Saliamo in centro storico percorrendo le scalette di Sant'Ercolano, nonostante la salita…è sempre un gioco bellissimo fare la gara di corsa, contare gli scalini e ricordare la storia di Sant' Ercolano e dell'invasione di Perugia da parte degli Ostrogoti!
In un attimo siamo già di fronte all'Antica Latteria di Perugia, in Via Oberdan, per il nostro consueto maritozzo con la panna.
Qui vale veramente la pena per l'ottima panna montata a mano, per conoscere la storia della latteria, un posto autentico!
Francesco prepara la nostra colazione e ci racconta che la latteria risale all'anno 1925 quando alcuni facoltosi Perugini produttori di latte decidono di iniziare a vendere anche i derivati del latte prodotto nella propria cooperativa: formaggi, burro, ricotta e panna.
Nel 1974, quattro fra i più capaci lavoratori rilevano l'attività e la portano avanti fino ai giorni d' oggi, Francesco è figlio di Umberto Olmati, ultimo dei 4 soci.
Sulle maioliche originali risalenti al 1930 si legge: L'uso di latticini è fattore di lunga vita, con questa consapevolezza, la pancia piena e i baffi sporchi di panna partiamo per il nostro itinerario di trekking urbano.
Punto di partenza: Piazza IV Novembre, non poteva essere diversamente, ma non ci soffermiamo sulla piazza principale e pieghiamo subito per Via Calderini e poi a sinistra in Via Volte della Pace. Si tratta di una delle vie più caratteristiche della nostra città perché è coperta da arcate a volta a crociera che seguono il percorso curvilineo delle sottostanti mura etrusche. La percorriamo fino a sbucare in Piazza Piccinino.
Qui si trovano il noto pozzo etrusco e palazzo Sorbello, ma noi ci soffermiamo sulla Chiesa della Compagnia della Morte, in particolare sul portale.
Il nome incuriosisce i bambini, come fa a piacere a qualcuno la morte ? e il portale richiama la loro attenzione per la presenza al centro del simbolo di Perugia, il grifo, sormontato da altri 3 importanti stemmi di vari prelati, papi e cardinali influenti nella nostra città nel periodo del 1500-1600.
Così i bambini aprono il loro taccuino da viaggio e iniziano a riprodurre il simbolo della città, il grifo dal corpo di leone, la testa e le ali d'aquila.
Questa suggestione di simboli, con vari significati tutti riconducibili alla funzione di identificazione collettiva ci porta un'idea giocosa: fare una specie di caccia al simbolo nascosto, nella vicina Piazza Danti.
I bambini scovano in un istante due rilievi ai lati del palazzo del Turreno, all'angolo con Via del Sole e Via Bartolo, raffiguranti una mano che tiene delle spighe di grano.
Qui infatti, nei sotterranei della rocca del Monmaggione, si trovavano i magazzini del grano, grano e farina che in epoca medievale arrivavano dai campi e dai mulini sul Tevere attraverso la via regale che da Porta Sole partiva e arrivava ad Assisi passando per Ponte San Giovanni; un asse viario già utilizzato dagli etruschi e dai romani.
Sulla Piazza Danti si trova il terzo lato del duomo di Perugia, oggi è martedì e come ogni martedì sulle scalette del duomo, da questa parte nascosta, c'è il mercato delle terracotte!
Poi c'è il Turreno, cinema/teatro, purtroppo chiuso dal 2010 e di infelice destino (diventerà un centro commerciale), ma con una storia importante che voglio che i bambini conoscano.
Fu inaugurato nel 1891, come teatro dei nuovi ceti, realizzato su un struttura portante in ghisa e ferro, che sostituiva una precedente in legno. Ospitò la prima rappresentazione cinematografica nel 1896 e vi furono anche i fratelli Lumiere!
Adesso saliamo ancora alla parte più alta dell'acropoli: il monte del Sole. Qui i bambini decidono di andare a visitare la biblioteca comunale Augusta, entriamo e chiediamo se qualcuno può raccontarci qualcosa; la biblioteca è frequentatissima ma ciononostante ci vengono illustrate molte cose interessanti per dei bambini nativi digitali! Il confronto fra gli archivi a schedari che occupano svariate sale e il sistema a banche dati digitali lascia a bocca aperta i bambini, e che meraviglia quando la bibliotecaria illustra loro che l'Augusta ha un a torre libraria di 7 piani, e che accanto alle ultime novità…si possono consultare anche fonti antiche, monoscritti e documenti storici! La biblioteca di Perugia è un luogo accessibile e interessante anche ai piccoli! Anche se non ha una specifica sezione a loro dedicata, i ragazzi trovano interessante il fatto in sé della ricerca bibliografica, della classificazione e catalogazione, una sorta di stratificazione diacronica delle conoscenze!
Usciti dalla biblioteca ci divertiamo a fotografare, questo è uno dei punti più panoramici e ci si possono passare delle ore ad osservare dal primo piano all'orizzonte. Siamo in Via delle Prome e andando verso Piazza Rossi Scotti si accede ad una delle gemme più nascoste di Perugia: il giardino dell'Usignolo. Questo giardino, di pertinenza del Palazzo Rossi Scotti, è proprietà privata e accessibile solo di sera ( è un lounge bar), pertanto rubiamo qualche scatto con la macchina fotografica oltre il cancello. Ci piace tanto questo posto segreto di Perugia che si affaccia sui contrafforti della fortezza, apre sulle mura medievali del borgo di Sant'Antonio e giù fino al verde vallone e agli azzurrati lontani appennini.
Ora saliamo ancora a Piazza Michelotti e proseguiamo per via dell'Aquila, che si chiama così perché è la più in alto, quota 493 s.l.m.
Questa via stretta ci porta alla piazzetta San Severo, la piazzetta ove si trovano l'omonima chiesa nonché la cappella affrescata da Raffaello e Perugino. Entriamo armati di diari, matite, pennelli, acquerelli intenzionati a copiare l'opera…naturalmente chiediamo l'autorizzazione all'operatrice museale e avvisiamo che potremmo impiegarci un bel po' di tempo.
Prima di cimentarci nella riproduzione di qualche particolare, occorre un'attenta osservazione dell'opera, l'unica di Raffaello a Perugia: una Trinità. E' realizzata su commissione nel 1505, lasciata incompiuta è terminata dal maestro di raffaello, Pietro Vannucci.
L''opera è perfettamente suddivisa in due registri sia fisicamente che per autore, nello spazio contenuto all'interno di un ampio sesto acuto Raffaello dipinse la Trinità affiancata da due angeli e dai santi Mauro, Placido, Benedetto, Romualdo, Benedetto martire e Giovanni, come indicato dai nomi sotto di loro; mentre nel registro inferiore, Perugino dipinse allineati altri 6 Santi: Scolastica, Girolamo, Giovanni Evangelista, Gregorio Magno, Bonifacio e Marta. A dividere questa processione di Santi si trova una piccola nicchia contenente una scultura in terracotta risalente alla fine del Quattrocento.
L'attenzione dei bambini è catturata dalle due figure degli angeli che incorniciano il Cristo e dalla piccola scultura di terracotta, come fossero tre fuochi prospettici. Terminata la nostra opera, con molta soddisfazione, essendo più volte venuti a vedere l'affresco e avendo ogni volta colto un particolare diverso, ci possiamo dedicare alla conclusione del nostro itinerario in zona Porta Sole, appena usciti possiamo scorgere di fronte a noi, affissa sul muro delle case, una targa con i verso con cui Dante descrive il nostro territorio nel canto XI del Paradiso:
Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo, fertile costa d'alto monte pende,
onde Perugia sente freddo e caldo da Porta Sole; e di rietro le piange per grave giogo Nocera con Gualdo.
Mi viene in mente un'espressione tipica perugina riferita al vento di Tramontana che noi chiamiamo tramontanina quando "pela" particolarmente…oggi, però, è una giornata in cui Perugia sente molto caldo! Ma noi la tramontana ce l'abbiamo dentro e non ci facciamo scoraggiare dal caldo, andiamo in Via della Viola!
Scendiamo fino all'arco dei Gigli e giù per la via Sdrucciola ci catapultiamo nella nostra Social Street perugina: Via della Viola per l'appunto.
Questa via è molto cara ai bambini, la frequentiamo spesso per l'intensa vita culturale che dal 2012 è animata dall'associazione di quartiere Fiorivano Le Viole: una cellula di resistenza creativa nella città che ci richiama spesso con la sua bellezza, l'interesse per il cuore, l'intelletto, l'incoscio.
Effettivamente, la via e le relative traverse fino a Via dei Cartolari, rappresentano una vetrina della creatività, un intreccio di diverse abilità, storie, personaggi, idee …camminando ti ritrovi al centro di una installazione virtuale e reale, prendono coraggio le tue idee, che tu sia grande o bambino! Facilmente entri ed esci nelle botteghe artigiane, i piccoli negozi, tutto è diffuso e più condivisibile. Qui si trova la Perugia capitale della cultura e dell'ispirazione, ed è così che ci piace concludere questo viaggio nel quartiere.
Non ci resta che rifocillarci … le campane suonano le 12, riattraversiamo la piazza IV Novembre che nel frattempo si è affollata di turisti e giù per Via Maestà delle Volte andiamo alla Bottega di Perugia in Piazza Morlacchi.
Praticamente riempiamo, con la nostra ingombrante presenza, la piccola bottega, ci accomodiamo al banco e assistiamo alla sapiente preparazione di un tagliere di salumi e formaggi rigorosamente locali.
L'oste si chiama Cristian è uno dei 3 soci dell'attività, molto gentile e affabile con i bambini…cosa che non sempre riscontro quando vado in giro con i miei figli. Molti si innervosiscono alla vista dei bambini, pieni di pregiudizi e luoghi comuni, Cristian invece sembra contento di chiacchierare con loro, mentre affetta e prepara. Ci dice che i salumi sono prodotti direttamente dalla macelleria di uno dei soci: è la macelleria Burico di Castiglione del Lago. I formaggi provengono invece da Bettona, il pane è doverosamente sciapo, non si transige!
Nel frattempo entrano molti giovani studenti che si vengono a prendere un panino per il pranzo, molti non sono umbri, molti stranieri e mi fa sorridere il fatto che Cristian debba descrivere loro i salumi, così familiari a noi! Coppa, capocollo e ciauscolo necessitano di maggiori informazioni per i più! Intanto posso curiosare e fare domande, sui vini, sulle birre, anche questi prodotti localmente e noto piccoli particolari: libri, frasi, oggetti, nomi che denotano una cultura del cibo e della peruginità molto spiccata. Una tipicità ricercata ma non eccessiva, non artefatta, né cafona, né scicchettosa, insomma un posto senza etichette! Ci piace!
La degustazione ci mette di buon umore, con leggerezza spazzoliamo via un abbondante tagliere di salumi come se fossimo nel pieno dell'inverno quando invece fuori è scoppiata una torrida estate.
Ci fermiamo in un angolino di Piazza della Repubblica, al Gambrinus; quì, da che io lo conosco, c'è sempre stato un gelataio.
Ora c'è Matteo Carloni, a farlo tutti i giorni: il gelato! I gusti alla crema o alla frutta sono prodotti a regola d'arte e anche gli stecchi, i ghiaccioli, le granite sono artigianali. Niente coloranti, niente surrogati… gelato in purezza!
Di questo posto, mi piace anche il capannello di persone che si forma davanti al locale, proprio all'inizio di Via Bonazzi, fresco, disordinato e colorato!
Ultimissima sosta, prima di tornare alla stazione ferroviaria di Sant'Anna, sono i Giardini Carducci. Posto ideale per giocare a nascondino, mentre io mi posiziono lì, al solito posto, al parapetto dal quale la vista è una delle più belle d'Italia, come diceva Sandro Penna: in fondo in fondo…si indovina che il corso finirà su l'infinito!
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