Lo scorso fine settimana il centro storico di Cannara si è vestito di fiori per celebrare, come da tradizione, la festa del Corpus Domini.
E' una festa interessante l'Infiorata di Cannara, anche per chi non vuole considerarne l'aspetto religioso.
Un'esperienza sensoriale, una manifestazione artistica, un evento di grande valenza sociale.
Cospargere le strade con petali di fiori per onorare il passaggio del Corpo di Cristo è un'usanza antica che a Cannara risale al 1826.
Quella di Cannara è l'infiorata più antica dell'Umbria.
Ma il primo tappeto policromo realizzato secondo precisi disegni, quindi non solo un casuale spargimento di fiori, avvenne più tardi, nel 1950 in Via Ettore Thesorieri per opera del signore Mario Preziotti. Da allora gli abitanti di Cannara cercano di mantenere viva questa tradizione e arricchirla di anno in anno raffinando le tecniche realizzative.
La prima volta che sono entrata in contatto con la comunità cannarese dedita all'opera della realizzazione delle infiorate era il 2004 e avevamo appena avviato la nostra avventura imprenditoriale della Tana Libera Tutti.
Siamo entrati da stranieri a Cannara, al lavoro in ostello, nessuno di noi del posto, nei giorni della preparazione della festa, ricordo le scatole di petali variopinti disposti al sole ad asciugare ad ogni angolo del paese, ricordo il lavorio di bambini e anziani nei fondi e
cantine, la mia curiosità di osservarli nei loro gesti sapienti, con strane attrezzature spela-fiori, ricordo l'orgoglio con cui l'infioratore Fausto, uno dei primi cittadini cannaresi che ci è stato vicino, ci raccontava e dimostrava come si fà con bacche fiori, infiorescenze e bozzetti.
Sono passati un bel pò di anni, la nostra esperienza d'impresa sociale nel paese è maturata e mutata tante volte assieme alle persone che ne sono state protagoniste, ma il momento della festa delle infiorate rimane sempre emotivamente coinvolgente, come quella prima volta in cui ci siamo trovati travolti dentro.
Travolgenti sono gli stimoli sensoriali: i colori, i profumi, i suoni. Mille sfumature di giallo, rosa, rosso, verde, viola; odore di finocchio selvatico, rose, camomilla...e tante voci del paese dedito all'opera, poi la musica della banda, e il chiacchiericcio degli avventori.
Ci sono maestri infioratori che ne hanno fatto una vera arte, un sapere oramai ben codificato: c'è chi lavora il fiore fresco realizzando soprattutto disegni geometrici, chi il fiore secco ottenendo polveri sottili con cui si possono riprodurre fedelmente soggetti pittorici in notevole dettaglio.
Ma questi artisti infioratori non possono prescindere dai semplici collaboratori, il popolo, diverse generazioni fianco a fianco, che disegnano la strada con i gessi, bagnano con l'acqua, dispongono i petali o preparano qualcosa da mangiare nella lunga notte di sabato in cui si realizzano i tappeti.
L'infiorata è una grande opera popolare dove ogni cittadino fornisce il suo contributo, sì possiamo proprio dirlo, ogni cittadino!
Questo grande senso di identità collettiva mi ha sempre colpito e nel nostro lavoro di "albergatori sociali" abbiamo sempre cercato di narrarlo ai nostri viaggiatori, molte volte ci ha fatto sentire esterni, diversi, intesi come "altri", non posso nascondere la fatica di fare i conti con questo aspetto!
Ma ancora insistiamo nel cercare di interiorizzare i più bei elementi dell'entità collettiva cannarese e lo facciamo, studiando la storia, osservando, curiosando, entrando nelle case degli artisti, nei musei, parlando con tutti, raccontando tutto quello che impariamo agli ospiti che vengono a dormire in ostello o a mangiare in ristorante.
Non è anche questa una sfida? Ecco, anche noi con semplicità vi facciamo vedere attraverso queste foto cosa è...la "nostra" Cannara, la Cannara in cui abbiamo deciso quasi 10 anni fa di intraprendere, cambiare e aprire un pò le menti, includere...e c'è chi lo chiama solo turismo!
Sabato sera - la preparazione
Domenica - l'opera realizzata, la processione e una passeggiata per il paese
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