Un’escursione nei pressi di Fossato
di Vico, sui luoghi dell’eccidio nazifascista del 4 luglio 1944 ai “trocchi”
del Borghetto.
Questa
escursione è nata mesi fà ... come tesina del corso base di formazione Aigae che ho frequentato lo scorso anno ... e oggi è diventata realtà, grazie alla sensibilità e professionalità della guida cui l'ho proposta: Marco Fazion ... che oggi, 25 aprile 2015, ha deciso di condurre su questi luoghi della memoria un piccolo, ma motivatissimo, gruppo di escursionisti.
La proposta nasce dal mio ormai noto desiderio di conoscere e raccontare, passo dopo passo, le tante piccole grandi storie che sono gravitate attorno alla Resistenza in Umbria: storie di violenze commesse contro la popolazione civile dalle truppe tedesche e dalle forze fasciste loro alleate nei circa dieci mesi (dal settembre 1943 al luglio 1944) in cui è durata l’occupazione nazista e il governo della Repubblica sociale italiana in Umbria.
Avrete capito, insomma, che a questa escursione abbiamo lavorato a più mani ... e più piedi...fra lavoro di ricerca, individuazione preliminare del percorso, sopralluoghi vari.
Il lavoro più grande, certo, lo ha fatto storico che ha recuperato le testimonianze della vicenda, Tommaso Rossi, autore dell'opera Tracce di Memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria. Ed. Umbra 2013. Opera che noi abbiamo usato come binario per ripercorrere i luoghi e rintracciare nel paesaggio di oggi i segni di una storia di 71 anni fà...
Protagonisti di
questa storia che abbiamo voluto ripercorrere oggi sono 3 uomini: Antonio Piccioni, 56 anni 6
figli esperto ex combattente della Grande Guerra, G. Battista Galassi, 37 anni 3
figli contadino, Pietro Mariucci, 20 anni; coraggio e senso di altruismo li
spingeranno a mettere a repentaglio la propria vita per salvare il resto della
loro comunità.
E’ la comunità
di Borghetto di Purello, una frazione del Comune di Fossato di Vico. Quì, lungo
la Flaminia, dalla metà di giugno del 44, la vita si fà difficile, il fronte è
in avvicinamento e il pericolo dei rastrellamenti nazifasciti sempre più
concreto.
Siamo ai piedi
del Monte Cucco, e quello che accadrà qui si perpetuerà fino alla fine di
luglio, senza soluzione di continuità, in quasi tutti i paesi del versante
ovest: Sigillo, Costacciaro, Scheggia.
Questa
escursione incide nel territorio del Parco Regionale, siamo sul lembo sud ai
confini dell’area parco, ma per una volta vogliamo tralasciare gli aspetti naturalistici,
sebbene influenti nello svolgimento degli eventi, e focalizzarci invece sulla storia
recente della seconda Guerra Mondiale, così come riecheggia nella memoria collettiva
degli abitanti di questo territorio.
La storia ( tratta da Tracce di Memoria - T. Rossi)
Seconda
metà del giugno 1944, molti abitanti di Fossato di Vico e sue frazioni, come Purello e Borghetto, decidono di abbondare le proprie abitazioni e
trasferirsi con greggi e masserizie in montagna ( il Monte Nofegge), i paesi sono insicuri, i bombardamenti sulle
ferrovie e sulle strade principali sono più frequenti, i reparti della
Wehrmacht arretrano minacciando la gente con saccheggi e violenze.
La gente si
rifugia in montagna in capanne di rami e frasche, in mezzo ai boschi ai lati
dei pascoli per i greggi.
Parliamo di
circa 100 persone.
Molti
uomini sono costretti a fare su e giù, desiderano controllare le case dal
rischio del passaggio dei tedeschi e cercano di mandare avanti i lavori
agricoli in pianura.
Le persone
si sentono al sicuro in montagna, qui non ci sono i partigiani come nelle altre
zone limitrofe di Costacciaro ( brigata Monte Cucco) e di Scheggia ( Il Gruppo
Patrioti), il pericolo di rastrellamenti antipartigiani non dovrebbe
presentarsi.
Arrivano a
loro, quassù rifugiati, notizie di uccisioni a poca distanza, amici pastori con
cui condividevano questi pascoli in estate, ma anche donne e ragazzi che
reagiscono allo spavento.
Il 3 luglio
la gente dai trocchi del Borghetto
vede i soldati della Wehrmacht cingere da più lati la zona, abbandonare il
bivacco a Borghetto e a Purello e salire. La gente del posto chiama trocchi i
canaloni che si formano sul terreno per l’erosione dell’acqua. Sono i canali
del Fosso Vetorno che qui nasce e
scende per gettarsi nel Chiascio.
Mandano
qualche ragazzo a controllare, in paese. Pietro Mariucci apprende dai soldati
stessi che stavano ad occupare la sua casa che il giorno dopo ci sarebbe stato
il rastrellamento. Dà l’allarme, un po’ di gente in montagna scappa, con al
seguito il bestiame, ma molti restano non temono il peggio, pensano che essendo
disarmati non avrebbero subito la ferocia dei tedeschi.
La mattina
successiva, 4 luglio, i tedeschi aprono il fuoco, ma non sono solo a colpire
dal sotto, provengono anche dal versante marchigiano, hanno appena concluso
altri eccidi in zona Fabriano e ora si riversano su questo lato.
Fanno
scendere donne e bambini lungo i trocchi, sotto la guida di Antonio Piccioni,
Gian Battista Galassi e Pietro Mariucci. I tre escono dal bosco, si siedono in
vista, sul margine dei prati per farsi vedere che sono inoffensivi, senza armi.
Ma la pattuglia che li segue, non gli dà nemmeno il tempo di spiegare che
stanno conducendo al paese le donne e i bambini e li uccide con una raffica.
La gente
che era ancora nelle capanne esce in preda al panico, i tedeschi radunano gli
uomini per completare l’opera di esecuzione.
Una
ragazza, disperata, risolve la situazione e blocca lo sterminio, si chiama Annetta
Micheletti, offre la sua vita di ragazza nubile in cambio della salvezza di due
uomini, padri di famiglia, che stavano per essere fucilati.
L’episodio
si conclude così, qui ai trocchi, ma prima che i tedeschi se ne vadano dal
Cucco ci vorranno ancora altri 10 giorni di violenze.
OGGI il
4-7-1944
TRE
INNOCENTI
DALLE ORDE
BARBARE
TEDESCHE
FURONO
TRUCIDATI
IL
SACRIFICIO DEI MORTI
E DEI LORO
CONGIUNTI SIA
MONITO ALLE GENTI E VOCE PROPIZIATRICE DI PACE
MONITO ALLE GENTI E VOCE PROPIZIATRICE DI PACE
Questo
leggerà, in un semplice cippo, chi vorrà salire fin quassù…
Il percorso
Sono possibili vari itinerari, oggi noi, abbiamo effettuato un itinerario della lunghezza complessiva di circa 8 km e 500 m di dislivello.
Si
raggiunge in auto Purello, frazione posta sulla SS3 fra Fossato di Vico e
Sigillo. Si prosegue sulla SS3 in direzione Sigillo, fino a Via del Borghetto
sulla destra. Si parcheggia a sinistra in un piccolo parcheggio sul lato sinistro della Flaminia proprio in corrispondenza della traversa di Via del Borghetto.
Si prosegue a piedi per Via Borghetto fino alle ultime
abitazioni continuando in salita per la strada silvopastorale che si addentra nel
bosco avviando l’ascesa del Monte Nofegge. Dopo circa 2,5 km ci si ricongiunge, a quota 735, sul sentiero 25 ci condurrà dopo poche centinaia di metri in salita ai pascoli al cui limitare avvenne l'eccidio. Qui si trova un cippo commemorativo. Ci troviamo ai Trocchi del Borghetto. La sovrapposizione di strati calcarei permeabili a strati marnosi non permeabili ha dato origine a queste formazioni denominate Trocchi...piccoli canali formati dall'azione dell'acqua.
Si prosegue sul 25 fino a trovare l'incrocio con la silvopastorale, la si percorre fino a trovarsi ai prati di Nofegge, l'area pascolo più ampia, ove immaginiamo la popolazione del tempo avesse portato le proprie bestie.
Nel bosco al contorno, immaginiamo le loro capanne, la presenza di una sorgente d'acqua supporta la nostra ipotesi. Marco Fazion durante la perlustrazione dell'area, ha rintracciato il percorso originario che dovevano aver fatto questi pastori e contadini in riparo, durante la nostra pausa pranzo, parliamo, formuliamo ipotesi, ci mettiamo d'accordo per ripetere queste tracce...la prossima edizione della Carta dei sentieri del Monte Cucco 1:25.000 Montemeru Ed. porterà la simbologia di queste evidenze in modo che anche altri possano seguire questo tracciato e individuare il luogo dell'eccidio e la lapide.
Si ridiscende per il sentiero che lambisce la zona pascolo e il bosco fino alla unica
diramazione sulla destra che ci ricondurrà a Borghetto ( punto di partenza) lungo la silvopastorale.