Mi piace iniziare questo racconto di un pomeriggio davvero diverso…presentandovi i personaggi con cui abbiamo fatto un salto a ritroso nel tempo e molti in avanti! Poi vi spiegherò perche…
Per prime: Antonella e Gabriella, artefici dell’iniziativa, socie della cooperativa il Poliedro..padrone di casa! Eh sì perché proprio in una casa ci troviamo…veramente sarebbe un museo ma non sembra proprio…è una casa colonica vera, di cui Gabriella è la “custode” di quella che un tempo era una splendida economia domestica! Siamo a Garavelle a 1 Km da Città di Castello. La casa è completamente arredata, piena di attrezzi, piena, direi, di vita! Arriviamo in anticipo ma un bel fuoco acceso già ci attende e possiamo pure guardarci un po’ intorno!
Antonella arriva carica di oggetti, quelli che dovrebbero servirci per il corso di cucina! La aiutiamo a trasportarli sbirciando fra le cassette..ma … non riconosciamo niente di familiare per cucinare: perché ha una cassa intera di quotidiani? Perché c’è un cuscino, una cassa di legno? Un computer? Bah…
Allora iniziamo la dimostrazione!
Claudio tira fuori una vecchia rivista e una tessera annonaria..e ci introduce così nell’Italia fascista post ’39, un’ Italia agricola, povera, in cui la figura della donna rappresentava la roccaforte del focolare domestico. Tempi pre e durante la seconda guerra mondiale, duri sotto tutti i punti di vista dove sacrifici e rinunce erano all’ordine del giorno. Tempi in cui l’olio di lino non si usava certo per lucidare il cotto, il sale non si buttava per le strade, la carne era razionata solo la domenica e nemmeno le parature venivano gettate, le pentole non si lavavano e i condimenti si riusavano.
Cardine della cucina di guerra era il pane, modesto ma versatile, con il pane si preparavano piatti energetici e a poco prezzo.
Così durante il pomeriggio ci accingiamo a realizzare tre ricette “autarchiche” così come vengono dette:
La micca, il pantrito e lo stufato.
Cuciniamo per 15 persone con 14 euro di materia prima. Senza usare energia elettrica.
Mentre assistiamo alla dimostrazione, Claudio ci racconta di borsa nera, di sofisticazioni alimentari antiche e moderne, di chimica e fisica in cucina, sfata tanti luoghi comuni sull’alimentazione e inevitabilmente …anche noi cominciamo ad attingere alla memoria, ai ricordi dei nostri nonni e padri e raccontiamo aneddoti, testimonianze di vita vissuta, esce fuori una situazione per cui chi viveva in campagna rispetto a chi viveva in città aveva sempre da salvarsi dalla carestia, oggi invece se le industrie alimentari smettono di produrre, dopo 5 giorni la società occidentale non ha più di che mangiare! Ecco perché vi dicevo fare questo salto indietro nel tempo…ci ha permesso di andare avanti! Il tema della decrescita sostenibile..non è qualcosa che va di moda, ma una via d’uscita che ciclicamente si presenta.
Una tecnica ingegnata negli anni delle guerre dalla dottoressa – cuoca Petronilla per risparmiare 500 ore di energia! I suoi consigli tornano utili anche oggi: un tempo sicuramente eccezionale! Il nostro tempo in cui se si fermano gli autotrasportatori rimaniamo senza cibi nei supermercati, il mercato agricolo-alimentare è completamente distorto, la crisi energetica la sperimentiamo ogni giorno, la produzione di troppi rifiuti ci renderà la vita impossibile anche sulla Terra!
E così via, continuiamo fra arte di arrangiarsi e consigli nutrizionali …fin a che ..la cena è praticamente pronta ed è ora di assaggiare! Questi cibi semplici …ci sembrano buonissimi, super nutrienti e sani! Quando abbiamo aperto la pentola..di petronilla lo spezzatino era quasi pronto! E per chiudere ecco le ricette!
MICCA
Dose per 15 persone
1 kg di pane raffermo, 4 uova, 200 g di scarti di prosciutto, 200 g di farina, 50 g di prezzemolo, 50 gr di grana, 150 cl di latte. 0,30 euro a porzione ( 110 g di micca). Tagliare il pane a dadini e inumidire con latte. Mettere in una terrina con prezzemolo, formaggio, farina, ritagli di prosciutto tritato, impastare, formare delle palle di impasto e far riposare mezz’ra. Mettere le palle nel brodo bollente per 30 minuti, togliere dal brodo e tagliare a fette. Questo è il contorno dello stufato.
PAN TRITO
Dose per 15 persone
1 kg pane grattugiato, 100 g burro, 60 gr grana, 4 uova, 2l brodo. 0,20 euro a porzione. Mettete a bollire il brodo e versate a fontana il pane grattugiato mescolando. Cuocere mescolando per 10 min. Sbattere le uova col formaggio e gettare nella minestra continuando agirare. Servire aggiungendo burro/olio e spolverare con grana.
Grazie a Claudio per la passione con cui ci ha raccontato e dimostrato tanto sapere, grazie a tutti quanti per l’esperienza…faremo buon uso dei consigli!