martedì 1 dicembre 2015

La curiosità ha ucciso il gatto, ma la soddisfazione lo ha fatto ritornare

Sono molto d'accordo con questa citazione del drammaturgo, premio nobel per la letteratura nel 1936,  Eugene Gladstone O'Neill.
Mi capita spesso, andando per sentieri più o meno remoti della nostra regione, di imbattermi in tesori nascosti e celati, chiusi.
In genere bisogna accontentarsi di osservare dall'esterno, di usare solo l'immaginazione.
Spesso sono dovuta tornare ripetute volte, altre volte è bastato, appunto, osare un' po...intrufolarsi leggermente e...questi luoghi, magicamente, si sono svelati.
Questa volta è successo al castello di Monte Sperello.
Stavamo percorrendo l'anello M21 dei sentieri del Trasimeno. Provenendo da Montemelino, arrivavamo a Monte Sperello e ci bloccavamo davanti al solito cancello ...
Ma questa volta, uno più piccolo, laterale, era leggermente socchiuso.
Non ho resistito e mi sono intrufolata dentro.
Monte Sperello è un castello databile fin dall'anno mille. Da questo luogo ha preso il nome una delle famiglie più antiche e conosciute di Perugia. Quì, nel medioevo, le genti dovettero incastellarsi per via delle condizioni del terreno paludoso e malsano. Nel 1200 Monte Sperello, Monte Melino e Pian del Carpine effettuarono una importante opera di bonifica della zona. Dopo il periodo medievale, il castello divenne dimora nobiliare; oggi ne conserva ancora l'elegante aspetto.
Ho fatto qualche timida foto ... poi ho sentito un vocina da dietro dirmi: "Vuole vederlo?" Lì per lì mi sono sentita come un ladro, poi ho risposto decisa " Certo! Se si può..."
E così ci si sono aperte le porte di questo castello, attualmente in restauro per essere convertito ad attività ricettiva di grande lusso.
La giovane signora che ci ha guidato all'interno del borgo aveva l'aria di essere coinvolta nella proprietà del bene...ma molto laicamente...forse era architetto...o forse no. Ero così affascinata da quello che stavo vedendo e così onorata di essere stata ammessa a castello che non ho voluto chiedere niente di personale! Non mi importava...lei era lì nello stesso momento in cui noi eravamo giunti a piedi al borgo dopo una fantastica escursione e ci faceva entrare in questo suggestivo scenario...
Una targa, al cancello principale esterno, ingiallita dal sole e scritta con il normografo anni or sono...dice

insediamento abitativo di origine etrusca
villa di epoca romana
fortificazione bizantina
proprietà benedettina
feudo e castrum medioevale
villa signorile dal 1400


E noi per vederla ci tocca invocare la fortuna?

Il tema non è nuovo: la conservazione del patrimonio collettivo e del paesaggio per merito dell'intervento di un' impresa privata?
Per me una questione ancora spinosa...che dipende dalla natura e dagli scopi dell'impresa.
La conservazione del paesaggio è un importantissimo servizio di utilità sociale.
Ma dubito che una qualsiasi impresa sociale possa recuperare e restituire alla collettività un bene così enorme e impegnativo come questo! Quindi...benvenuto signor proprietario!
La nostra accompagnatrice ce lo indica da una finestra, il proprietario intento a colloquiare con altri in una delle corti interne; io gli faccio ciao con la mano, e lui sorride. Ho pensato che è coraggioso, molto coraggioso!

Giudicate voi...












UN VIDEO DELL'ESCURSIONE