto dell'aeropittura )
Ho fissato una frase di Dottori, riprodotta in un pannello all'ingresso della mostra:
L'Umbria predilige il cerchio la curva dolce le ascese che suggeriscono la spirale. Così è nato spontaneo in me un paesaggio umbro circondante in cui costringo lo spettatore a porsi idealmente con me al centro dell'aeropittura per dominarla e viverla nella sua rotondità totalitaria. - dal manifesto umbro dell'aeropittura 1941.
Ed è proprio così che il giorno successivo alla visita della mostra decidiamo di porci idealmente anche noi al centro di un quadro di Dottori e partiamo per un'escursione nei pressi di Panicale: il nostro obiettivo è cogliere le stesse visioni sul lago Trasimeno di cui, in tante opere, l'artista ci circonda.
E' risalendo la cresta del monte Ripalvella che ci riusciamo pienamente, ripassiamo i nostri orizzonti e li ricoloriamo con la luce di ottobre…saturi di tutto questo ci piacerebbe tanto essere in grado di riprodurre con un disegno quanto abbiamo colto…ma questa volta non osiamo farlo e ce lo lasciamo risuonare dentro!
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