tag:blogger.com,1999:blog-83158352214079770502024-03-05T05:50:00.723-08:00Passepartout Umbriaracconti e divagazioni...in giro per la mia regione!Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.comBlogger122125tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-63938761751733981502019-05-12T12:19:00.002-07:002019-05-15T03:55:23.436-07:00Diana e Fulmine<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw2HVl0pnCq3dsn_CJ5YqYs_vZpy0gVjJvaQOdPajOi071rTSKxvHJvdHGrBP3RdgUajv2yx-9JEZ0s6w-rH6iryfWnKfN0OiHSQRmKXIBTJzOyf7ggpkOkUt0zK-w7Ten5evrCNTWVcw/s1600/P_20190425_092426_vHDR_Auto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw2HVl0pnCq3dsn_CJ5YqYs_vZpy0gVjJvaQOdPajOi071rTSKxvHJvdHGrBP3RdgUajv2yx-9JEZ0s6w-rH6iryfWnKfN0OiHSQRmKXIBTJzOyf7ggpkOkUt0zK-w7Ten5evrCNTWVcw/s640/P_20190425_092426_vHDR_Auto.jpg" width="640" /></a></div>
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940. 534. 5. 652.<br />
E' la collocazione, presso la biblioteca della Casa della Memoria e della Storia, del testo denominato "La storia rovesciata: la guerra partigiana della brigata garibaldina Antonio Gramsci nella primavera del 1944" di Angelo Bitti, Renato Covino, Marco Venanzi.<br />
Sarà il mio battistrada per preparare la consueta camminata resistente del 25 aprile di questo anno.<br />
Questa volta vado sui monti del ternano-reatino per cercare tracce della storia di Gianna Angelini, nome di battaglia Diana.<br />
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Sui sentieri della Resistenza l'ho incontrata, non so bene perchè mi sono affezionata proprio a lei fra le donne della Gramsci.<br />
Non sono riuscita a darle un volto...non ho poi avuto molto tempo per cercarla...ho pensato magari non fosse una bella donna fotogenica come la Pahor... e allora l'ho adottata ... ho deciso che sarebbe stata la mia eroina di questo 25 aprile.<br />
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Era una maestra. Giovane maestra a Vallunga, piccolo paese dell'appennino nel comune di Leonessa<br />
Collaborava come tante, alla raccolta di cibo e indumenti per i primi che si davano alla macchia. Segnalata.<br />
Costretta alla clandestinità per rimanere fedele a se stessa, antifascista.<br />
Forse un pò più determinata di altre, dal momento che si trova di parte, ci rimane e si unisce alla banda partigiana che per prima in Italia istituirà, libera, la prima repubblica partigiana d'Italia sul territorio di <a href="http://www.patriaindipendente.it/cronache-antifasciste/cascia-la-prima-zona-libera-ditalia/" target="_blank">Cascia</a>.<br />
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Sul mio testo di riferimento leggo in merito alla fondazione della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci: Gianna Angelini, amministratrice.<br />
Ora che cammino coi miei figli su per questa mulattiera fra Polino e il Salto del Cieco, la vedo, la immagino, cogli scarponi, i calzettoni, una gonna al polpaccio, una borsa di cuoio a tracolla, dentro le carte...i quaderni dei verbali. Una che all'inizio ha fatto la resistenza con carta e penna.<br />
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Gianna verbalizza, appunta, schematizza. Gianna costruisce una strategia dettagliata nella sua testa.<br />
E vede tutto chiaro.<br />
E acquisisce forza, coraggio e un giorno prende la parola al Salto. 1 maggio 1944.<br />
Conquista l'attenzione dei maschi. Gianna guadagna stima, Gianna da lì in avanti prenderà parte alle missioni. Imbraccerà un'arma.<br />
Gianna si innamorerà di Mario. Mario Filipponi, Fulmine Filipponi.<br />
Diana e Fulmine.<br />
Arco, luce, arco di luce, azione e visione.<br />
Di morte e di vita artefici.<br />
Ai confini di questi territori segnati<br />
stabiliscono incerta dimora per il loro amore.<br />
Il comandante Pasquale ( Alfredo Filipponi) , li sposerà di fronte ai compagni di brigata.<br />
Dopo la liberazione metteranno a posto la faccenda in chiesa a Piediluco.<br />
A Piediluco Gianna farà la maestra fino alla pensione.<br />
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Mentre do vita a questi racconti durante la nostra escursione, le pendici del Monte della Pelosa si avvicinano e consentono un incontro tra noi e loro, lontani, impossibili. Al di fuori del tempo, nello spazio compresenti.</div>
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Altri preferirono combattere sul posto e si diressero verso le limitrofe zone marchigiane unendosi alla Resistenza italiana.</i><br />
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Era il 14 settembre 1943 e quel vero e proprio lager era il campo di concentramento fascista n. 97 di Renicci, in riva al Tevere in località Motina a poco più di quattro chilometri e mezzo da Anghiari.
Ecco di questi slavi, evasi, fuggiti o liberati, entrati nelle fila delle nostre brigate partigiane appenniniche mi è sempre interessato molto sin dalla prima volta, in cui mi sono interrogata sul perchè la sezione ANPI di Perugia fosse intitolata oltre che a Bonfigli a Milan Tomovic.<br />
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La lotta per la libertà non ha avuto confini, nè esclusività di genere o nazionalità. Non bisogna mai smettere di ricordarlo.<br />
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Ieri, 25 aprile 2018, ho deciso di rendere omaggio a questi partigiani slavi della nostra Resistenza, ho deciso di far conoscere alle mie figlie e ai miei figli questa vicenda spesso, troppo spesso, ignorata.<br />
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La prima notizia di confinamenti di cittadini sloveni risale al 25 aprile 1941. Le autorità italiane della provincia di Lubiana pensarono a inviare al confino di polizia coloro che erano sospettati di poter nuocere all'Italia fascista. Nulla di nuovo sotto il sole...<br />
La lotta antiribelli si fece presto sempre più dura.<br />
11 settembre 1941 entra in vigore l'ordinanza Grazioli, provvedimenti per la tutela dell'ordine pubblico. Oltre al confino si introduce la pena di morte irrogata da speciali tribunali da eseguire in 24 ore.<br />
24 ottobre 1941 Mussolini estende il reato di propaganda e manifestazioni pubbliche ai tribunali di guerra e istituisce un tribunale speciale presso il governatore di Dalmazia, il 7 novembre lo istituisce anche a Lubiana.<br />
Nel marzo 1942 Mussolini impartisce la Circolare 3C, iniziano i rastrellamenti e gli internamenti di massa.<br />
Verso la metà di marzo...si stende il filo spinato e si allestisce il primo campo di concentramento di Gonars in Friuli.<br />
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Sarà pieno in poche settimane.<br />
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Ecco come e perchè si arriva all'istituzione di Renicci nell'agosto 1942.
Nel nostro comprensorio umbro-toscano c'erano campi a Renicci, Colfiorito, Tavernelle, Pietrafitta, Ellera e Castelsereni.<br />
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Ieri, pertanto, col desiderio di scoprire da soli questa storia, ci siamo diretti ad Anghiari. Qui abbiamo cercato la vecchia stazione ferroviaria, ora dismessa, e ci siamo incamminati a piedi sulla strada provinciale che conduce a Caprese Michelangelo, percorrendo lo stesso tragitto su cui dall'agosto 1942 al settembre 1943 venivano incolonnati i prigionieri politici, internati, confinati e anarchici diretti al campo di concentramento fascista di Renicci.<br />
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Davanti alla vecchia stazione, sul luogo dove dovevano esserci i binari ho avviato la mia narrazione. Nei giorni precedenti mi sono procurata un testo di riferimento e sono entrata così nella storia. Si tratta di uno studio storico intitolato La vita quotidiana di un campo di concentramento fascista - Ribelli sloveni nel querceto di Renicci - Anghiari (Arezzo) scritto da Daniele Finzi, edito da Carocci.<br />
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La prima immagine che sono riuscita ad evocare è quella di questi prigionieri ammucchiati nelle tradotte. Provenivano via Padova, Bologna, Firenze, Arezzo; giunti ad Arezzo venivano dirottati sulla appenninica Arezzo Sansepolcro Fossato di Vico fino alla stazione di Anghiari.
La gente del posto ricorda che in alcuni tratti molto in salita, il trenino rallentava così tanto che i prigionieri sarebbero potuti saltare giù se non fosse che i sorveglianti ai finestrini mettevano rami spinosi di rovo per impedirglielo.<br />
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Si racconta che i ragazzini del paese di Anghiari si buttassero giù per la discesa di corsa ogni volta che sentissero provenire il treno e che accompagnassero questi uomini stanchi e provati per un pezzetto di strada, fino al ponte dei Sospiri.<br />
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Partiamo quindi anche noi, fra gli insulti di qualche bieco automobilista, siamo 6 camminatori incolonnati e disciplinati ben avvezzi a destreggiarci sul bordo della strada come mucche o muli sia in ambiente urbano che montano, tanto non basta a risparmiarci.<br />
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Io immaginavo di poter leggere dei passaggi del libro, far vedere immagini lungo il cammino, ma mi sono dovuta presto rendere conto che era impossibile anche per il rumore delle auto. Ho deciso quindi di fare delle piccole soste narrative, anche se la lunghezza del tragitto non lo avrebbe richiesto, ma la curiosità sì.<br />
La giornata era splendente di sole, la vallata nel suo massimo rigore di verde, e noi stavamo lì a popolare la strada di domande.<br />
Perchè proprio qui?<br />
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Renicci prima era un campo estivo di addestramento militare, poi nell'autunno del 41 cominciarono i lavori per la trasformazione in campo di concentramento.
La scelta non fu casuale:
l'area era vasta con possibilità di ampliamento, c'erano acqua e luce grazie alla vicina centrale elettrica di Montedoglio, una strada comoda, era già segnalato nelle carte militari, era ricoperto da querce secolari che lo nascondevano e proteggevano.
I lavori del campo furono assegnati all'ingegnere Berni, che a Sansepolcro aveva già in corso il cantiere per la costruzione del nuovo pastificio Buitoni.
Le prime semplici opere furono quelle dell'abbattimento di qualche quercia, la posa della prima recinzione di filo spinato e la costruzione delle torrette di guardia. Poi i lavori rallentarono per la mancanza di manodopera e per le avverse condizioni meteo, ma in primavera seguirono ordini di accelerare le operazioni.
Per la manodopera Berni impiegò circa 200 uomini.<br />
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Dopo questa prima sosta abbiamo ripreso il cammino cercando di individuare alcuni elementi paesaggistici. La collina di Montedoglio è di facile riconoscimento, adesso è tappata dall'omonima diga sul Tevere e non ci si sbaglia.
Nel 43, quando il campo fu dismesso la diga non c'era, il valico non era allagato, molti internati svalicarono via e scomparvero verso Montedoglio. Era la via per raggiungere l'appennino marchigiano.
Sceglievano la montagna quasi per istinto, forse perchè stranieri, forse perchè abituati alle zone pedemontane. Cercavano di raggiungere il mare e finivano per unirsi ai combattenti partigiani italiani.
Il loro fu un contributo molto significativo, non di poco conto.<br />
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<br />
Nel frattempo eravamo giunti all'altezza di Micciano scorgendo la pieve sulla destra. Sarebbe stato interessante fermarsi...ma non eravamo lì per questo, avevamo desiderio di arrivare al giardino della memoria, non avevamo aspettative di trovare niente, null'altro che storie da rimembrare.<br />
<br />
Così siamo arrivati a Motina, un piccolo abitato sulla strada per Caprese Michelangelo.<br />
Ieri, 25 aprile a Motina, la gente onorava la festa.<br />
Chi era vestito per bene, chi indossava abiti da lavoro, chi sembrava essere appena sceso dal bosco o rientrato dal campo, chi appena buttato giù dal letto. Vita rurale dei nostri tempi.<br />
Noi eravamo estranei in quel quadro, vestiti strani, con questi orribili indumenti tecnici da escursionisti fissati...avranno pensato che eravamo stranieri.<br />
Siamo entrati al bar. Ho sperato fra me e me di non riconoscere qualcuno degli automobilisti di prima...<br />
Ho chiesto informazioni solo per far capire che eravamo umani, io lo sapevo dove era il bivio per Renicci, ma ho sentito il bisogno di parlare, di far capire che eravamo venuti in pace.<br />
<br />
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<br />
Volevo attaccare bottone, speravo di incontrare qualcuno attorno a queste case vicino all'ex-campo, qualche anziano che mi dicesse che lui aveva 10 anni quando...
Sono disponibile, siamo qui per questo, forza fatevi sotto, uscite fuori! Pensavo.
Solo bambini che giocavano.
Ma una vecchia l'ho intravista, seduta al sole fuori casa, l'ho puntata, l'ho salutata...mi ha dileguato con un cenno della testa dal basso all'alto, da sinistra a destra a indicare che eravamo arrivati, che era di là.
Quel gesto ha detto più di mille parole. Una specie di vergogna.<br />
<br />
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<br />
Renicci oggi e' un piccolo giardino monumentale evocativo.
Una bandiera della pace sbrindellata si agita al vento in cima alla riproduzione di una torretta. Poveraccia, deve fare tutto lei.<br />
Le querce sono le testimoni viventi di quanto è accaduto.
Le ho ascoltate frusciare.
Le ho viste filtrare il sole potente di mezzogiorno.
Quattro cinque belle grasse galline ci hanno fatto da comitato di accoglienza.<br />
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<br />
<br />
Eccoli i miei figli schierati seduti davanti a me, orecchie aperte, bocche piene perchè li posso portare anche in capo al mondo purchè all'arrivo ci sia un panino.<br />
<br />
Faccio un giro della piccola area e poi parto con la descrizione della planimetria del campo, i 3 settori, i locali di comando, i locali di servizio. Le tipologie costruttive, le dimensioni, la capienza, le presenze, la descrizione del regime alimentare a carattere repressivo.
La misura ... è colma.<br />
Al "Sentinella all'erta", "All'erta sto" ripetuto per ciascuna delle 24 torrette di controllo, non ci potevano credere.<br />
Poi è venuto il momento del Comandante Pistone e una serie di singoli aneddoti che ho pescato dal capitolo "Il campo nella memoria locale".<br />
E abbiamo fatto anche un pò di teatro perchè così hanno veramente capito.<br />
E soprattutto abbiamo parlato di cosa è accaduto dopo l'apertura del campo nel settembre 1943.<br />
<br />
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<br />
<br />
Tornando indietro il passo si è fatto veloce, i pensieri più leggeri, il sole si è fatto sentire, i colori della natura tutti dischiusi.
Questi 9000 internati in un anno a Renicci li abbiamo portati tutti fuori dal filo spinato, un'altra volta ancora. Ora e sempre.<br />
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<br />Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-65211328803093181532015-12-01T10:18:00.002-08:002015-12-01T11:17:10.942-08:00La curiosità ha ucciso il gatto, ma la soddisfazione lo ha fatto ritornareSono molto d'accordo con questa citazione del drammaturgo, premio nobel per la letteratura nel 1936, Eugene Gladstone O'Neill.<br />
Mi capita spesso, andando per sentieri più o meno remoti della nostra regione, di imbattermi in tesori nascosti e celati, chiusi.<br />
In genere bisogna accontentarsi di osservare dall'esterno, di usare solo l'immaginazione.<br />
Spesso sono dovuta tornare ripetute volte, altre volte è bastato, appunto, osare un' po...intrufolarsi leggermente e...questi luoghi, magicamente, si sono svelati.<br />
Questa volta è successo al castello di Monte Sperello.<br />
Stavamo percorrendo <a href="http://www.lagotrasimeno.net/pg.itinerari.scheda.php?id=22&cat=1&lang=it" target="_blank">l'anello M21 dei sentieri del Trasimeno</a>. Provenendo da Montemelino, arrivavamo a Monte Sperello e ci bloccavamo davanti al solito cancello ...<br />
Ma questa volta, uno più piccolo, laterale, era leggermente socchiuso.<br />
Non ho resistito e mi sono intrufolata dentro.<br />
<a href="http://www.montesperello.it/storia.html" target="_blank">Monte Sperello</a> è un castello databile fin dall'anno mille. Da questo luogo ha preso il nome una delle famiglie più antiche e conosciute di Perugia. Quì, nel medioevo, le genti dovettero incastellarsi per via delle condizioni del terreno paludoso e malsano. Nel 1200 Monte Sperello, Monte Melino e Pian del Carpine effettuarono una importante opera di bonifica della zona. Dopo il periodo medievale, il castello divenne dimora nobiliare; oggi ne conserva ancora l'elegante aspetto.<br />
Ho fatto qualche timida foto ... poi ho sentito un vocina da dietro dirmi: "Vuole vederlo?" Lì per lì mi sono sentita come un ladro, poi ho risposto decisa " Certo! Se si può..."<br />
E così ci si sono aperte le porte di questo castello, attualmente in restauro per essere convertito ad attività ricettiva di grande lusso.<br />
La giovane signora che ci ha guidato all'interno del borgo aveva l'aria di essere coinvolta nella proprietà del bene...ma molto laicamente...forse era architetto...o forse no. Ero così affascinata da quello che stavo vedendo e così onorata di essere stata ammessa <i>a castello</i> che non ho voluto chiedere niente di personale! Non mi importava...lei era lì nello stesso momento in cui noi eravamo giunti a piedi al borgo dopo una fantastica escursione e ci faceva entrare in questo suggestivo scenario...<br />
Una targa, al cancello principale esterno, ingiallita dal sole e scritta con il normografo anni or sono...dice<br />
<br />
insediamento abitativo di origine etrusca<br />
villa di epoca romana<br />
fortificazione bizantina<br />
proprietà benedettina<br />
feudo e castrum medioevale<br />
villa signorile dal 1400<br />
<br />
E noi per vederla ci tocca invocare la fortuna?<br />
<br />
Il tema non è nuovo: la conservazione del patrimonio collettivo e del paesaggio per merito dell'intervento di un' impresa privata?<br />
Per me una questione ancora spinosa...che dipende dalla natura e dagli scopi dell'impresa.<br />
La conservazione del paesaggio è un importantissimo servizio di utilità sociale.<br />
Ma dubito che una qualsiasi impresa sociale possa recuperare e restituire alla collettività un bene così enorme e impegnativo come questo! Quindi...benvenuto signor proprietario!<br />
La nostra accompagnatrice ce lo indica da una finestra, il proprietario intento a colloquiare con altri in una delle corti interne; io gli faccio ciao con la mano, e lui sorride. Ho pensato che è coraggioso, molto coraggioso!<br />
<br />
Giudicate voi...<br />
<br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><span style="font-size: 15px;"><br /></span></span>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-7rP2p4YBECw/VlyXzweI7PI/AAAAAAAAON0/strZMzu8C1I/s1600/DSC_6784.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="http://3.bp.blogspot.com/-7rP2p4YBECw/VlyXzweI7PI/AAAAAAAAON0/strZMzu8C1I/s640/DSC_6784.JPG" width="640" /></a></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-2CUceRlyCIw/VlyXzx3ksyI/AAAAAAAAONs/sLrNvS7UImw/s1600/DSC_6790.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="http://3.bp.blogspot.com/-2CUceRlyCIw/VlyXzx3ksyI/AAAAAAAAONs/sLrNvS7UImw/s640/DSC_6790.JPG" width="640" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-K9z-FjOuzRo/VlyXz5gCrRI/AAAAAAAAONs/HFnopc2gjBE/s1600/DSC_6793.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-K9z-FjOuzRo/VlyXz5gCrRI/AAAAAAAAONs/HFnopc2gjBE/s640/DSC_6793.JPG" width="426" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-4mt8-rjLMcc/VlyXz9li5LI/AAAAAAAAONs/SpI0QlNPNkA/s1600/DSC_6795.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-4mt8-rjLMcc/VlyXz9li5LI/AAAAAAAAONs/SpI0QlNPNkA/s640/DSC_6795.JPG" width="426" /></a></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-dGk3RyRE4uU/VlyXz6Z6_2I/AAAAAAAAONs/dkgpZBPKfiY/s1600/DSC_6796.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="http://1.bp.blogspot.com/-dGk3RyRE4uU/VlyXz6Z6_2I/AAAAAAAAONs/dkgpZBPKfiY/s640/DSC_6796.JPG" width="640" /></a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-nmFFnAa9Ih4/VlyXz2qIupI/AAAAAAAAONs/U9_t2reGWf0/s1600/DSC_6798.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-nmFFnAa9Ih4/VlyXz2qIupI/AAAAAAAAONs/U9_t2reGWf0/s640/DSC_6798.JPG" width="426" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-JCjfYMut5Uk/VlyXz0KjvlI/AAAAAAAAONs/D8YCAwsfSFI/s1600/DSC_6797.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="http://2.bp.blogspot.com/-JCjfYMut5Uk/VlyXz0KjvlI/AAAAAAAAONs/D8YCAwsfSFI/s640/DSC_6797.JPG" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><span style="font-size: 15px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><span style="font-size: 15px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><span style="font-size: 15px;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><span style="font-size: 15px;"><a href="https://goo.gl/photos/uVuJu7N2oHLQg7dy5" target="_blank"><b>UN VIDEO DELL'ESCURSIONE</b></a></span></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><span style="font-size: 15px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif; font-size: 15px;"><br /></span>Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-78594777608599623082015-11-12T12:15:00.000-08:002015-11-16T01:44:20.974-08:00Che mi levino queste macchie attornoDi edicole e simulacra varie, legate a ricorrenti miracoli silvo-pastorali...sono letteralmente costellate le campagne umbre...ma questa di <b>Mongiovino</b> è proprio esagerata e fuori dalla norma!<br />
<br />
Narra una storia che in un anno non ben precisato tra il XV e il XVI secolo, una pastorella sentì provenire una voce da una edicola fra i campi. La voce le raccomandava di dire agli uomini di Mongiovino di prendersi maggior cura della edicola sacra, di ripulirla dai rovi e di farci una piazza...<br />
<br />
Li per lì non le credettero...ma successivamente...la presero proprio sul serio!!!<br />
Ed ecco il risultato...altro che piazza! costruirono un enorme santuario!<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9glFg0tiK16zAVQmwn7werCkst9x3HDvGyp3aXA68SlAM52LPw-szA_xSIh5APcqihpFBEIVT35gBbQlOj679e9ho8b6xMmV9f5n2qsQuNzTS2z3wGbQdNyGhHU7fJVeEpyQGB13h19Y/s1600/IMG_20151102_130933.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9glFg0tiK16zAVQmwn7werCkst9x3HDvGyp3aXA68SlAM52LPw-szA_xSIh5APcqihpFBEIVT35gBbQlOj679e9ho8b6xMmV9f5n2qsQuNzTS2z3wGbQdNyGhHU7fJVeEpyQGB13h19Y/s640/IMG_20151102_130933.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Il progetto è attribuibile al Bramante. Non ci sono documenti certi ma la somiglianza con lo schema della chiesa della Consolazione di Todi parla chiaro.<br />
I lavori furono seguiti dall'architetto <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Rocco_di_Tommaso_da_Vicenza" target="_blank">Rocco Tommaso da Vicenza</a>, suo collaboratore. Lo schema adottato per questa opera è molto comune e si rifà ai modelli quattrocento-cinquecenteschi...pianta greca, una grossa cupola centrale...un impianto mastodontico che certo non ti aspetteresti di trovare in una località così piccola, remota e rurale.<br />
<br />
Per questo sorprende e merita una passeggiata tutta intorno nei luoghi in cui sorge.<br />
<br />
Siamo lungo l'itinerario <a href="http://www.lagotrasimeno.net/pg.itinerari.scheda.php?id=16&cat=1&lang=it" target="_blank">M15-Mongiovino, Buca del Calcinaro</a> e questo è un <a href="https://goo.gl/photos/chUkDyA7n9oevuEq5" target="_blank">fotoracconto</a> della giornata. Bella, ci è piaciuta...peccato ...come al solito...di trovarle sempre chiuse queste chiese!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://goo.gl/photos/chUkDyA7n9oevuEq5" target="_blank"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-xnCpO7tkJ0o/VkTQWK4gEHI/AAAAAAAAN28/pr0uqy4N7AM/s640/IMG_20151102_124934.jpg" width="480" /></a></div>
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<br />Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-90383805069910336592015-11-06T10:44:00.003-08:002015-11-07T02:03:03.928-08:00L'oro dell'IsolaDomenica 1 novembre ho partecipato, su invito della mia nuova amica Ornella di Cittadinanza Attiva Umbria, ad una giornata di raccolta delle olive all'<b><a href="http://www.polvese.it/" target="_blank">Isola Polvese</a>.</b><br />
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Un <a href="http://www.arpa.umbria.it/articoli/raccolta-olive-allisola-polvese" target="_blank">evento</a> simbolico e ... forse un pò provocatorio, promosso da Arpa Umbria, Legambiente, Cittadinanza Attiva, PsiQuadro, Cooperativa Pescatori del Lago Trasimeno, Cooperativa Plestina.<br />
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Il battello per l'isola durante questo periodo autunnale-invernale è sospeso, ma per l'occasione ce lo avevamo a disposizione durante tutta la giornata avanti e indietro.<br />
Un privilegio assoluto per noi pochi che abbiamo aderito all'iniziativa in una bellissima giornata autunnale di sole e cielo terso.<br />
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La cultivar autoctona della Polvese è chiamata <b>Dolce Agogia</b>, come un pò tutto intorno al Trasimeno, ma anche alle porte di Perugia la ritroviamo.<br />
Gli oliveti della Polvese sono secolari, i primi ad occuparsene furono gli stessi monaci olivetani che li impiantarono. Sull'isola esiste un antico molino ... al quale però noi non abbiamo potuto conferire il nostro piccolo raccolto, che verrà franto a terra... Ma fa lo stesso l'idea della giornata era quella di sensibilizzare le persone sulla tutela del territorio per valorizzarne la ricchezza e la biodiversità.<br />
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Per noi è stata un'occasione particolare di stare insieme ad altre persone e socializzare questo gran bel intento del prendersi cura del bene comune!<br />
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Eccoci all'opera! Cliccate sull'immagine...<br />
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<a href="https://plus.google.com/111051743384584502955/stories/027ffb95-dcf1-32ea-93b0-652dc066baba150c6f94a24?authkey=CNbT3-XI-MmjlgE" target="_blank"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp7yV5opJA4r3yZEF_AR5su8Eb7bqhv_4OTJEMxFS68fB_8W2kPU-3p58Aqmq6e0QtQkocHQ_b0GkeGs9KdwhryPTFiMfZU5hmG1eHqQ1uCmrRLFH-AGu77UM1SiGNrt9Hjpk7DvYhHMM/s640/342796904" width="480" /></a></div>
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Sto parlando di <b>Niccolò Piccinino</b>, capitano di ventura perugino…del quattrocento; ventotto anni al servizio di chi meglio lo pagava: la signoria di Montone, la Repubblica di Firenze, il Ducato di Milano.<br />
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Delle sue battaglie, la più famosa è quella di Anghiari svoltasi nel 1440. Quella volta era a capo delle truppe dei Visconti e subì una sconfitta, neanche troppo violenta dice il Macchiavelli, per mano dei Medici di Firenze che da quel momento si riappropriarono del dominio in alta valle del Tevere. </div>
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A Piccinino non restò che tornare a Milano.</div>
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Era partito dall'Umbria…con precisione da <b>Caligiana</b>, dove era nato nel 1388.</div>
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Caligiana è un piccolo borgo, mai fortificato, sulle colline attorno al Trasimeno, nei pressi di Colpiccione, Castel Rigone.</div>
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Si narra che il nome Piccinino sia legato alla bassa statura, così bassa da entrare nello zaino di un mercenario tedesco per scappare da un castello accerchiato...</div>
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Di certo non era uno da farsi scrupoli. I fiorentini lo considerarono un traditore quando decise di assoldarsi ai Visconti, appesero pure la sua effigie in piazza e lo fecero ricercate da un altro condottiero, Niccolò da Tolentino, che lo localizzò in una cascina cui diede fuoco..ma il piccoletto…sguinzagliolò via un'altra volta, giù per un dirupo.</div>
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Anni dopo, Piccinino si vendicò del Tolentino…lui riuscì a catturalo e lo uccise proprio giù per un burrone.</div>
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A parte queste e <a href="https://books.google.it/books?id=vmqcAgAAQBAJ&pg=PA45&lpg=PA45&dq=callisciana&source=bl&ots=zZO7GVqwmR&sig=mAlcufnJjibvWwOLGHtc09Ql6CM&hl=it&sa=X&ved=0CD8Q6AEwBmoVChMI8tTIgLX7yAIVS7kUCh2X3w2w#v=onepage&q=callisciana&f=false" target="_blank">altre</a> scaltrezze…in battaglia non riportò mai grandi risultati.</div>
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Chissà come sarebbe stata la vita del Piccinino se fosse rimasto a Caligiana?</div>
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Di certo non meno forte e violenta. Forse un po' più onesta…il padre aveva una bottega di macellaio e iscrisse il figlio alla sua arte…ma questo non ne volle sapere, preferì, giovanissimo, seguire il fascino e le orme del conterraneo e contemporaneo Braccio Fortebraccio.</div>
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Questa curiosità sul luogo perugino d'origine del nostro uomo d'armi ci muove per una nuova escursione in una mite giornata autunnale.</div>
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Siamo sull'itinerario <a href="http://www.lagotrasimeno.net/pg.itinerari.scheda.php?id=12&cat=1&lang=it" target="_blank">M11 dei percorsi Trekking del Trasimeno.</a> </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0-Bm2dlZfWAK5pj1Zjb2U100VUg_Duh3AXqJga59GE8XbL14FHh4kTW8iZE_OXJbRernXTg1QUkvwhlkoGDCUFDOYX-XSB_nPjbVX3WCfgcx0eIvmbTRdqdxIR4Q90dep__pL7_eYDMc/s1600/DSC_6726.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0-Bm2dlZfWAK5pj1Zjb2U100VUg_Duh3AXqJga59GE8XbL14FHh4kTW8iZE_OXJbRernXTg1QUkvwhlkoGDCUFDOYX-XSB_nPjbVX3WCfgcx0eIvmbTRdqdxIR4Q90dep__pL7_eYDMc/s640/DSC_6726.JPG" width="640" /></a></div>
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Devo dire…Caligiana di per se delude…non ha più la dimensione del borgo, le poche case, da come sono state restaurate e chiuse le une alle altre con recinzioni più o meno impenetrabili …non invitano a soffermarsi. Niente a che vedere con il fascino di molti altri piccoli, piccolissimi aggregati sperduti in mezzo ai boschi che a volte, seppur disabitati, ti accolgono con più calore.</div>
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Ecco forse c'è un elemento che ha attirato di più la mia attenzione: il minuscolo cimitero ai bordi delle case prime di entrare. E' dismesso…ma emana tutto il suo fascino, come se da quella terra racchiusa fra le quattro mura uscissero fuori ancora storie.</div>
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Mi sono sempre domandata che fine faranno questi cimiteri di campagna…la natura se li riprenderà, meglio così.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj76liU3EtW8IKamc6mYFwI6w_rhIZGZdcUWGw8o5dqF4_Gm0Mmv9qoAn-c8C0UU125qG4jPkG81ivRY8JCcwFKp-G2T7iKdXD_0ByifRiwz5jb_Mm9WX0jQG2n0Y3tjWp6RlG9Tg0buUk/s1600/IMG_1313.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj76liU3EtW8IKamc6mYFwI6w_rhIZGZdcUWGw8o5dqF4_Gm0Mmv9qoAn-c8C0UU125qG4jPkG81ivRY8JCcwFKp-G2T7iKdXD_0ByifRiwz5jb_Mm9WX0jQG2n0Y3tjWp6RlG9Tg0buUk/s640/IMG_1313.JPG" width="480" /></a></div>
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Il percorso della camminata nei boschi e in mezzo ai campi e oliveti vale veramente la pena!</div>
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Si lascia godere, specialmente in questo periodo dell'anno. </div>
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L'incontro fortuito con 2 anziani signori che da soli raccoglievano le olive, un piantone per volta in mezzo al nulla, mi commuove. La signora ci chiede: "Che ore sono che non ho portato il cellulare!?"<br />
Non l'orologio...il cellulare.</div>
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Incredibile…</div>
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Poi le chiedo se posso farle una foto, sono un po' distante da lei, ho la macchina fotografica forse lei non la scorge…comunque mi risponde:</div>
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" Uh…sono così brutta che spacco lo schermo del telefono!!"</div>
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Incredibile ancora…</div>
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Sono 2 anni che ho anche fare con un <a href="http://www.aheadproject.net/en/" target="_blank">progetto per la digitalizzazione delle persone anziane</a>…ma questi sono veramente avanti!!!</div>
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Da riflettere…</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-VeSy28KkBk0/Vjx0jOVJrwI/AAAAAAAANoo/LS_Ykb_kofQ/s1600/IMG_1292.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="http://2.bp.blogspot.com/-VeSy28KkBk0/Vjx0jOVJrwI/AAAAAAAANoo/LS_Ykb_kofQ/s640/IMG_1292.JPG" width="640" /></a></div>
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<b><a href="https://plus.google.com/photos/111051743384584502955/albums/6213968084904136833?authkey=CLXUjfjyqrHDSg" target="_blank">TUTTE LE FOTO DELL'ESCURSIONE</a></b><br />
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<br />Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-29894137043607484882015-10-07T03:45:00.000-07:002015-10-20T00:50:03.440-07:00L' Umbria predilige il cerchio, la curva dolce...una passeggiata ispirata dalla vertigo umbra!<div class="p1">
E' una insolita prospettiva della nostra Umbria, quella in <a href="http://turismo.comune.perugia.it/articoli/vertigine-umbra" target="_blank">mostra a Palazzo Baldeschi</a> in centro a Perugia fino al 25 ottobre 2015.</div>
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L’Umbria vista dall’alto tra realtà e immaginazione: aeropittura, aerofotografia, stampa antica, droni. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC_vYfhKrELKRL5eEf7Stnoo5eKnn_U7BoWUPLUkbzxHvPVnoO6k2kD1cncMwMKlt1LG_knuAecuPK7ac20ePT_u2jIuVeBGqbEc3JlSTChddalb4tGjessks09FbYBvEwk3QCv3d_yXc/s1600/IMG_20151003_180151.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC_vYfhKrELKRL5eEf7Stnoo5eKnn_U7BoWUPLUkbzxHvPVnoO6k2kD1cncMwMKlt1LG_knuAecuPK7ac20ePT_u2jIuVeBGqbEc3JlSTChddalb4tGjessks09FbYBvEwk3QCv3d_yXc/s640/IMG_20151003_180151.jpg" width="640" /></a></div>
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Abituati a perderci per i vicoli angusti delle nostre cittadine, sguardo sempre in basso, perdiamo spesso il senso aereo del tutto e questa mostra ce lo restituisce attraverso le bellissime opere di aeropittura dei due principali pittori futuristi umbri Gerardo Dottori ed Alessandro Bruschetti, attraverso fotografie scattate in volo e registrate da droni, oppure attraverso stampe antiche che ritraggono alcune città umbre tra la fine del ‘400 e il ‘700. Un vasto repertorio di ispirazioni...</div>
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All'interno della mostra è anche possibile consultare il sito <a href="http://siat.regione.umbria.it/paesaggineltempo/" target="_blank">UmbriaGeo </a>della Regione Umbria e confrontare ortofoto del territorio degli anni 50 con quelle attuali. Si imparano un sacco di cose e si ha la riconferma delle trasformazioni nel nostro paesaggio!</div>
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E' entusiasmante anche per i bambini…acquisire questo sguardo assonometrico, proiettare le immagini su un piano, cogliere le geometrie della città e dei suoi edifici, immaginarsi in volo sopra città…e sempre più sù fino a vedersi dentro un'astronave o un satellite.</div>
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Constatare che la terra corre velocissima sotto un aeroplano immobile ( da il <a href="http://www.arte-argomenti.org/manifesti/aeropittura.htm)" target="_blank">Manifesto dell'aeropittura</a> ) </div>
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Ho fissato una frase di Dottori, riprodotta in un pannello all'ingresso della mostra:</div>
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<i>L'Umbria predilige il cerchio la curva dolce le ascese che suggeriscono la spirale. Così è nato spontaneo in me un paesaggio umbro circondante in cui costringo lo spettatore a porsi idealmente con me al centro dell'aeropittura per dominarla e viverla nella sua rotondità totalitaria</i>. - dal manifesto umbro dell'aeropittura 1941.</div>
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Ed è proprio così che il giorno successivo alla visita della mostra decidiamo di porci idealmente anche noi al centro di un quadro di Dottori e partiamo per un'escursione nei pressi di <b>Panicale</b>: il nostro obiettivo è cogliere le stesse visioni sul <b>lago Trasimeno</b> di cui, in tante opere, l'artista ci circonda.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj49s7myh9cwMkL2sWejrayug7iCpcUEyYqokY7zYTchGwwWsE1NCp3lCdAN8aJvQeQgPZXSBYyutTx5peW6cCBcqLwQVO_kw_-58o9gH3ZzVufNRuocCq8Sh0DkwQrtzpzoX_mK4QYdg4/s1600/DSC_6642.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj49s7myh9cwMkL2sWejrayug7iCpcUEyYqokY7zYTchGwwWsE1NCp3lCdAN8aJvQeQgPZXSBYyutTx5peW6cCBcqLwQVO_kw_-58o9gH3ZzVufNRuocCq8Sh0DkwQrtzpzoX_mK4QYdg4/s640/DSC_6642.JPG" width="640" /></a></div>
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E' risalendo la cresta del <b>monte Ripalvella</b> che ci riusciamo pienamente, ripassiamo i nostri orizzonti e li ricoloriamo con la luce di ottobre…saturi di tutto questo ci piacerebbe tanto essere in grado di riprodurre con un disegno quanto abbiamo colto…ma questa volta non osiamo farlo e ce lo lasciamo risuonare dentro!</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-NyNegLcnyXw/VhT1X9wwQQI/AAAAAAAAMew/eb-q88RswCI/s1600/DSC_6698.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="http://4.bp.blogspot.com/-NyNegLcnyXw/VhT1X9wwQQI/AAAAAAAAMew/eb-q88RswCI/s640/DSC_6698.JPG" width="640" /></a></div>
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<a href="https://goo.gl/photos/zKiMMs8TNnxqbZj77" target="_blank">TUTTE LE FOTO DELL'ESCURSIONE</a></div>
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Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-92213777532235536082015-05-10T14:23:00.000-07:002015-05-22T00:19:15.522-07:00Per una volta...un nemico diverso!<div class="p1">
Qualche volta le storie succedono all'incontrario…e questa, che oggi siamo andati a conoscere sui luoghi in cui è avvenuta, è una di quelle.</div>
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E' la storia del luogotenente della Wehrmacht <b>Paul Riedel</b>…che questa volta non possiamo definire terribile e spietato, ma al contrario intimamente buono e coraggiosamente disobbediente agli ordini disumani dei suoi superiori.</div>
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Oggi è stato possibile per noi fare una escursione nei luoghi ove questa vicenda si è consumata al tempo della seconda guerra mondiale, grazie al grande lavoro di ricerca e documentazione che ha effettuato qualche anno fà la professoressa <b>Marinella Saiella</b>, imbattutasi per caso venti anni prima nell'enigma di un soldato tedesco seppellito nel piccolo cimitero di <b>Migiana di Monte Tezio</b>…</div>
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Ho ricevuto in dono il testo della ricerca, da un'altra prof…che ci perdonerà se la appelliamo così…ma tant'è… si tratta proprio della prof di italiano di Giosuè…</div>
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Così oggi …partiamo in direzione di Migiana di Monte Tezio, sbagliando clamorosamente strada più volte…e dimenticandoci della gara Grifonissima in corso…costretti a fare tutto un giro attorno a Perugia prima di raggiungere il punto di partenza: la chiesa di Migiana.</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-xqToMPEFnWc/VU-UgrUaftI/AAAAAAAAJco/5Sw0rD-Ks68/s1600/2015-05-10%2B10.01.58.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="http://2.bp.blogspot.com/-xqToMPEFnWc/VU-UgrUaftI/AAAAAAAAJco/5Sw0rD-Ks68/s640/2015-05-10%2B10.01.58.jpg" width="640" /></a></div>
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E' un borgo quasi disabitato, che conserva intatto tutto il suo fascino, immerso in una rigogliosa natura, merita una attenta osservazione e la più rilassata contemplazione del paesaggio che si apre agli occhi del visitatore, è come trovarsi in un balconcino naturale sulla costa orientale del Tezio. Il cielo è terso e potremmo rimanere per ore a scrutare l'orizzonte. </div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-ark6OzZfy9Q/VU-UYS2KuHI/AAAAAAAAJco/YabZsD03asI/s1600/2015-05-10%2B10.00.55.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="http://4.bp.blogspot.com/-ark6OzZfy9Q/VU-UYS2KuHI/AAAAAAAAJco/YabZsD03asI/s640/2015-05-10%2B10.00.55.jpg" width="640" /></a></div>
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Cominciamo, però, la nostra breve passeggiata, cerchiamo il cimitero…vogliamo iniziare a raccontare la storia di Paul dal luogo in cui è sepolto. Attraversando il piccolissimo paese tanti elementi rapiscono lo sguardo: una edicola, la fonte, il riflesso della luce del sole sull'acqua della sua vasca, rose, pergolati, alberi di fico addossati a muri di case ormai vuote…ma riecheggianti di suoni, di azioni; fuori nei cortili ancora attrezzi, oggetti, ruggine, vasi; i tetti rattoppati, il tentativo di qualche nuovo o vecchio proprietario di non far crollare tutto nell'attesa di avere il tempo ( e forse i soldi) di restaurare questi poveri edifici, quando ecco che scorgiamo il piccolissimo cimitero…in un attimo siamo dentro l'antologia di Spoon River…</div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-yRNrCkyzjl0/VU-UxiXBCnI/AAAAAAAAJco/AnNeXuaDSdg/s1600/2015-05-10%2B10.17.08.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="http://3.bp.blogspot.com/-yRNrCkyzjl0/VU-UxiXBCnI/AAAAAAAAJco/AnNeXuaDSdg/s640/2015-05-10%2B10.17.08.jpg" width="640" /></a></div>
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Troviamo il cancello chiuso…ma è talmente piccolo che riusciamo ugualmente a vedere la tomba di Paul Riedel…nel piccolissimo cimitero sono rimasti solo due loculi con la lapide! A terra le solite piccole croci e i paletti di ferro arrugginito con su scritte, forate, le parole: bambini, bambine, uomini e donne…ma crediamo siano tutti riesumati. </div>
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Anche Paul è stato seppellito a terra, è morto nel 1944, poi la madre è venuta nel 1950 in Italia e lo ha deposto in un loculo donato da una famiglia del paese.</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-HjVeUW5cWGc/VU-Uw_Rou8I/AAAAAAAAJco/rHkOhdSoRe4/s1600/2015-05-10%2B10.17.51.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="http://4.bp.blogspot.com/-HjVeUW5cWGc/VU-Uw_Rou8I/AAAAAAAAJco/rHkOhdSoRe4/s640/2015-05-10%2B10.17.51.jpg" width="640" /></a></div>
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Paul guidava un comando della Wehrmacht in ritirata su questi luoghi nel giugno del 1944, giungendo da Perugia pensò con i suoi uomini di appostarsi qui a Migiana per la sua posizione dominante e in particolare si stabilì al <b>Castello di Procoio</b>, poco sopra, dove noi andremo appena vistato il cimitero. </div>
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E' a questo punto che la sua storia si intreccia con quella degli abitanti del luogo e del castello…la guerra aveva fatto maturare in Paul una sorta di vergogna per gli atti miseri di cui si era macchiato il suo popolo e per la mostruosa ideologia dei suoi capi, Paul era gentile e comprensivo con gli abitanti di Migiana, portava rispetto e comprensione. I fatti culminarono nel giugno alla fattoria di Fontenovo, poco più a nord del paese.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBFsd8vOdDCUyFC9_uO2DmLTpdxKguP2TCFdjBW_21TSHhtlKcjXTmi5oObSzCYeClTniTFCJZdX_wdXfOdvM6op3QyhhR6gQDYCHU69Ug2oEFmfKok8LUToXj8W56q77jIy6plxg5yMA/s1600/2015-05-10+10.30.30.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBFsd8vOdDCUyFC9_uO2DmLTpdxKguP2TCFdjBW_21TSHhtlKcjXTmi5oObSzCYeClTniTFCJZdX_wdXfOdvM6op3QyhhR6gQDYCHU69Ug2oEFmfKok8LUToXj8W56q77jIy6plxg5yMA/s640/2015-05-10+10.30.30.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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Anche noi ci vogliamo dirigere verso questo piccolo agglomerato di <b>Fontenovo</b>, per vedere con i nostri occhi, oggi è un'azienda agricola attiva, non possiamo entrare c'è un cancello chiuso…ma ci posizioniamo in un piccolo poggiolo al suo esterno per finire di leggere cosa accadde lì nel 1944 ( tratto da Marinella Saiella - "…ricordando la madre lontana…" Storia di un nemico diverso pag 35-36) : "</div>
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<br /></div>
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<i>Quando arrivarono le truppe tedesche, intorno al 20 giugno, la piccola Velleda era appena nata e </i></div>
<div class="p1">
<i>riposava nel letto, insieme alla giovane madre: all'improvviso i soldati irruppero nell'edificio, urlando, radunarono gli uomini nel cortile, minacciandoli di morte, soprattutto quando trovarono una pistola addosso al fattore. Alcuni dei militari perquisirono le stanze della casa ed entrarono nella camera da letto, dove si trovava la neonata con la sua mamma: come spesso capitava in quei tempi, il furore animalesco di un esercito occupante s‟indirizzò soprattutto nei confronti degli innocenti indifesi. Un soldato strappò la piccola alla mamma e la passò ad un compagno, come per un tragico gioco incosciente (“I soldati, ubriachi e selvaggi, facevano paura, non avendo nulla da perdere...Dovevano bruciare, distruggere, uccidere...questi erano gli ordini.”): la situazione sembrava incontrollabile e inevitabile una tragica fine....Quando, all'improvviso, entrò il giovane tenente Riedel che comandava il reparto, si rivolse urlando ai suoi sottoposti e li cacciò dalla stanza, non prima di aver preso in braccio la neonata ed averla restituita al confortante tepore del seno materno. Dopo, presero possesso degli edifici di Fontenovo e lì stabilirono un nucleo di resistenza armata : per tutto il tempo che vi rimasero, l‟ufficiale tedesco veniva a trovare la piccola, che in qualche modo aveva salvato dalla violenza dei suoi soldati. La prendeva in braccio, andava vicino alla finestra della camera e guardava con un‟insolita tenerezza il suo faccino: chissà che cosa cercava in quella vita innocente appena nata, chissà quali pensieri, quali immagini, quali ricordi terribili gli tornavano alla mente!</i></div>
<div class="p1">
<i>A questo punto è bene lasciare alla protagonista il compito di raccontare i momenti conclusivi della storia, considerando sempre che a lei, testimone inconsapevole, i fatti sono stati trasmessi dagli adulti che li hanno vissuti: “Le cose a un certo punto precipitarono: era la fine di giugno e gli alleati nel loro lento procedere da Perugia verso nord, erano ormai arrivati nei pressi di Migiana, pur con le difficoltà legate alle strade strette, polverose, in gran parte inagibili...Giunsero alla Forcella, dove c‟è il bivio che porta al paese e allora le bombe, i colpi di cannone e mitragliatrice si fecero sempre più vicini. Era il 29 giugno e i miei sentirono un gran vocio, un rumore di passi pesanti ed urla frenetiche: i soldati litigavano fra loro e si rivolgevano con rabbia al loro comandante...In poco tempo rifecero gli zaini ed uscirono dalle case, dove rimase solo Paul che indicò agli abitanti della fattoria un rifugio sicuro dalla tempesta di fuoco che si stava sviluppando, una grotta scavata lungo le pendici del Tezio, che era stata già utilizzata con questo scopo. Andammo tutti lì e da quella posizione sopraelevata rispetto alla fattoria i rifugiati videro il tenente che, vestito di bianco, si muoveva nella zona del cortile, diventando un perfetto bersaglio per il fuoco nemico.</i></div>
<div class="p1">
<i>Infatti, quando si fermò la battaglia, alla sera, noi tornammo giù e lo trovammo riverso sotto un albero ( denominato l'albero del tedesco), coperto di sangue. Tutti lo circondarono, muti. Mia madre andò a prendere un lenzuolo per coprirlo: un atto di pietà riverente, che continuò nei giorni successivi, fino al funerale....”</i></div>
<div class="p1">
<i>“Si svestì della divisa e mise un completo chiaro, pantaloncini e maglietta, e con quelli si mise in una posizione favorevole per essere colpito da lontano....Voleva morire, evidentemente!”</i></div>
<div class="p2">
<br /></div>
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Dopo la fattoria di Fontenovo, saliamo al castello di Procoio per una traccia di sentiero…violando, attraverso un piccolo passaggio nella recinzione, la proprietà privata del castello. Oggi infatti il castello, costruito nel 1400 come castrum e ricovero per animali e persone … è divenuto una fastosa residenza di lusso, i recenti rimaneggiamenti ci confondono un po' le idee…ma per fortuna troviamo il castello desolato, chiuso direi, e possiamo indisturbati andare avanti con la lettura del racconto di Paul.</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Kadkiqp1hsM/VU-VfytA2gI/AAAAAAAAJco/T1OPNPHC-SQ/s1600/2015-05-10%2B11.00.28.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="http://2.bp.blogspot.com/-Kadkiqp1hsM/VU-VfytA2gI/AAAAAAAAJco/T1OPNPHC-SQ/s640/2015-05-10%2B11.00.28.jpg" width="640" /></a></div>
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Leggiamo altri passaggi del lavoro di Mariella Saiella che ci riporta un altro episodio avvenuto proprio davanti al castello da cui si rileva la bontà del tenente impegnato questa volta a proteggere gli animali della famiglia del castello dalle bravate dei suoi uomini…che per gioco sparavano alle galline privando la famiglia del cibo di che sopravvivere.</div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
Tutto questo costò la vita a Paul Rider, ma anche la grande stima degli abitanti di Migiana che adottarono Paul da morto e si presero cura della sua tomba fino ai giorni nostri.</div>
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<br /></div>
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Paul teneva un diario, in cui registrava tutto: i fatti, gli stati d'animo e la volontà di essere seppellito a Migiana, qui aveva lasciato il suo cuore e qui sarebbe voluto rimanere per sempre dopo quel gesto coraggioso e premeditato di immolarsi! Fu così che anche i suoi familiari vennero a conoscenza della sua volontà; la madre giunse in Italia 5 - 6 anni dopo a piangere sulla tomba del figlio e a conoscere Velleda, la bimba da lui salvata, e tutti gli altri abitanti. Fù lei che fece scrivere le parole che ancora oggi si possono leggere nella sua lapide:</div>
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“Pace all‟anima - del L.T. PAUL</div>
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<div class="p1">
RIEDEL - n. a Munchen il 20 agosto 1919 - morto il 29 giugno</div>
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<br /></div>
<div class="p1">
1944 - per l‟adempimento del dovere - combattendo in Italia - e ammirando le sue </div>
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<br /></div>
<div class="p1">
bellezze - nella luce della fede cattolica - desiderò che anche la sua tomba – fosse </div>
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<br /></div>
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in suolo italiano – pur ricordando la madre lontana”.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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</div>
<div class="p1">
A noi, che andiamo sempre in giro a scovare luoghi partigiani o luoghi degli eccidi nazifasciti, ci sembra questa una favola, una favola al rovescio…ma siamo onorati di averla scoperta e non possiamo non essere grati a chi ha saputo ricostruire attraverso fonti dirette e indirette, scritte e orali questa perla, ci impegneremo nel nostro piccolo a diffonderla…certi che di storie così ce ne siano molte altre da far riaffiorare…anche questo ci sembra sia un dovere!</div>
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<b><a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/SulleTracceDellaStoriaDiPaulRiedelMigianaDiMonteTezio?authuser=0&feat=directlink" target="_blank">TUTTE LE FOTO DELL'ESCURSIONE</a></b></div>
Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-2147999926162461882015-04-25T11:41:00.000-07:002015-04-25T12:30:59.013-07:00Nei boschi la salvezza…ma non per tutti!<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un’escursione nei pressi di Fossato
di Vico, sui luoghi dell’eccidio nazifascista del 4 luglio 1944 ai “trocchi”
del Borghetto.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Questa
escursione è nata mesi fà ... come tesina del corso base di formazione <a href="http://www.aigae.org/index.php?option=com_content&view=article&id=89&Itemid=232" target="_blank">Aigae</a> che ho frequentato lo scorso anno ... e oggi è diventata realtà, grazie alla sensibilità e professionalità della guida cui l'ho proposta: <b>Marco Fazion </b>... che oggi, 25 aprile 2015, ha deciso di condurre su questi luoghi della memoria un piccolo, ma motivatissimo, gruppo di escursionisti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/--BYG51hVino/VTvNOPonSiI/AAAAAAAAIwU/NaK1g1j0YfA/s1600/DSC_5538.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/--BYG51hVino/VTvNOPonSiI/AAAAAAAAIwU/NaK1g1j0YfA/s1600/DSC_5538.JPG" height="425" width="640" /></span></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La proposta nasce dal mio ormai noto desiderio di conoscere e raccontare, passo dopo passo, le tante
piccole grandi storie che sono gravitate <b>attorno alla Resistenza in Umbria:</b>
storie di <span lang="EN-US">violenze
commesse contro la popolazione civile dalle truppe tedesche e dalle forze
fasciste loro alleate nei circa dieci mesi (dal settembre 1943 al luglio 1944)
in cui è durata l’occupazione nazista e il governo della Repubblica sociale
italiana in Umbria.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Avrete capito, insomma, che a questa escursione abbiamo lavorato a più mani ... e più piedi...fra lavoro di ricerca, individuazione preliminare del percorso, sopralluoghi vari.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il lavoro più grande, certo, lo ha fatto storico che ha recuperato le testimonianze della vicenda, <b>Tommaso Rossi</b>, autore dell'opera <b style="font-style: italic;">Tracce di Memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria. Ed. Umbra 2013. </b>Opera che noi abbiamo usato come binario per ripercorrere i luoghi e rintracciare nel paesaggio di oggi i segni di una storia di 71 anni fà...</span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Protagonisti di
questa storia che abbiamo voluto ripercorrere oggi sono 3 uomini: Antonio Piccioni, 56 anni 6
figli esperto ex combattente della Grande Guerra, G. Battista Galassi, 37 anni 3
figli contadino, Pietro Mariucci, 20 anni; coraggio e senso di altruismo li
spingeranno a mettere a repentaglio la propria vita per salvare il resto della
loro comunità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">E’ la comunità
di Borghetto di Purello, una frazione del Comune di Fossato di Vico. Quì, lungo
la Flaminia, dalla metà di giugno del 44, la vita si fà difficile, il fronte è
in avvicinamento e il pericolo dei rastrellamenti nazifasciti sempre più
concreto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-QTLlgqH7wMw/VTvNPGvwQ_I/AAAAAAAAIwY/nscb2TWRrqg/s1600/DSC_5539.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-QTLlgqH7wMw/VTvNPGvwQ_I/AAAAAAAAIwY/nscb2TWRrqg/s1600/DSC_5539.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Siamo ai piedi
del Monte Cucco, e quello che accadrà qui si perpetuerà fino alla fine di
luglio, senza soluzione di continuità, in quasi tutti i paesi del versante
ovest: Sigillo, Costacciaro, Scheggia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Questa
escursione incide nel territorio del Parco Regionale, siamo sul lembo sud ai
confini dell’area parco, ma per una volta vogliamo tralasciare gli aspetti naturalistici,
sebbene influenti nello svolgimento degli eventi, e focalizzarci invece sulla storia
recente della seconda Guerra Mondiale, così come riecheggia nella memoria collettiva
degli abitanti di questo territorio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-HRfpYIQ1xf0/VTvNzxbHZVI/AAAAAAAAIzQ/0uUajgniKIE/s1600/DSC_5562.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-HRfpYIQ1xf0/VTvNzxbHZVI/AAAAAAAAIzQ/0uUajgniKIE/s1600/DSC_5562.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b>La storia ( tratta da Tracce di Memoria - T. Rossi)</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b><br /></b></span></div>
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Seconda
metà del giugno 1944, molti abitanti di Fossato di Vico e sue frazioni, come <b>Purello</b> e <b>Borghetto</b>, decidono di abbondare le proprie abitazioni e
trasferirsi con greggi e masserizie in montagna ( il <b>Monte Nofegge</b>), i paesi sono insicuri, i bombardamenti sulle
ferrovie e sulle strade principali sono più frequenti, i reparti della
Wehrmacht arretrano minacciando la gente con saccheggi e violenze.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La gente si
rifugia in montagna in capanne di rami e frasche, in mezzo ai boschi ai lati
dei pascoli per i greggi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Parliamo di
circa 100 persone.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-bpM1IXNNAok/VTvNo-QxdQI/AAAAAAAAIyU/V6uG-WU9orE/s1600/DSC_5554.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-bpM1IXNNAok/VTvNo-QxdQI/AAAAAAAAIyU/V6uG-WU9orE/s1600/DSC_5554.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Molti
uomini sono costretti a fare su e giù, desiderano controllare le case dal
rischio del passaggio dei tedeschi e cercano di mandare avanti i lavori
agricoli in pianura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le persone
si sentono al sicuro in montagna, qui non ci sono i partigiani come nelle altre
zone limitrofe di Costacciaro ( brigata Monte Cucco) e di Scheggia ( Il Gruppo
Patrioti), il pericolo di rastrellamenti antipartigiani non dovrebbe
presentarsi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Arrivano a
loro, quassù rifugiati, notizie di uccisioni a poca distanza, amici pastori con
cui condividevano questi pascoli in estate, ma anche donne e ragazzi che
reagiscono allo spavento. <o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSdgb4uCLY2YaCaHsVzvdVvwRs35OlrQqKBvCbmibjQVLHslMAmxYFhtiggaLy2lTb3H-p1UpPN65ceVqPRrv4Q_3w3JOQabPpKmmp3VzTbOX8QjQ_KZtK-3LVqCcXGnwbNyguAjWgU-A/s1600/DSC_5556.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSdgb4uCLY2YaCaHsVzvdVvwRs35OlrQqKBvCbmibjQVLHslMAmxYFhtiggaLy2lTb3H-p1UpPN65ceVqPRrv4Q_3w3JOQabPpKmmp3VzTbOX8QjQ_KZtK-3LVqCcXGnwbNyguAjWgU-A/s1600/DSC_5556.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il 3 luglio
la gente dai <b>trocchi del Borghetto</b>
vede i soldati della Wehrmacht cingere da più lati la zona, abbandonare il
bivacco a Borghetto e a Purello e salire. La gente del posto chiama trocchi i
canaloni che si formano sul terreno per l’erosione dell’acqua. Sono i canali
del <b>Fosso Vetorno</b> che qui nasce e
scende per gettarsi nel Chiascio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-oik5ftHyko4/VTvNtGyHHYI/AAAAAAAAIyo/GStRZy_uXMg/s1600/DSC_5557.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-oik5ftHyko4/VTvNtGyHHYI/AAAAAAAAIyo/GStRZy_uXMg/s1600/DSC_5557.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mandano
qualche ragazzo a controllare, in paese. Pietro Mariucci apprende dai soldati
stessi che stavano ad occupare la sua casa che il giorno dopo ci sarebbe stato
il rastrellamento. Dà l’allarme, un po’ di gente in montagna scappa, con al
seguito il bestiame, ma molti restano non temono il peggio, pensano che essendo
disarmati non avrebbero subito la ferocia dei tedeschi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La mattina
successiva, 4 luglio, i tedeschi aprono il fuoco, ma non sono solo a colpire
dal sotto, provengono anche dal versante marchigiano, hanno appena concluso
altri eccidi in zona Fabriano e ora si riversano su questo lato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Fanno
scendere donne e bambini lungo i trocchi, sotto la guida di Antonio Piccioni,
Gian Battista Galassi e Pietro Mariucci. I tre escono dal bosco, si siedono in
vista, sul margine dei prati per farsi vedere che sono inoffensivi, senza armi.
Ma la pattuglia che li segue, non gli dà nemmeno il tempo di spiegare che
stanno conducendo al paese le donne e i bambini e li uccide con una raffica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-xdtN3jstAMo/VTvNuBulspI/AAAAAAAAIy0/cDG_Zka40TY/s1600/DSC_5558.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-xdtN3jstAMo/VTvNuBulspI/AAAAAAAAIy0/cDG_Zka40TY/s1600/DSC_5558.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La gente
che era ancora nelle capanne esce in preda al panico, i tedeschi radunano gli
uomini per completare l’opera di esecuzione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una
ragazza, disperata, risolve la situazione e blocca lo sterminio, si chiama Annetta
Micheletti, offre la sua vita di ragazza nubile in cambio della salvezza di due
uomini, padri di famiglia, che stavano per essere fucilati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L’episodio
si conclude così, qui ai trocchi, ma prima che i tedeschi se ne vadano dal
Cucco ci vorranno ancora altri 10 giorni di violenze.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">OGGI il
4-7-1944<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">TRE
INNOCENTI<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">DALLE ORDE
BARBARE<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">TEDESCHE
FURONO<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">TRUCIDATI<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">IL
SACRIFICIO DEI MORTI<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E DEI LORO
CONGIUNTI SIA<br />
MONITO ALLE GENTI E VOCE PROPIZIATRICE DI PACE<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Questo
leggerà, in un semplice cippo, chi vorrà salire fin quassù…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-Mg0awpzhAl0/VTvNd-fYzmI/AAAAAAAAIxY/VmaOd781mLs/s1600/DSC_5547.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-Mg0awpzhAl0/VTvNd-fYzmI/AAAAAAAAIxY/VmaOd781mLs/s1600/DSC_5547.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<!--EndFragment--><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b><br /></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b>Il percorso</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b><br /></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Sono possibili vari itinerari, oggi noi, abbiamo effettuato un itinerario della lunghezza complessiva di circa 8 km e 500 m di dislivello.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Si
raggiunge in auto Purello, frazione posta sulla SS3 fra Fossato di Vico e
Sigillo. Si prosegue sulla SS3 in direzione Sigillo, fino a Via del Borghetto
sulla destra. Si parcheggia a sinistra in un piccolo parcheggio sul lato sinistro della Flaminia proprio in corrispondenza della traversa di Via del <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Borghetto</b>. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Si prosegue a piedi per Via Borghetto fino alle ultime
abitazioni continuando in salita per la strada silvopastorale che si addentra nel
bosco avviando l’ascesa del <b>Monte Nofegge</b>. Dopo circa 2,5 km ci si ricongiunge, a quota 735, sul <b>sentiero 25</b> ci condurrà dopo poche centinaia di metri in salita ai pascoli al cui limitare avvenne l'eccidio. Qui si trova un cippo commemorativo. Ci troviamo ai <b>Trocchi del Borghetto. </b>La sovrapposizione di strati calcarei permeabili a strati marnosi non permeabili ha dato origine a queste formazioni denominate Trocchi...piccoli canali formati dall'azione dell'acqua.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Si prosegue sul 25 fino a trovare l'incrocio con la silvopastorale, la si percorre fino a trovarsi ai prati di Nofegge, l'area pascolo più ampia, ove immaginiamo la popolazione del tempo avesse portato le proprie bestie. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigFlaBJseJ6qQbTBEio05FHGx5gfEelX_wvg5gbkZfpAICzuG7a80Rg6-zXOy2RgZUJqFcUIRlvmYdtMS6DrzX1aos7ibdu-xSbmGn-cUwi7cxJJ9MYABg6PaqBM5AXjoA5V-t1nR4GZo/s1600/DSC_5567.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigFlaBJseJ6qQbTBEio05FHGx5gfEelX_wvg5gbkZfpAICzuG7a80Rg6-zXOy2RgZUJqFcUIRlvmYdtMS6DrzX1aos7ibdu-xSbmGn-cUwi7cxJJ9MYABg6PaqBM5AXjoA5V-t1nR4GZo/s1600/DSC_5567.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-SE5eeKa1Z2E/VTvN-koC01I/AAAAAAAAI0I/SG4T0rhybZo/s1600/DSC_5569.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-SE5eeKa1Z2E/VTvN-koC01I/AAAAAAAAI0I/SG4T0rhybZo/s1600/DSC_5569.JPG" height="640" width="426" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-2__TBbmoSQk/VTvOI9AM9HI/AAAAAAAAI1A/eQsH1QeBi5s/s1600/DSC_5576.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-2__TBbmoSQk/VTvOI9AM9HI/AAAAAAAAI1A/eQsH1QeBi5s/s1600/DSC_5576.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel bosco al contorno, immaginiamo le loro capanne, la presenza di una sorgente d'acqua supporta la nostra ipotesi. Marco Fazion durante la perlustrazione dell'area, ha rintracciato il percorso originario che dovevano aver fatto questi pastori e contadini in riparo, durante la nostra pausa pranzo, parliamo, formuliamo ipotesi, ci mettiamo d'accordo per ripetere queste tracce...la prossima edizione della <a href="http://www.montemeru.it/07cartografia/carta_cucco2008.html" target="_blank">Carta dei sentieri del Monte Cucco 1:25.000 Montemeru Ed</a>. porterà la simbologia di queste evidenze in modo che anche altri possano seguire questo tracciato e individuare il luogo dell'eccidio e la lapide.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Si ridiscende per il sentiero che lambisce la zona pascolo e il bosco fino alla unica
diramazione sulla destra che ci ricondurrà a Borghetto ( punto di partenza) lungo la silvopastorale. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-JfkkymkU3cI/VTvOMEwfKeI/AAAAAAAAI1Q/616vPHIWZm0/s1600/DSC_5578.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-JfkkymkU3cI/VTvOMEwfKeI/AAAAAAAAI1Q/616vPHIWZm0/s1600/DSC_5578.JPG" height="426" width="640" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://plus.google.com/photos/111051743384584502955/albums/6141728053559244337?authkey=CMDX9eqglJiCAg" target="_blank"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">TUTTE LE FOTO DELL'ESCURSIONE QUI</span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span lang="EN-US" style="font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><br /></span></div>
Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-80576790945336937622015-02-22T03:01:00.001-08:002015-02-22T03:18:39.495-08:00Intorno a Monte Canneto<div class="p1">
<b>Canneto</b> è una frazione del Comune di Perugia, la si raggiunge lasciando la città alle spalle e dirigendosi a nord, senza perdere mai di vista la sagoma del Monte Tezio.</div>
<div class="p1">
Canneto è per l'appunto un colle del gruppo del Tezio, un giro attorno di pochi chilometri, 8 per la precisione, basterà a proiettarci indietro nel tempo di mille anni, spingendoci dritti dritti nel basso medioevo.</div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
Si parte dal parcheggio della chiesa di Canneto e dopo 1 chilometro in salita, si piega a destra lasciando l'asfalto …ed entrando perfettamente in quella che doveva essere la dimensione delle colonìe agricole medievali di Perugia. </div>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-XCjVLGR_5pM/VODsFN5HmhI/AAAAAAAAGuA/mrEK_PFIgGg/s1600/DSC_5350.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-XCjVLGR_5pM/VODsFN5HmhI/AAAAAAAAGuA/mrEK_PFIgGg/s1600/DSC_5350.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
La colonìa parziaria (più avanti e più spesso denominata mezzadria) era un sistema feudale di sfruttamento dei fondi rurali in base al quale il proprietario o chi ne godeva il diritto li affittava a chi si obbligava di coltivarli nel comune interesse di dividerne i prodotti. </div>
<div class="p1">
Non so dire se, da queste parti dell'Umbria, questa forma di gestione fosse stata conveniente o meno, ma la presenza dei numerosi insediamenti rurali e l'estensione dei poderi, ancora oggi ampiamente sfruttati, mi suggeriscono una certa abbondanza di cui dovevano godere i proprietari del fondo. Probabilmente meno bene sarà andata ai coloni. </div>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-9gPpR88Rpg8/VODsTLiM46I/AAAAAAAAGvA/ToyzixRgnxM/s1600/DSC_5358.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-9gPpR88Rpg8/VODsTLiM46I/AAAAAAAAGvA/ToyzixRgnxM/s1600/DSC_5358.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
Durante il percorso si incontrano varie case coloniche: Casa Trosca, Case di Sopra, con una bella torre piccionaia medievale, e Case di Sotto. </div>
<div class="p1">
Sono grandissime case, dovevano contenere delle famiglie grandi, molto numerose. Una necessità dettata dalla scarsità dei mezzi di produzione tipica di questi sistemi di conduzione della terra: pochi capitali su terre di medie dimensioni e…grande prevalenza del lavoro umano. </div>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-Yatm4xEfL5Q/VODseRAJiNI/AAAAAAAAGwA/gOqe1MA0rtw/s1600/DSC_5366.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-Yatm4xEfL5Q/VODseRAJiNI/AAAAAAAAGwA/gOqe1MA0rtw/s1600/DSC_5366.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
L'immaginazione si attiva fervidamente, e anche se lungo il tragitto non incontriamo che altri 3 camminatori e i soliti 2 cagnolini adottati da Davide lungo tutto il percorso, queste campagne mi si popolano di vita, le case si riempiono, dai campi mi arrivano i suoni del lavoro.</div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpMukHu9zBSnRXGiZ9OO1ImQaYHfOR8WDD60XazBqcnzvcJcdof-b_-rP0XBvdYUM_YQQdB4fYaI6Xz3DwWVluCPWD3OZ5jzH8RIURxmKp2AU3XDxZzAj7KsyUkpyxRmdXLkhEvEDqcbE/s1600/DSC_5370.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpMukHu9zBSnRXGiZ9OO1ImQaYHfOR8WDD60XazBqcnzvcJcdof-b_-rP0XBvdYUM_YQQdB4fYaI6Xz3DwWVluCPWD3OZ5jzH8RIURxmKp2AU3XDxZzAj7KsyUkpyxRmdXLkhEvEDqcbE/s1600/DSC_5370.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
Dopo Case di Sotto, si procede in discesa. <b>Borgo Colognola</b> giace lì in basso con tutta la sua imponenza e ci attende come fossimo dei cavalieri erranti. </div>
<div class="p1">
Colognola è un borgo che risale al 1200, il suo nome ci spiega tutto, colognola, coloniola, piccola colonìa.</div>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-8qEWEtCrztQ/VODspfQgUTI/AAAAAAAAGw4/HBaa2wKl3Ng/s1600/DSC_5373.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-8qEWEtCrztQ/VODspfQgUTI/AAAAAAAAGw4/HBaa2wKl3Ng/s1600/DSC_5373.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
Un gigantesco mandorlo, già fiorito, ci privilegia di ospitarci per la nostra consueta pausa panino…sta lì appena fuori dalle mura del borgo. Tutto sarebbe perfetto se non fosse che al borgo oggi è tutto un via vai di macchine, mezzi, e faccendieri impegnati nel disallestimento di chissà quale importante cerimonia. Colognola è diventata una lussuosa dimora storica per grandi eventi e ospitalità di alta qualità.</div>
<div class="p1">
Ciò non ci impedisce una sbirciatina…ma l'incanto è guastato.</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-QlYunJa5YGA/VODstzUwZDI/AAAAAAAAGxQ/qUFfKCn_8X8/s1600/DSC_5376.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-QlYunJa5YGA/VODstzUwZDI/AAAAAAAAGxQ/qUFfKCn_8X8/s1600/DSC_5376.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-6ZhxNEObF_A/VODszwSldlI/AAAAAAAAGxw/NN2R9Q2j17w/s1600/DSC_5384.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-6ZhxNEObF_A/VODszwSldlI/AAAAAAAAGxw/NN2R9Q2j17w/s1600/DSC_5384.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-xZUl08FB08Y/VODs3Bz3zHI/AAAAAAAAGyA/cPz-xj5RdGY/s1600/DSC_5386.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-xZUl08FB08Y/VODs3Bz3zHI/AAAAAAAAGyA/cPz-xj5RdGY/s1600/DSC_5386.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-s_oBfd88aso/VODtB0T_D9I/AAAAAAAAGzA/5fXZqjdFdNk/s1600/DSC_5394.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-s_oBfd88aso/VODtB0T_D9I/AAAAAAAAGzA/5fXZqjdFdNk/s1600/DSC_5394.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Proseguendo nel nostro anello, ecco invece che ci appare da lontano il caratteristico campanile a vela della <b>Pievuccia</b>, un altro insediamento.</div>
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Qui possiamo riprendere a lavorare con l'immaginazione; una piccola chiesa completamente coperta dai rampicanti e poche case umili tutte intorno ci richiamano alla natura plebea e povera di questo genere di organizzazioni territoriali: le pievi.</div>
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La Pievuccia ci piace di più, ci sembra alla nostra portata. Le sue case sono abitate anche ora, qualcuno ci viene a trascorrere del tempo. La Pievuccia è sospesa nel tempo e ad esso ricongiunta: 4 libri su un muretto, piante grasse ben curate, un tocco di vernice gialla al pergolato, un tavolino al sole.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNTc4nZ5vobnmeJKQ73vOTVQbNlI16XT1WZ7rLdPED0yL8QYP-zDIA_gRMLMw9_f-QQrHynxpGZQTy5MyJx0GivSVEnfoLVMV4mjDlKDuujt-zpREvmikdiZ8NdXuF9I7yTBRCAGP4uxw/s1600/DSC_5395.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNTc4nZ5vobnmeJKQ73vOTVQbNlI16XT1WZ7rLdPED0yL8QYP-zDIA_gRMLMw9_f-QQrHynxpGZQTy5MyJx0GivSVEnfoLVMV4mjDlKDuujt-zpREvmikdiZ8NdXuF9I7yTBRCAGP4uxw/s1600/DSC_5395.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-EckBXSebUXU/VODtRj4oAII/AAAAAAAAG0Q/cIDtfANTfMM/s1600/DSC_5404.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-EckBXSebUXU/VODtRj4oAII/AAAAAAAAG0Q/cIDtfANTfMM/s1600/DSC_5404.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-rf5P7av6xU0/VODtNn_fXuI/AAAAAAAAGz4/RV-x9oY0Llo/s1600/DSC_5401.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-rf5P7av6xU0/VODtNn_fXuI/AAAAAAAAGz4/RV-x9oY0Llo/s1600/DSC_5401.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-p7OwLvn12wk/VODtV3GzpbI/AAAAAAAAG0g/T5NZfbu3SI0/s1600/DSC_5406.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-p7OwLvn12wk/VODtV3GzpbI/AAAAAAAAG0g/T5NZfbu3SI0/s1600/DSC_5406.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Ricordo di aver studiato che dove c'è una Pieve c'è anche dell'acqua…mi aspetto di trovarla a breve proseguendo nella passeggiata!</div>
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E come ti sbagli? I ragazzi avvertono il rumore del fosso…ed ecco la sorgente! Chiusa oggi con con dei portelloni per ragioni igieniche, ha riversato il suo rigagnolo d'acqua nei secoli dei secoli, chissà da quanto tempo?</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidVq4UrWx3QpwoTTlNE8IYhFNyxJ-IC4_gwj0nPtUSlzAfEQ1kdEL02D4RtfEcpj6R8OkYn7wxhelt-mrBqv1ce2QDtsF_a5dh7V4YP3l-Q_MPtZQFL7QlTsxJYp581YUGmOb0jOz7uRc/s1600/DSC_5412.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidVq4UrWx3QpwoTTlNE8IYhFNyxJ-IC4_gwj0nPtUSlzAfEQ1kdEL02D4RtfEcpj6R8OkYn7wxhelt-mrBqv1ce2QDtsF_a5dh7V4YP3l-Q_MPtZQFL7QlTsxJYp581YUGmOb0jOz7uRc/s1600/DSC_5412.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Attraversiamo il fangoso fondo del fosso e risaliamo l'altro versante del canalone. Dopo pochi metri la vista si apre su altri campi, sui colli circostanti, si vede la cresta di Monte Pacciano e davanti Monte Malbe.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrvuyXhuTJdY6CMaZenGevL5k8lLonJkCA50jf9heoR3DO-G0YKusB1BDF6yCGHJLuuPIL8LpOsvHPFMuovO3kuDK5jYWUU5kidqYQni33uhFAOs8_D_ZbyKUi44h9u62WtFpD8NdXIvQ/s1600/DSC_5423.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrvuyXhuTJdY6CMaZenGevL5k8lLonJkCA50jf9heoR3DO-G0YKusB1BDF6yCGHJLuuPIL8LpOsvHPFMuovO3kuDK5jYWUU5kidqYQni33uhFAOs8_D_ZbyKUi44h9u62WtFpD8NdXIvQ/s1600/DSC_5423.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-PHpNY8YQeAM/VODtzoLq9oI/AAAAAAAAG28/HCrusD7uQvE/s1600/DSC_5425.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-PHpNY8YQeAM/VODtzoLq9oI/AAAAAAAAG28/HCrusD7uQvE/s1600/DSC_5425.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-SrrHU6fQWCg/VODty6EmD8I/AAAAAAAAG2w/HseZYy-kg0U/s1600/DSC_5424.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-SrrHU6fQWCg/VODty6EmD8I/AAAAAAAAG2w/HseZYy-kg0U/s1600/DSC_5424.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Si continua a scendere, ecco il Castello dell'Oscano, dai camini delle sue sue cucine escono avvolgenti fumi, anche qui oggi si va di matrimonio... ed ecco Cenerente, pieghiamo sempre a destra fino a tornare al punto di partenza e in macchina è di nuovo il 2015.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCP0BN5NAjWyheNfqH1C5jx2kR12P79tj2dMMoUI_FBsQ_s_z1yIS7sfSzvxeSn7hbapuR35VZpFR3gl5w_K07zA0UbHpCM7pz4CHgTLStm8wO_K_y3C0lE276Fl2mu3gL7b41_bPnBIU/s1600/DSC_5426.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCP0BN5NAjWyheNfqH1C5jx2kR12P79tj2dMMoUI_FBsQ_s_z1yIS7sfSzvxeSn7hbapuR35VZpFR3gl5w_K07zA0UbHpCM7pz4CHgTLStm8wO_K_y3C0lE276Fl2mu3gL7b41_bPnBIU/s1600/DSC_5426.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<a href="https://plus.google.com/photos/111051743384584502955/albums/6116147685003121393" target="_blank"><b>ALTRE FOTO DELL'INTERA ESCURSIONE </b></a></div>
Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-10094124628988539002014-12-27T11:39:00.000-08:002015-01-21T12:12:48.046-08:00Di monti acuti...<div class="p1">
Chissà quanti <b>Monte Acuto</b> esisteranno al mondo? Credo tanti, tantissimi…possiamo essere sicuri che molti di quelli che si stagliano semi-isolati con la loro regolare forma di cono su una sottostante valle pianeggiante, si chiamino Monte Acuto o simili denominazioni.</div>
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Oggi, 26 dicembre, siamo andati a "scalare" quello nostro, umbro, a nord di Perugia in direzione Umbertide.</div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-vMs6jX0hr_s/VL_3GSfKBkI/AAAAAAAAEyo/JM1jxjFHsI8/s1600/DSC_5121.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-vMs6jX0hr_s/VL_3GSfKBkI/AAAAAAAAEyo/JM1jxjFHsI8/s1600/DSC_5121.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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La sua accentuata forma aguzza ci fa presagire una bella scarpinata…quasi 700 metri di dislivello. Questa passeggiata la consiglio a chi, con i bambini, è già abbastanza allenato.</div>
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Si raggiunge in auto la località San Giovanni del Pantano, dopo il ponte sul fiume Nese si imbocca la prima strada sulla sinistra e si parcheggia alla prima a destra, nei pressi di un casolare.</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-i-S8RfpVl6o/VL_4BBixzkI/AAAAAAAAE4c/Me23QCwS-co/s1600/DSC_5160.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-i-S8RfpVl6o/VL_4BBixzkI/AAAAAAAAE4c/Me23QCwS-co/s1600/DSC_5160.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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<br /></div>
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Qui inizia il percorso, per primo si incontra una <b>torre medievale</b> con attorno degli annessi, un po' usati, un po' abbandonati. Qualcuno ha decorato un alberello nella vecchia aia con strenne natalizie…che ondeggiano al vento come bandiere e brillano al sole…forse è l'alberino di Natale più strano che abbia visto!</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-K1i5Y8-OiEo/VL_24bVTD0I/AAAAAAAAExY/JJNKFWoQl7Y/s1600/DSC_5112.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-K1i5Y8-OiEo/VL_24bVTD0I/AAAAAAAAExY/JJNKFWoQl7Y/s1600/DSC_5112.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Superato questo, si devia in salita per il sentiero 170b a destra fino a giungere ad una cappella, è la cappella di <b>Sant'Angelo</b>, secondo me si chiama così per via del suo allineamento con il quartiere più a nord di Perugia città, Porta Sant'Angelo per l'appunto. </div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-zGnj0adY-64/VL_28bzF85I/AAAAAAAAEx0/50sUXyLzyHM/s1600/DSC_5115.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-zGnj0adY-64/VL_28bzF85I/AAAAAAAAEx0/50sUXyLzyHM/s1600/DSC_5115.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Poi si continua a salire entrando nel bosco fino a uscire fuori in un pascolo. La cima non la si perde di vista quasi mai…così i bambini mi chiedono: come mai si sposta? Ora senza scomodare il principio di relatività galileiano…riesco a spiegar loro che questo effetto è dovuto al moto relativo fra l'osservatore e il punto osservato senza suscitare troppo stupore nelle loro giovani menti…ed ecco che ci troviamo in un attimo in località <b>Galera</b>. E' un villaggio colonico abbandonato disposto in una terrazza naturale dall'ampio panorama, molto suggestivo. E' il punto perfetto per fare una sosta, ripararsi dal vento gelido, immaginarsi la vita quassù.</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-ETQy8sIrUkA/VL_3cTRz8FI/AAAAAAAAE0o/xaGFKt9J_uw/s1600/DSC_5135.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-ETQy8sIrUkA/VL_3cTRz8FI/AAAAAAAAE0o/xaGFKt9J_uw/s1600/DSC_5135.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXdBmN26acRTk-W-uAnAxwVgS9v4NAassOa5tcSGGyM2t5JasIBWrEvYOOhYnD4eEoIZk1Si7WloTQORfc5tWDvJ1m4zkUg4mbjrrprU1N8KeMPomc8Pr9gmEq5JLqfOuQAWkL0PtaoD4/s1600/DSC_5142.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXdBmN26acRTk-W-uAnAxwVgS9v4NAassOa5tcSGGyM2t5JasIBWrEvYOOhYnD4eEoIZk1Si7WloTQORfc5tWDvJ1m4zkUg4mbjrrprU1N8KeMPomc8Pr9gmEq5JLqfOuQAWkL0PtaoD4/s1600/DSC_5142.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Quando si decide di ripartire si può continuare fino a raggiungere la cosiddetta Cima Cerchiaia. Si tratta di un <b>castelliere</b>, di cui la nostra <a href="http://passepartout-umbria.blogspot.it/2013/11/le-neviere-al-monte-tezio.html" target="_blank">regione è ricca</a>. I castellieri sono insediamenti protostorici, che sfruttavano la presenza di piccoli avvallamenti in prossimità di una cima come misura naturale di difesa. <span class="s1">Le fortificazioni sono in genere costituite da aggeri e palizzate di legno. Nei castellieri a muraglione, al contrario di quelli a terrapieno, le cinte sono costruite con blocchi di pietra e possono mancare sui versanti già naturalmente difesi. Gli accessi possono essere fortificati.</span></div>
<div class="p3">
E' abbastanza facile ipotizzare la presenza di castellieri, occorrono, però, degli scavi archeologici per affermare la certezza della loro presenza. Qui sul Monte Acuto, una campagna di scavi ha portato alla luce varie testimonianze che confermano la presenza di un presidio che faceva parte della rete di avvistamento e difesa delle vie di comunicazione che attraversavano il confine tra il territorio etrusco e quello umbro, ossia il fiume Tevere.</div>
<div class="p2">
Successivamente tra il VI e IV sec. a.C. la vetta di Monte Acuto è divenuta sede di un santuario di altura dedicato a una divinità protettrice delle attività agricole e pastorali. Durante gli scavi svolti dalla Soprintendenza ai beni archeologici nel 1995 sono stati rinvenuti numerosi bronzetti votivi a testimonianza del culto propiziatorio che qui si praticava.</div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-y3NZ_y1HwMU/VL_3-1YVK0I/AAAAAAAAE4M/4OVcGslK3OU/s1600/DSC_5158.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-y3NZ_y1HwMU/VL_3-1YVK0I/AAAAAAAAE4M/4OVcGslK3OU/s1600/DSC_5158.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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A questo punto è' tempo di <b>tornare indietro</b>…si procede verso sud guadagnando l'ampio crinale che porta alla vetta del Monte Acuto per poi scendere ripidamente al punto di partenza…dai 920 mt della cima ai 300 del pian del Nese.</div>
<div class="p3">
<b><a href="https://plus.google.com/photos/111051743384584502955/albums/6106870824387165569?authkey=CI-PpfKYvt-_OQ" target="_blank">TUTTE LE FOTO DELL'ESCURSIONE</a></b></div>
Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-53112457250910053902014-11-07T09:38:00.000-08:002015-01-19T00:43:45.012-08:00La traccia del drago...nella Valle del Carpina.A volte, non sempre, ... fa bene ripercorrere qualche traccia del passato.<br />
Ognuno di noi può interpretare questa frase in vari modi, nel caso nostro di domenica scorsa, si è trattato proprio di ripercorrere fisicamente una traccia di sentiero su cui c'eravamo trovati <a href="http://passepartout-umbria.blogspot.it/2010/06/il-bosco-dei-sensi-borgo-coloti-12-13.html" target="_blank">più di 4 anni fà</a>, in compagnia di amici e colleghi, tutti appassionati estimatori di boschi, natura, escursioni, storie.<br />
L'itinerario in questione, è l'anello <b>Borgo Coloti, Pieve de Saddi, Rocca d'Aria</b>, in zona Montone, percorso al tempo sotto la guida di Gino Martinelli a caccia di foglie ( leaf peeping) insieme a fotografi, giornalisti narranti, esperti di racconti di viaggio… questa volta ci torniamo del tutto da soli …beh si fa per dire, siamo sempre in 6: mamma, papà e i 4 bambini, di cui l'ultima in zaino per un totale di 9 km e 350 m circa di dislivello.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij3pQK-XmgTHShpN0f6E4l1LjzKG701XMZZ1XNfJE0YWXSTo1nhDWamuOc5j7lz7Oe9Q4r1t_7Q_zcxGTAUeajUHS_-dH0bAhNWQmQRYcuaIgw_h0lmQwumRqsy32XMt5nMUqcOq3d2jQ/s1600/DSC_4993.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij3pQK-XmgTHShpN0f6E4l1LjzKG701XMZZ1XNfJE0YWXSTo1nhDWamuOc5j7lz7Oe9Q4r1t_7Q_zcxGTAUeajUHS_-dH0bAhNWQmQRYcuaIgw_h0lmQwumRqsy32XMt5nMUqcOq3d2jQ/s1600/DSC_4993.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
E' una mite giornata di novembre, il bosco ci invita ad entrare…una sbirciatina verso il borgo, Anna e Franco saranno svegli? Sembra di no…non si vede nessuno; partiamo, ci incontreremo dopo alla Festa del Bosco a Montone.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-eRH3rTWP2Rc/VLvag81_2mI/AAAAAAAAEiM/ZvNSDbdaeRs/s1600/DSC_4994.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-eRH3rTWP2Rc/VLvag81_2mI/AAAAAAAAEiM/ZvNSDbdaeRs/s1600/DSC_4994.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Questa volta l'ispirazione ci è data dalla leggenda di San Crescenziano e il Drago.
Crescenziano era un legionario romano del tempo di Diocleziano, portatore della fede cristiana nella Valle Tiberina. Come più volte vuole l'agiografia dei santi, qui, Crescenziano dovette sconfiggere un temibile drago che uccideva la popolazione con il suo alito letale. Crescenziano morì martire, prima bruciato e poi decapitato, non dal drago, però! Lungo il tracciato dell'itinerario incontreremo la <b>fonte del drago</b>, una sorgente sulfurea ritenuta la tana del mostro, e giungeremo alla <b>Pieve de Saddi</b>, ove venne seppellito Crescenziano.
La leggenda vuole che a Pieve de Saddi fossero stati rinvenuti una costola dell'animale e un frammento dell'elmo di Crescenziano…tanto basta per credere a questa storia!<br />
Quindi, descrizione dell'itinerario e mappa alla mano... ci incamminiamo.<br />
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<iframe allowfullscreen="true" allowtransparency="true" frameborder="0" height="647px" src="https://www.yumpu.com/embed/view/szBAJ6uVkunLRih7" width="620px"></iframe><br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-X_2WXMlAUe4/VLvbdX3GSBI/AAAAAAAAEnI/3EUnOdLh1Fg/s1600/DSC_5033.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-X_2WXMlAUe4/VLvbdX3GSBI/AAAAAAAAEnI/3EUnOdLh1Fg/s1600/DSC_5033.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<b> <a href="https://plus.google.com/photos/111051743384584502955/albums/6105713880809699809?authkey=CJzF2IWd4LymlQE" target="_blank">Ed ecco tutte le foto della nostra escursione.</a></b><br />
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<br />Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-89179392064406039712014-10-09T05:22:00.000-07:002014-10-09T11:43:50.857-07:00Marzolana: il bosco supermercato e il bosco condominioBosco supermercato, bosco condomio... non potevano trovare parole più azzeccate di queste, i soci della <a href="https://sites.google.com/site/cooperativalamarzolana/" target="_blank">cooperativa La Marzolana</a>, per invogliarmi ad una visita al loro bosco, nei pressi di Sant'Arcangelo sul Lago Trasimeno.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-fdZ1oY3QKGo/VDZ0JiXHahI/AAAAAAAAETE/BxMW4ttQAa4/s1600/DSC_4924.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-fdZ1oY3QKGo/VDZ0JiXHahI/AAAAAAAAETE/BxMW4ttQAa4/s1600/DSC_4924.JPG" height="424" width="640" /></a></div>
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Dico il "loro" bosco perché negli anni 80 un gruppo di abitanti della zona, consapevoli dell'importanza del bosco per la qualità della propria vita, si associa in forma di cooperativa e lo acquista preservandolo da uno sfruttamento non responsabile o peggio ancora da una possibile cementificazione.<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-ga9qHjRzk7Q/VDZ0II2cmPI/AAAAAAAAES4/cEO7CyYeQ7Y/s1600/DSC_4921.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-ga9qHjRzk7Q/VDZ0II2cmPI/AAAAAAAAES4/cEO7CyYeQ7Y/s1600/DSC_4921.JPG" height="425" width="640" /></a></div>
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Questa storia coraggiosa andrebbe imitata in tanti altri luoghi a rischio.<br />
E' questo fatto che mi ha attirato prevalentemente, ma molto altro mi ha regalato quest'escursione con la famiglia nel bosco della Marzolana, compreso un eccitante imprevisto…che ha reso l'uscita memorabile nei nostri ricordi e racconti: un bell'attacco di uno sciame di vespe, 3 vittime su 6 persone che ancora narrano l'avventurosa uscita ad amici e compagni di scuola! A parte lo spiacevole inconveniente, con cui inevitabilmente chi escursiona qualche volta deve fare i conti…abbiamo potuto apprezzare uno splendido sole, bellissimi panorami sul Trasimeno, la rigogliosa varietà della natura.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-l-dM-nSVI0I/VDZ0bo3cW-I/AAAAAAAAEUo/YuMSFqPTQQo/s1600/DSC_4947.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-l-dM-nSVI0I/VDZ0bo3cW-I/AAAAAAAAEUo/YuMSFqPTQQo/s1600/DSC_4947.JPG" height="425" width="640" /></a></div>
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Tutto intorno le tracce di un rispettoso sfruttamento dei prodotti del bosco: la legna accatastata, le orme di un cercatore di funghi, gli spari dei cacciatori. La Marzolana cooperativa ci riesce: fa convivere in questo bosco un po' tutti, i soci, i visitatori, gli escursionisti, le scolaresche, i cacciatori, chi cerca frutti dalle piante ( i corbezzoli sono abbondantissimi) o dal sottobosco e chi cerca solo pace.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-eHgNT1BCiYo/VDZ0RygZ86I/AAAAAAAAET0/kBj_Jsth5Sg/s1600/DSC_4931.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-eHgNT1BCiYo/VDZ0RygZ86I/AAAAAAAAET0/kBj_Jsth5Sg/s1600/DSC_4931.JPG" height="425" width="640" /></a></div>
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Per rendere speciale la nostra escursione domenicale, questa volta alla Marzolana abbiamo deciso di raccogliere tutte le specie vegetali presenti e arricchire il nostro erbario. La raccolta dei campioni è molto divertente, poi a casa li abbiamo disegnati, aggiungendo la denominazione, la data e il luogo di raccolta, poi li abbiamo messi ad essiccare.<br />
rare volte riusciamo a completare il processo inserendoli in un raccoglitore perché non riusciamo a proteggere il nostro raccolto dalla polvere, dagli insetti, dal cane e dal gatto …che ci rovinano sempre l'opera, ma poco importa…ogni volta ne impariamo una nuova!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfURn-BitJM0RJFeXJzPhqug_eSlOBGBW46x8TKwa7GwczTGDMN5ZcmDl4ovTgQKq3QmEvZH6uh_nl8OHe_vVkltuXSw5-i0zDiz_C5Z2udxO7JVqXyv0N1R90gKE4wphz54xJl-_rmYo/s1600/DSC_4961.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfURn-BitJM0RJFeXJzPhqug_eSlOBGBW46x8TKwa7GwczTGDMN5ZcmDl4ovTgQKq3QmEvZH6uh_nl8OHe_vVkltuXSw5-i0zDiz_C5Z2udxO7JVqXyv0N1R90gKE4wphz54xJl-_rmYo/s1600/DSC_4961.JPG" height="425" width="640" /></a></div>
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<a href="http://apiedi.nelleterredeltrasimeno.com/pg_itinerari_scheda.php?id=14" target="_blank">L'itinerario completo qui</a><br />
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<b><a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/IlBoscoDellaMarzolana?authuser=0&feat=directlink" target="_blank">ALTRE FOTO DELL' ESCURSIONE</a></b><br />
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<br />Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-67834187215592917002014-09-30T11:23:00.000-07:002015-01-21T12:37:06.341-08:00Alle radici del paesaggio umbro<div class="p1">
Finalmente, dopo vari tentativi e camminate nei suoi dintorni…sono riuscita in settembre a visitare l'interno dell'Abbazia di Montelabate, di cui ho <a href="http://passepartout-umbria.blogspot.it/2013/05/montelabate-e-i-suoi-castelli.html" target="_blank">già raccontato altre cose</a>. L'occasione mi è stata offerta dal <a href="http://www.villaumbra.gov.it/corso/forum-regionale-paesaggio-geografia-2014-.html" target="_blank">Forum Regionale Paesaggio e Geografia 2014</a>.</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-LeqtKUca0Dc/VLUrmOCC2NI/AAAAAAAAEc8/u6lv9rLLwEs/s1600/DSC_4863.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-LeqtKUca0Dc/VLUrmOCC2NI/AAAAAAAAEc8/u6lv9rLLwEs/s1600/DSC_4863.JPG" height="425" width="640" /></a></div>
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Ho partecipato al seminario con molto interesse, approfondendo le conoscenze su origine, sviluppo e ruolo dei monasteri benedettini per il nostro territorio. Una interpretazione del territorio che rimbalza agli occhi di qualsiasi attento osservatore, camminatore paziente, curioso esploratore delle campagne umbre. </div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-bvUMJq8rZyA/VLUrqnZKsKI/AAAAAAAAEdQ/wPx1cog1jOQ/s1600/DSC_4866.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-bvUMJq8rZyA/VLUrqnZKsKI/AAAAAAAAEdQ/wPx1cog1jOQ/s1600/DSC_4866.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Il tema del monachesimo è una trama per una cultura comune dell'Europa, gli studiosi lo individuano come un fattore che sin dal tempo avrebbe potuto forgiare l'unita dei popoli:</div>
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- una regola, una liturgia, un linguaggio, una rete e gli stessi strumenti per documentare, per comunicare, un sistema e una metodologia per amministrare la gestione economica, una autorità centrale politica…ecco da questo ultimo elemento si capisce che la natura della spinta non poteva portarci molto lontano!</div>
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Ci ha portato...però… ad una tale esplosione di congregazioni e fondazione di relativi siti benedettini che solo in Umbria erano rimasti incensiti fino al 1997 quando si è avviato qusto lavoro portato a compimento oggi con la pubblicazione "Le abbazie benedettine in Umbria": una bellissima opera per la tutela e la valorizzazione del paesaggio e dei suoi archetipi. </div>
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Venendo quindi alla vista dell'abbazia, posso vantare di avere avuto una guida atipica, una amica, una al cui fianco sin da bambina ho coltivato il gusto per la scoperta! Non so se sarà contenta di questa presentazione, ma eccola quà!</div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-36flS-zGgS0/VLUry-IPzRI/AAAAAAAAEd4/5xe4kZPielQ/s1600/DSC_4882.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-36flS-zGgS0/VLUry-IPzRI/AAAAAAAAEd4/5xe4kZPielQ/s1600/DSC_4882.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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Mi ha condotto dalla chiesa abbaziale, un'unica navata con ampie volte a crociera su splendidi bianchi costoloni, alla cripta, preziosissima, lasciata inviolata così nel tempo, passando per un bellissimo chiostro duecentesco, su due logge contrapposte ornate dal solito gioco delle colonnine tutte differenti, che solo per fotografare la bellezza dei particolari di queste colonne potresti perderti dall'eccitazione. </div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-XoxqOO9U8tw/VLUr3ZrSFXI/AAAAAAAAEeQ/cUwk3mJpV3A/s1600/DSC_4885.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-XoxqOO9U8tw/VLUr3ZrSFXI/AAAAAAAAEeQ/cUwk3mJpV3A/s1600/DSC_4885.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-mbkjjjysdAY/VLUsFmzSyzI/AAAAAAAAEfk/wEPdmgMuFQk/s1600/DSC_4900.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-mbkjjjysdAY/VLUsFmzSyzI/AAAAAAAAEfk/wEPdmgMuFQk/s1600/DSC_4900.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-sDc8_z93dzo/VLUrzLKsX5I/AAAAAAAAEd8/DRxu0jc_DvA/s1600/DSC_4883.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-sDc8_z93dzo/VLUrzLKsX5I/AAAAAAAAEd8/DRxu0jc_DvA/s1600/DSC_4883.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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Al primo piano della loggia si accede alla sala del capitolo, questa ancora ornata di dipinti tra cui velocemente riconosco oltre alla Crocifissione e ad una Vergine in trono, anche un San Benedetto con la regola in mano.</div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-9wtMxA88EPg/VLUsFUc4VFI/AAAAAAAAEfg/eFtdOz__qoM/s1600/DSC_4898.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-9wtMxA88EPg/VLUsFUc4VFI/AAAAAAAAEfg/eFtdOz__qoM/s1600/DSC_4898.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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E poi passiamo a qualche ambiente maggiormente legato all'aspetto di azienda agricola che era e che è ancora! </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXJosRnPBE6jE1LqxWszhUeLqCe4n7zDyTv3n6UO0xMbZbYgat6UzxxgE1rQRjzZS8P-2QBJpqAihrSO7pPkmkAlkh9lYiCojbZc5c-COf2fN34qPW7wLJmlYWA56sRNVCpgDgkhveukE/s1600/DSC_4904.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXJosRnPBE6jE1LqxWszhUeLqCe4n7zDyTv3n6UO0xMbZbYgat6UzxxgE1rQRjzZS8P-2QBJpqAihrSO7pPkmkAlkh9lYiCojbZc5c-COf2fN34qPW7wLJmlYWA56sRNVCpgDgkhveukE/s1600/DSC_4904.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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Entro in cantine, possibili stalle, magazzini di un tempo…e trovo anche oggetti della odierna azienda agricola, quasi come se il passaggio fosse avvenuto senza soluzione di continuità, cosa che invece sappiamo non essere stata così: pure qui, l'occupazione napoleonica soppresse l'abbazia e fece espropriare i suoi beni. I monaci poterono tornarci solo dopo il 1815, ma poco dopo, nel 1860 l'abbazia fu definitivamente chiusa. Il complesso fu indemaniato e divenne una fattoria…a cavallo fra le 2 guerre arrivò l'abbandono. Pensate che durante la seconda guerra servì come deposito per le opere d'arte della Galleria Nazionale dell'Umbria e della Biblioteca Comunale!</div>
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Nel 56 la acquistò il sen. Gaslini e oggi, grazie alla Fondazione Gaslini, la possiamo rivedere restaurata e usata pubblicamente!</div>
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<a href="https://plus.google.com/photos/111051743384584502955/albums/6103832703161919425?authkey=CK6dm7eZrvi6Jw" target="_blank">ECCO ALTRE FOTO.</a></div>
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Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-47507987409880792452014-09-30T03:12:00.000-07:002014-10-21T05:33:48.686-07:00Riconoscere le piante medicinali in città...in notturna!Recentemente mi sono innamorata dell'idea di passeggiare di sera per le vie della città, in compagnia dei mie amici del <a href="https://www.facebook.com/groups/357523910953200/?fref=ts" target="_blank">Piedibus Serale della Salute e del Ben Essere</a> ... girovago per le vie del centro storico, riattivando memorie, ricordi, pensieri, imparando sempre qualcosa di nuovo, incontrando persone.<br />
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Questa che vi racconto però è un'altra serata strana...un'altra invasione green, più o meno dello stesso genere, svoltasi il 26 settembre a Perugia, al Borgo Bello, inserita nel più ampio contesto della <a href="http://www.piaceremagazine.it/mediacenter/FE/articoli/la-notte-green.html" target="_blank">Notte dei Ricercatori</a>.<br />
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Tra le tante iniziative organizzate, io ho partecipato a una passeggiata in notturna a cura di <a href="http://www.aboca.com/" target="_blank">Aboca</a> - Sotto la guida di esperti conoscitori di erbe officinali, alla ricerca di quelle erbe che nascono in città: da Palazzo della Penna, ai Tre Archi fino a Via del Cortone.</div>
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Questa idea del passeggiare di notte mi sta proprio contagiando e ho voluto provare se potesse essere una opportunità anche per approfondire le mie conoscenze di botanica.</div>
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Come se non bastasse, insieme allo <a href="http://www.superficie8.it/" target="_blank">staff di S8</a>, ho testato anche la versione beta di <a href="http://www.aheadproject.net/it/" target="_blank">AHEAD APP</a>, un'applicazione ideata per far raccontare video-storie alle persone anziane... sì forse ho esagerato, ma alla fine è stato divertente. Anche se non sono riuscita a catturare una foto decente, mi si è accesa una curiosità sfrenata per queste erbe spontanee di città che fino ad oggi ero portata a considerare per lo più solo delle erbacce.</div>
<div class="p1">
Disattenti le ignoriamo, ma loro tenaci e imprevedibili, ci annunciano la forza della Natura, anche in un ambiente ostile come quello urbano. Sviluppano continuamente nuove strategia di adattamento e noi umani dovremmo imparare da loro. </div>
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Insomma adesso possiedo un bel <a href="http://www.aboca.com/it/azienda/comunicazione/news/botanica-urbana-alla-scoperta-delle-piante-medicinali-urbane" target="_blank">manualetto</a> che tengo sempre in tasca e che consulto ogni volta che poso l'occhio su un muro, il bordo del marciapiede, i margini della strada. Osservo attentamente il colore del fiore, le foglie, il fusto e oramai riesco a riconoscere la buona pianta di città. Non solo per boschi, quindi, ma anche in giro per le nostre inquinate città, possiamo osservare la vegetazione spontanea e quelli che dicono: "guarda che degrado qui ,è pieno di erbacce"...beh quasi quasi...si sbagliano!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl1RoF2ySEcO-9CipQYQ3bGb03TCDi681-WZFdHRuDLx_PbMY42AvVzeTUeSCY_K4sgh8b_BMq1uob6n3pXFKzyfivDGdyL3cXvfjktbxRF7O2ftDTPm41C_eW5BhN05OJi2ymrD367OU/s1600/foto+conservare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl1RoF2ySEcO-9CipQYQ3bGb03TCDi681-WZFdHRuDLx_PbMY42AvVzeTUeSCY_K4sgh8b_BMq1uob6n3pXFKzyfivDGdyL3cXvfjktbxRF7O2ftDTPm41C_eW5BhN05OJi2ymrD367OU/s1600/foto+conservare.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
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Il piccolo giro è iniziato appena fuori al Palazzo della Penna, negli interstizi delle scalette di Via Viri non poteva mancare la <b>Porcellana Comune</b>, la famosa erba da marciapiede, si attacca radente e resiste anche al nostro calpestio...solo i primi in testa al gruppo infatti si accorgono della sua presenza...</div>
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Poi è la volta della più nota <b>Malva Selvatica</b>, sul pratino di fronte ai Tre Archi ce ne è un ciuffetto ridotto per lo più a uno sticchione...uno zelante operaio del Comune di Perugia ha ovviamente pensato di fare più bella la città tagliandola con il decespugliatore...ma forse se l'avesse lasciata crescere, lei ci avrebbe pregiato del suo bel colore viola. </div>
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Poco più in là...sotto una cassetta dell'energia elettrica...crescono anche i pomodori! Una <b>Solanum Nigrum</b> se la cava tra la sporcizia e il diserbante.</div>
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Via del Cortone è sicuramente la via più soddisfacente per la presenza di una ricca vegetazione, qui ci sbizzarriamo: anche la <b>Menta Selvatica</b> troviamo...ovviamente ci tocca infilarci fra le automobili parcheggiate. Sulla scarpata dal lato di San Domenico è il tripudio della <b>Piantaggine</b>, mentre più giù, verso Ripa di Meana, domina la <b>Vitalba</b> di bianco fiorita. </div>
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Non vi dico quanto è bello ritornarci di giorno ... indossando questi fantastici occhiali da botanico!</div>
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Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-89130692944733734452014-07-30T08:46:00.000-07:002014-07-30T10:19:04.304-07:00In giro per il contado...Oggi abbiamo deciso di esplorare i piccoli borghi che si trovano nel cosiddetto contado di Porta Eburnea di Perugia…fuori dalle porte della città. Partenza da <b>Sant'Enea</b> da <a href="http://www.mylematperugia.it/mylematperugia/index.php?lang=It" target="_blank"><b>casa di Renate</b>.</a><br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-dX_TlHVBlFw/U9kLZ9iDDsI/AAAAAAAAEN8/9A2GegoGRX8/s1600/2014-07-30+10.34.18.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-dX_TlHVBlFw/U9kLZ9iDDsI/AAAAAAAAEN8/9A2GegoGRX8/s1600/2014-07-30+10.34.18.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
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La mappa ce l'abbiamo, la <a href="http://turismo.comune.perugia.it/resources/Itinerari/Contado_Porta_Eburnea.pdf" target="_blank">guida</a> pure, usiamo un lavoro svolto qualche anno fa da alcuni studenti perugini…molto interessante!<br />
<b>Perugia</b> è là, la scorgiamo vicina adagiata sui suoi colli. Nell'Italia medioevale, esercitava il suo controllo fino a qui…una naturale estensione della città, economia rurale del medioevo. <br />
Faremo un giro sui luoghi del torrente Caina che in questi giorni piovosi è gonfio di acqua. <br />
Nel territorio dei vari contadi cittadini si trovavano castelli (piccoli villaggi fortificati) e ville (prive di mura); nel XV secolo le ville cominciarono tutte a trasformarsi in castelli per avere maggiore protezione.<br />
Prima tappa: <b>San Biagio della Valle</b>, anche questa una villa fortificatasi sul finire del 1300.<br />
Sappiamo che troveremo ancora i segni dei vari terremoti che qui si sono succeduti, quello del 97 e poi quello del 2009. Giunti a San Biagio, infatti, per prima ci si presenta ai nostri occhi la bella torre cilindrica del castrum del paese con la sua imbracatura di legno.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-lYgLrgpx-ws/U9kKhy52ymI/AAAAAAAAENE/Y72Npp5DjnQ/s1600/2014-07-30+11.11.47.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-lYgLrgpx-ws/U9kKhy52ymI/AAAAAAAAENE/Y72Npp5DjnQ/s1600/2014-07-30+11.11.47.jpg" height="640" width="480" /></a></div>
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Aggirandosi dentro le mura, protagoniste sono loro..le case con le loro gabbie…ormai fradicie. Gli abitanti del borgo pensano che noi ne vogliamo acquistare una di queste casette abbandonate e ci ammiccano speranzosi. <br />
Una signora affacciata alla finestra ci racconta la storia di una piccola edicola incastonata al muro della sua casa, custodisce questo bene prezioso non tanto per il valore storico della maiolica risalente alla fine del 1800 proveniente dai famosi forni Ficola di Deruta…ma per la storia della mano mancante alla Madonna raffigurata. Ci racconta chi e perché la ruppe con una sassata…mi sembra un privilegio saperlo, una confidenza speciale. Ecco adesso posso dire di saperne una più del diavolo…su San Biagio della Valle!<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-4pgb4xYMLkE/U9kKpF-zBXI/AAAAAAAAENk/NBNZv6C-Bes/s1600/2014-07-30+11.29.48.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-4pgb4xYMLkE/U9kKpF-zBXI/AAAAAAAAENk/NBNZv6C-Bes/s1600/2014-07-30+11.29.48.jpg" height="640" width="480" /></a></div>
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Al bar del paese…una frase colpisce l'attenzione dei bambini: oggi piove, domani no!<br />
Così, fiduciosi ripartiamo per visitare il <b>Bosco Sereni</b>. E' un bosco antico, un bosco di pianura, una rarità, esiste qua dal medioevo, importantissima riserva di risorse, sempre in equilibrio con le superfici destinate all'agricoltura e all'allevamento, allora come adesso.<br />
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Per passeggiare un po' nel bosco bisogna farsi aprire il cancello dai proprietari.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-jodqF6HfMCI/U9kbTRFJKhI/AAAAAAAAEPM/mSwtE3wZGFc/s1600/2014-07-30+11.56.30.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-jodqF6HfMCI/U9kbTRFJKhI/AAAAAAAAEPM/mSwtE3wZGFc/s1600/2014-07-30+11.56.30.jpg" height="640" width="480" /></a></div>
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La pioggia incombe, ma noi facciamo due passi, passiamo per l'ottocentesco casino della caccia ci addentriamo un po' e se non fosse per le specie arboree presenti sembrerebbe di trovarsi nella foresta pluviale…cerri, roverelle, lecci e carpini con relative specie arbustive da sottobosco ci ricordano che siamo in Umbria.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-iOF7s3chmdk/U9kOS3Vmu2I/AAAAAAAAEOk/NbA7iELGDTI/s1600/2014-07-30+12.07.14.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-iOF7s3chmdk/U9kOS3Vmu2I/AAAAAAAAEOk/NbA7iELGDTI/s1600/2014-07-30+12.07.14.jpg" height="640" width="480" /></a></div>
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Il temporale, poco distante, ci caccia fuori dal bosco e ripartiamo alla volta di <b>Bagnaia</b>.<br />
Anche qui vicende di incastellamento e …cavalieri. <br />
Seduti ad una panchina, difronte ad una piccola porta aperta nelle mura, ascoltiamo meravigliati la storia di Pian della Battaglia. <br />
Nel 1365, in una piana ad ovest del paese, tremila cavalieri rimasero sul campo nel corso dell’epico scontro tra i mercenari anglo-ungheresi di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Acuto" target="_blank">Sir John Hawkwood</a>, mandati dal papa per sottomettere Perugia, e quelli tedeschi di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Anichino_di_Bongardo" target="_blank">Hanneken von Baumgarten</a>, a difesa della città. Gli inglesi furono sconfitti e fatti prigionieri dentro il castello di San Mariano. <br />
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E' incredibile…cosa può riservarti un giro per le campagne di Perugia!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLjAuuNbyiK3wAMku7pwVVgLPdNLkwfIxf77KMWXbroKhgigGV1Xx_McJX9ZvuVlYUCDJYxp7F8OS3k21V8AF-qOFQd9CQ8IWMVG-EF-X-jns1Ro84JuTQMwO1v8B8hgHfLmrWdxF9a18/s1600/2014-07-30+12.32.27.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLjAuuNbyiK3wAMku7pwVVgLPdNLkwfIxf77KMWXbroKhgigGV1Xx_McJX9ZvuVlYUCDJYxp7F8OS3k21V8AF-qOFQd9CQ8IWMVG-EF-X-jns1Ro84JuTQMwO1v8B8hgHfLmrWdxF9a18/s1600/2014-07-30+12.32.27.jpg" height="640" width="480" /></a></div>
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Rientrati <b><a href="http://mylematperugia.it/mylematperugia/index.php?lang=It" target="_blank">a casa di Renate</a></b> a Sant'Enea per rimanere in tema di paesaggio medioevale...ci concentriamo in una partita a Carcassonne! <br />
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<b><a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/InGiroPerIlContadoDiPortaEburnea?authuser=0&feat=directlink" target="_blank">ALTRE FOTO QUI </a></b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVNcFOltHIC3B_de1ncEisx7b0DOvX5Cc2banD6kboV3EKpsB-gVLAErhaFRFSaOajAXiwNJSehkxQMyjt5elaN4dwnUo8GJiu2r84GgTU1TyxONLalCK4balVDGBO4S0NbvG4CKisxME/s1600/2014-07-30+17.10.48.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVNcFOltHIC3B_de1ncEisx7b0DOvX5Cc2banD6kboV3EKpsB-gVLAErhaFRFSaOajAXiwNJSehkxQMyjt5elaN4dwnUo8GJiu2r84GgTU1TyxONLalCK4balVDGBO4S0NbvG4CKisxME/s1600/2014-07-30+17.10.48.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
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<br />Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-54162512643459942482014-06-26T15:29:00.001-07:002014-06-29T22:26:14.870-07:00Il giorno perfetto a Perugia: una visione della mia città.Quest'inverno ho avuto il privilegio di seguire un laboratorio di scrittura creativa tutto incentrato sulla mia città: vivo, scrivo, immagino, rappresento Perugia. Ho osservato molto, descritto, rielaborato dentro di me molti spazi ed elementi imprescindibili del mio paesaggio interiore ed esteriore. Ieri sera ho assistito all'evento conclusivo del progetto: una produzione teatrale denominata <a href="http://www.fontemaggiore.it/Show.aspx?idc=80&ids=2061" target="_blank">Visioni di città</a> creata a partire dai testi che alcuni cittadini creativi, giovani studenti e noi partecipanti al corso abbiamo elaborato.<br />
Con la testa piena delle suggestioni ricevute ieri sera: parole, suoni, movimenti, colori che parlano di Perugia mi accingo a trascorrere un giorno perfetto in città con gli immancabili mie bambini! Ed ecco i nostri consigli!<br />
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<i>Con questo post partecipo al concorso La battaglia delle Nazioni HRS.</i><br />
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<b>La Perugia perfettà per i piccoli viaggiatori</b> è quella non tradizionale, quella nascosta fra i suoi vicoli ! Un gioco, una ricerca, un nascondiglio, una scoperta!<br />
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L'ingresso in città è più originale e divertente se abbandonate l'automobile a <b>Pian di Massiano</b>, zona stadio, e salite con il <b>minimetrò</b>, mezzo di trasporto molto discusso e polemizzato, ma di sicuro impatto nell'immaginario del viaggiatore che si accinge ad entrare a Perugia: irta, aspra, tenace.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzrcQ-sF3AEnJVTGwdzetQbI0oBzlSUSySTByQGd88C6e9ea24qeZb-X3h7jzGjWwIhwKx_zEr5_yu4orBvG-o2v7XHdI4CE6bAWjPn_QvlaLAOkOHczLLu8n_vn2nwx1gcorfrXXPy3Y/s1600/DSC_3086.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzrcQ-sF3AEnJVTGwdzetQbI0oBzlSUSySTByQGd88C6e9ea24qeZb-X3h7jzGjWwIhwKx_zEr5_yu4orBvG-o2v7XHdI4CE6bAWjPn_QvlaLAOkOHczLLu8n_vn2nwx1gcorfrXXPy3Y/s1600/DSC_3086.JPG" height="266" width="400" /></a></div>
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All'uscita, al <b>Pincetto</b>, ad accogliervi la luce, il giardino, ampi scenari. Ci si addentra poi in <b>Via Oberdan</b> e al punto informativo in <b>Piazza Matteotti </b>potete cominciare l'esplorazione giocosa con i vostri bambini: procuratevi una mappa cartacea della città, esistono ancora, sapete, orientarsi sarà già un'avventura!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjl6tEW96fZlAnRqt0GR4RGYJp8z8nqvpvEehyphenhyphencB2bwSIx3qhbYWhBQVSX0dF8JFGK7QmdtFn84TGuQs1b0X5swFaPgaqd1y-JLbS9EJC33oN7s1GQ5nQVvJK99LPfN5NyN1mDt1hrfuo/s1600/DSC_3094.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjl6tEW96fZlAnRqt0GR4RGYJp8z8nqvpvEehyphenhyphencB2bwSIx3qhbYWhBQVSX0dF8JFGK7QmdtFn84TGuQs1b0X5swFaPgaqd1y-JLbS9EJC33oN7s1GQ5nQVvJK99LPfN5NyN1mDt1hrfuo/s1600/DSC_3094.JPG" height="266" width="400" /></a></div>
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Dopo aver goduto della vista della magnificienza del <b>Palazzo dei Priori</b> e della <b>Fontana Maggiore</b>, volgete le spalle ai fasti del salotto di città e dirigetevi verso il contado settentrionale: il <b>rione di Porta Sant'Angelo</b>. <br />
Fate cercare ai bambini <b>Piazza Danti</b>, passate lungo il fianco della Cattedrale e scendete al vicolo a sinistra <b>Via delle Cantine</b>, non vi potete sbagliare, le vedrete grandiose aprirsi al piano terra di un palazzo signorile, si narra che fossero così abbondanti di vino da spegnerci un incendio nel 1315!<br />
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Il solo pensiero vi rende ebbri? Allora preparatevi, perché la vista che vi si aprirà dall'arco di <b>Via Appia</b>, vi lascerà ancora più storditi! E' uno dei più noti punti di vista sulla Conca e borgo Sant'Angelo.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-5EU_3-1R3-A/U6yArhHn1HI/AAAAAAAADzg/QENOAzni6Nk/s1600/DSC_3103.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-5EU_3-1R3-A/U6yArhHn1HI/AAAAAAAADzg/QENOAzni6Nk/s1600/DSC_3103.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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Qui il gioco per i bambini è contare gli scalini, fino alla <b>Via dell'acquedotto</b>. Sono 153, ma tranquilli il nostro itinerario prevede che li compiate solo in discesa!<br />
Ad un certo punto lungo la scalinata sulla destra vale la pena fermarsi a cercare <b>la postierla della Conca</b>. E' un cunicolo, freddo e buio, usato in epoca etrusca come accesso pedonale, in epoca medievale come conduttura dell'acquedotto, ancora successivamente come neviera invernale. Per i bambini è come una caccia al tesoro, si accorgeranno di esserci vicini, avvertiranno una variazione di calore, aria fredda e umida che segnalerà loro la vicinanza della postierla!<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-FrqlTlAgdfg/U6yBC_7qhUI/AAAAAAAAD1o/UumnhpGe-V0/s1600/DSC_3125.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-FrqlTlAgdfg/U6yBC_7qhUI/AAAAAAAAD1o/UumnhpGe-V0/s1600/DSC_3125.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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Immaginatevi il <a href="http://passepartout-umbria.blogspot.it/2013/05/perugia-e-la-sua-via-delle-acque-un.html" target="_blank">viaggio affascinante dell'acqua</a> che da <b>Monte Pacciano</b>, arrivava alla Fontana Maggiore lungo questo acquedotto, sul cui dorso oggi noi passeggiamo! E' la via pensile più caratteristica di Perugia! Una delle più divertenti per i piccoli! Si cammina sopra le arcate medievali, le case ai lati hanno accesso alla via con piccoli ballatoi, sembra trovarsi dentro l' illustrazione di una fiaba fantastica. Da quassù scorgi variopinti tetti a tutte le altezze, rigogliosi orti nascosti, angusti interni abitati da persone di tutte le nazionalità. E' bello ed eccitante!<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-R0qURbp4gWU/U6yAzH4bR6I/AAAAAAAAD0U/Y1bssjS5rTc/s1600/DSC_3110.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-R0qURbp4gWU/U6yAzH4bR6I/AAAAAAAAD0U/Y1bssjS5rTc/s1600/DSC_3110.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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Giunti in fondo, un giorno a Perugia, non sarebbe perfetto se non si continuasse l'esplorazione di Corso Garibaldi fino al Cassero e al tempietto di Sant'Angelo.<br />
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Ma forse sarà arrivato il momento di una <b>pausa pranzo</b>, noi in genere ci fermiamo <b>Dal mi cocco</b>. E qui permettetemi un tocco di dialetto: p'esse sicuri de trovà l'posto saria mejo de prenotà. Il menu è stagionale, fisso, varia giornalmente, costa solo 13 euro comprende un piccolo antipasto, due primi piatti tipici molto abbondanti, (noi oggi abbiamo avuto tagliatelle ( dette anche maccaroni) e gnocchi essendo giovedì), arrosto misto, panzanella, dolce e liquorino (Vin Santo). Il pane è a la contadina, la torta cotta n'tol testo, la pasta fatta in casa. Vi assicuro che c'arnirete!<br />
Dal mi cocco è un posto storico, inossidabile, frequentato anche da molti perugini, facilmente individuabile al <b>civico 12 di Corso Garibald</b>i per la presenza di piccoli stickers gialli ovali che tempestano muri, pali, maniglie, porte ogni angolo, segnalando la vicinanza del ristorante!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhfi8NVetergJU92qB1A-2KBLhJ7-ng73xuwLOz_FgjggcYpbSPu9m8GzYQZKYDZqN5vubCmUOqzxP_jDKov89llJrznHRzoUTpKf6mKeM8BU6uj9wtlMTq4ek-vLDjzIz60cW2wScKbM/s1600/DSC_3232.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhfi8NVetergJU92qB1A-2KBLhJ7-ng73xuwLOz_FgjggcYpbSPu9m8GzYQZKYDZqN5vubCmUOqzxP_jDKov89llJrznHRzoUTpKf6mKeM8BU6uj9wtlMTq4ek-vLDjzIz60cW2wScKbM/s1600/DSC_3232.JPG" height="266" width="400" /></a></div>
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Dopo una mangiata del genere, non vi azzardate ad imboccare la vicina <b>Via dei Barutoli</b>! Nel nostro dialetto perugino i barutoli sono capriole, ruzzoloni. Si tratta di una delle più scoscese vie a gradini, letteralmente a prova di barutoli!<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-XjorGfUoMbA/U6yC_u3S3YI/AAAAAAAAEAU/Ng0fBIzjKyI/s1600/DSC_3235.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-XjorGfUoMbA/U6yC_u3S3YI/AAAAAAAAEAU/Ng0fBIzjKyI/s1600/DSC_3235.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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Meglio rimanere sul Corso Garibaldi e dedicarsi alla sua visita. <br />
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<b>Corso Garibaldi </b>ci riserva storie popolari, povere, proletarie, patriottiche e strampalate!<br />
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La prima che vi voglio raccontare è quella dell'attiguo bordello di <b>Via del Poeta</b>, qui fino alla Legge Merlin era zona di note case chiuse. Oggi le rimane un po' quel fascino sgarrupato e popolano.<br />
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Poi c'è <b>l'ospedale dei Poveri</b>, al numero 84 di Corso Garibaldi. Dalla fine del Duecento fino a pochi decenni fa, nella sua pregiata sala a 3 navate si trovavano distesi letti per chi non ne aveva.<br />
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Corso Garibaldi è una via ospitale, sull'architrave di una casa più in alto fate leggere ai bambini una frase in latino, il cui significato loro non faticheranno ad apprezzare: TVMQVODCVQUE è tua qualsiasi cosa!<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-aEe39Ls0XBs/U6yCoPV9LoI/AAAAAAAAD-Q/47N4mLumAj0/s1600/DSC_3216.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-aEe39Ls0XBs/U6yCoPV9LoI/AAAAAAAAD-Q/47N4mLumAj0/s1600/DSC_3216.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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Fra queste case semplici nascono e muoiono anche eroi mazziniani e garibaldini: <b>Luppattelli</b>, <b>Miliocchi</b>. Qui si animarono lotte operaie e scioperi, alla <b>ex-fabbrica Saffa</b> che faceva fiammiferi e che si trovava quasi in cima al Corso, presso il monastero benedettino di Santa Caterina, occupato dai primi del Novecento dalla fabbrica. Insomma un borgo guerriero, non a caso, spada alata sopra un fuoco rosso è il simbolo del rione!<br />
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Giunti a questa altezza noi abbiamo deviato per Via della Pietra perché volevamo visitare il <b>complesso del convento di San Benedetto</b>, ora è la sede dell'Adisu, agenzia per il diritto allo studio universitario, ma è stato sede della prima adunanza storica della loggia massonica dei Muratori e svariate altre destinazioni. Il suo campanile è visibile da lontano…e dalla Via dell'Acquedotto Davide lo aveva anche disegnato; lo riconoscerete subito per la sua forma a cipolla.<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-iW9FYG2UthQ/U6yBYfJ8kEI/AAAAAAAAD3k/VzRnaL4oMaQ/s1600/DSC_3146.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-iW9FYG2UthQ/U6yBYfJ8kEI/AAAAAAAAD3k/VzRnaL4oMaQ/s1600/DSC_3146.JPG" height="320" width="212" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik19Q1egTlxyubuuN6vaUVLnAAlWe-iTecASA9Dq7eKgt1y4sUJUSIiDylRz37oyjxYRe_hWzouCHLGFydM6ISUgLO_T0saOCV_wcrJmF4qmspx-r10D8RKYda1Y6sdWvVC1aMdok-QbA/s1600/DSC_3144.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik19Q1egTlxyubuuN6vaUVLnAAlWe-iTecASA9Dq7eKgt1y4sUJUSIiDylRz37oyjxYRe_hWzouCHLGFydM6ISUgLO_T0saOCV_wcrJmF4qmspx-r10D8RKYda1Y6sdWvVC1aMdok-QbA/s1600/DSC_3144.JPG" height="320" width="212" /></a><br />
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Si ritorna poi sul tragitto principale, su, su fino all'ultima via, la più lontana: <b>Via Persa</b>.<br />
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Ad arricchire il pomeriggio di questo giorno perfetto a Perugia in compagnia dei bambini, la visita alla <b>bottega del liutaio Winfred Mayer</b>.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-BF83R5CfDNA/U6yBsSAVVRI/AAAAAAAAD5M/1Z35PEuEmpg/s1600/DSC_3163.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-BF83R5CfDNA/U6yBsSAVVRI/AAAAAAAAD5M/1Z35PEuEmpg/s1600/DSC_3163.JPG" height="266" width="400" /></a></div>
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Basta entrare dolcemente nella sua bottega ricca di tanti piccoli oggetti preziosi e magici e…ascoltare la sua storia. Con molta pazienza illustra come nasce un violino da un tronco d'albero per mezzo delle sue mani. 300 ore di lavoro. Anni di esperienza. Winfried inizia a fare il falegname a 16 anni in Germania, negli anni 80 arriva in Umbria e frequenta una scuola per liutai a Gubbio. Diventa insegnante e la sua passione lo porta a donare il tempo del racconto a chiunque entri per la sua porta. Fa toccare gli strumenti ai bambini, li fa suonare, fa capire come nasce il suono, come si perfeziona. Bisogna conoscere tante discipline per fare il liutaio: l'acustica, la fisica, la chimica, la matematica, la botanica..e chissà quante altre che ignoro! <br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-gvJ4UxUN-xg/U6yB8hYWOaI/AAAAAAAAD6g/UfemdaSruQI/s1600/DSC_3176.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-gvJ4UxUN-xg/U6yB8hYWOaI/AAAAAAAAD6g/UfemdaSruQI/s1600/DSC_3176.JPG" height="266" width="400" /></a></div>
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Il pomeriggio scorre veloce, sul far della sera sarà bello salire sulla <b>torre del cassero di Porta Sant'Angelo</b>, buttare l'occhio ancora oltre, sul limitare estremo di Perugia, fuori dalla cinta muraria, per poi discendere e immergersi nel fascino del <b>Tempio di Sant'Angelo</b>. E' una chiesa posta quassù sulle mura, anche lei a difesa della città, all'angelo guerriero dedicata. E' a pianta circolare, di stile romanico, le colonne interne sono di sicuro riuso, data la loro varietà.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-q5By0Ocio4s/U6yCM7EaRqI/AAAAAAAAD8A/1-OoziAr9iE/s1600/DSC_3187.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-q5By0Ocio4s/U6yCM7EaRqI/AAAAAAAAD8A/1-OoziAr9iE/s1600/DSC_3187.JPG" height="266" width="400" /></a></div>
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La giornata a Perugia sta per concludersi, si ripercorre a ritroso Corso Garibaldi, senza dimenticarsi di andare a <b>giocare al Parco Sant'Angelo</b>. Si apre una breccia sulle grigie mura e un grande macchia di verde esplode ai nostri occhi. E' un parco su un terreno scosceso, siamo sul vallone del Bulagaio, è fatto a gradoni che si raccordano, faceva parte dell'agro di pertinenza della città medievale coltivato a olivo e orto. Oggi oltre agli olivi è ricco di specie da frutta, fiori, piante aromatiche ..è un giardino profumato, colorato, vissuto, curato da volontari e cittadini.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2QbPWydGi_-H_vIc18sYJWT-FR3S7aRkzD_Av9xWhk_iyAHYsra99lyVHpdGRljGHTo6Wa70Kt1cZWOuBibsOhS4uAi8NiN9MGBw8TNXKI2RfMXG1kyZfQveZjaiUKkzkZTGgoGMlF34/s1600/DSC_3207.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2QbPWydGi_-H_vIc18sYJWT-FR3S7aRkzD_Av9xWhk_iyAHYsra99lyVHpdGRljGHTo6Wa70Kt1cZWOuBibsOhS4uAi8NiN9MGBw8TNXKI2RfMXG1kyZfQveZjaiUKkzkZTGgoGMlF34/s1600/DSC_3207.JPG" height="266" width="400" /></a></div>
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C'è solo un'ultima chicca che vogliamo consigliare a chi si appresta a trascorrere una giornata a Perugia: <b>Via dell'Oro n. 2</b>. la trovate a sinistra quando sarete di nuovo in fondo a Corso Garibaldi. Come scritto con un dito sulla polvere della targa della via…qui vive felice e beato colui che della vita ne capisce da quando è nato! Si tratta di <a href="http://www.liberopensatore.it/" target="_blank"><b>Vittorio Gorini</b></a>, morto nel 2006, personaggio eclettico e surreale perugino, libero pensatore, folle creatore…un archetipo collettivo per chiunque sia nato in questa città!<br />
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<b>Benvenuti a Perugia!</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQWdH5QWmmEO5HSW7x87sh8tCHi_-fj5p2V9i8fgllvJZ8NpDt9gu3eyUDplNqpSL-6_83iNJpzMVQ0nOa4q_io0z5PF-T6FnA_2H14OGiKTNr5esrqkKiTAWl5QCnivKoVKCwFnXGkK0/s1600/DSC_3113.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQWdH5QWmmEO5HSW7x87sh8tCHi_-fj5p2V9i8fgllvJZ8NpDt9gu3eyUDplNqpSL-6_83iNJpzMVQ0nOa4q_io0z5PF-T6FnA_2H14OGiKTNr5esrqkKiTAWl5QCnivKoVKCwFnXGkK0/s1600/DSC_3113.JPG" height="640" width="426" /></a></div>
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<b><a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/IlGiornoPerfettoAPerugia" target="_blank">GUARDATE TUTTE LE FOTO</a></b></div>
Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-69849303372939079222014-06-10T23:59:00.000-07:002014-06-11T03:45:44.069-07:00Perugia, viaggio nel quartiere.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-ZsXGzdJAPr8/U5dAMsrPZiI/AAAAAAAADlg/wk5i-rrT52Q/s1600/foto+2.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-ZsXGzdJAPr8/U5dAMsrPZiI/AAAAAAAADlg/wk5i-rrT52Q/s1600/foto+2.JPG" height="150" width="200" /></a></div>
Il nostro viaggio nel quartiere nasce da un'idea di <a href="http://www.housetrip.it/" target="_blank">Housetrip</a> che ci contatta e ci chiede di raccontare la nostra città. Così oggi alle 8:26, dalla stazione ferroviaria di Ponte San Giovanni, montiamo in un treno a un solo vagone tutto colorato con molti graffiti, direzione Perugia Sant'Anna.<br />
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Saliamo in centro storico percorrendo le <b>scalette di Sant'Ercolano</b>, nonostante la salita…è sempre un gioco bellissimo fare la gara di corsa, contare gli scalini e ricordare la storia di Sant' Ercolano e dell'invasione di Perugia da parte degli Ostrogoti!<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfEqABoyfTvkUPIyfMnzcPfsmryJ0tp6giObASwW1jTRpVwub7oaGhyphenhyphendAeo9gRwesho0V78Czlk_7QOTP2gz8J5BWHH3rhmBYLNufub35Nkki4QyuKQs9dLs5J6qVO0n-rcIHbqPD7jIs/s1600/DSC_2947.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfEqABoyfTvkUPIyfMnzcPfsmryJ0tp6giObASwW1jTRpVwub7oaGhyphenhyphendAeo9gRwesho0V78Czlk_7QOTP2gz8J5BWHH3rhmBYLNufub35Nkki4QyuKQs9dLs5J6qVO0n-rcIHbqPD7jIs/s1600/DSC_2947.JPG" height="200" width="133" /></a><br />
In un attimo siamo già di fronte all'<a href="https://www.facebook.com/pages/Antica-Latteria-di-Perugia/147298281978727" target="_blank"><b>Antica Latteria di Perugia</b></a>, in Via Oberdan, per il nostro consueto maritozzo con la panna.<br />
Qui vale veramente la pena per l'ottima panna montata a mano, per conoscere la storia della latteria, un posto autentico!<br />
Francesco prepara la nostra colazione e ci racconta che la latteria risale all'anno 1925 quando alcuni facoltosi Perugini produttori di latte decidono di iniziare a vendere anche i derivati del latte prodotto nella propria cooperativa: formaggi, burro, ricotta e panna.<br />
Nel 1974, quattro fra i più capaci lavoratori rilevano l'attività e la portano avanti fino ai giorni d' oggi, Francesco è figlio di Umberto Olmati, ultimo dei 4 soci.<br />
Sulle maioliche originali risalenti al 1930 si legge: L'uso di latticini è fattore di lunga vita, con questa consapevolezza, la pancia piena e i baffi sporchi di panna partiamo per il nostro <b>itinerario di trekking urbano</b>.<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-vK8E-IkLH70/U5cs598qP2I/AAAAAAAADXw/j8EJQ5s6zAU/s1600/DSC_2953.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-vK8E-IkLH70/U5cs598qP2I/AAAAAAAADXw/j8EJQ5s6zAU/s1600/DSC_2953.JPG" height="200" width="133" /></a></div>
Punto di partenza: Piazza IV Novembre, non poteva essere diversamente, ma non ci soffermiamo sulla piazza principale e pieghiamo subito per Via Calderini e poi a sinistra in <b>Via Volte della Pace</b>. Si tratta di una delle vie più caratteristiche della nostra città perché è coperta da arcate a volta a crociera che seguono il percorso curvilineo delle sottostanti mura etrusche. La percorriamo fino a sbucare in Piazza Piccinino.<br />
Qui si trovano il noto pozzo etrusco e palazzo Sorbello, ma noi ci soffermiamo sulla <b>Chiesa della Compagnia della Morte</b>, in particolare sul portale.<br />
Il nome incuriosisce i bambini, come fa a piacere a qualcuno la morte ? e il portale richiama la loro attenzione per la presenza al centro del simbolo di Perugia, il <b>grifo</b>, sormontato da altri 3 importanti stemmi di vari prelati, papi e cardinali influenti nella nostra città nel periodo del 1500-1600.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/--vzXS9pT1AU/U5ctxeJ41PI/AAAAAAAADYY/kkEWMiqka_Q/s1600/DSC_2958.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/--vzXS9pT1AU/U5ctxeJ41PI/AAAAAAAADYY/kkEWMiqka_Q/s1600/DSC_2958.JPG" height="200" width="133" /></a></div>
Così i bambini aprono il loro taccuino da viaggio e iniziano a riprodurre il simbolo della città, il grifo dal corpo di leone, la testa e le ali d'aquila.<br />
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Questa suggestione di simboli, con vari significati tutti riconducibili alla funzione di identificazione collettiva ci porta un'idea giocosa: fare una specie di caccia al simbolo nascosto, nella vicina <b>Piazza Danti</b>.<br />
I bambini scovano in un istante due rilievi ai lati del palazzo del Turreno, all'angolo con Via del Sole e Via Bartolo, raffiguranti una mano che tiene delle spighe di grano.<br />
Qui infatti, nei sotterranei della rocca del Monmaggione, si trovavano i magazzini del grano, grano e farina che in epoca medievale arrivavano dai campi e dai mulini sul Tevere attraverso la via regale che da Porta Sole partiva e arrivava ad Assisi passando per Ponte San Giovanni; un asse viario già utilizzato dagli etruschi e dai romani.<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-OQyaq0UbyJE/U5cufzExfzI/AAAAAAAADY4/PxfwKhDk0Jk/s1600/DSC_2963.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-OQyaq0UbyJE/U5cufzExfzI/AAAAAAAADY4/PxfwKhDk0Jk/s1600/DSC_2963.JPG" height="200" width="133" /></a></div>
Sulla Piazza Danti si trova il terzo lato del duomo di Perugia, oggi è martedì e come ogni martedì sulle scalette del duomo, da questa parte nascosta, c'è il mercato delle terracotte!<br />
Poi c'è il <b>Turreno</b>, cinema/teatro, purtroppo chiuso dal 2010 e di infelice destino (diventerà un centro commerciale), ma con una storia importante che voglio che i bambini conoscano.<br />
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Fu inaugurato nel 1891, come teatro dei nuovi ceti, realizzato su un struttura portante in ghisa e ferro, che sostituiva una precedente in legno. Ospitò la prima rappresentazione cinematografica nel 1896 e vi furono anche i fratelli Lumiere! <br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-OBHgsrLzkcI/U5cyo7WARFI/AAAAAAAADbw/eKqdrZ0deEA/s1600/DSC_2988.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-OBHgsrLzkcI/U5cyo7WARFI/AAAAAAAADbw/eKqdrZ0deEA/s1600/DSC_2988.JPG" height="133" width="200" /></a></div>
Adesso saliamo ancora alla parte più alta dell'acropoli: il monte del Sole. Qui i bambini decidono di andare a visitare la <b>biblioteca comunale Augusta,</b> entriamo e chiediamo se qualcuno può raccontarci qualcosa; la biblioteca è frequentatissima ma ciononostante ci vengono illustrate molte cose interessanti per dei bambini nativi digitali! Il confronto fra gli archivi a schedari che occupano svariate sale e il sistema a banche dati digitali lascia a bocca aperta i bambini, e che meraviglia quando la bibliotecaria illustra loro che l'Augusta ha un a torre libraria di 7 piani, e che accanto alle ultime novità…si possono consultare anche fonti antiche, monoscritti e documenti storici! La biblioteca di Perugia è un luogo accessibile e interessante anche ai piccoli! Anche se non ha una specifica sezione a loro dedicata, i ragazzi trovano interessante il fatto in sé della ricerca bibliografica, della classificazione e catalogazione, una sorta di stratificazione diacronica delle conoscenze!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaHri1zuRVujGj68r7MdPGdz-GZH1fEFtZpDnUFviCtsOLNTdPmUipSEhm6gf3SkqqwgPnqS3siczROssnWje4srWFyYEhXjzO7YOVzoUiZLqenliRde4EoYufaQsCsDPabalx8l-VgWc/s1600/DSC_2970.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaHri1zuRVujGj68r7MdPGdz-GZH1fEFtZpDnUFviCtsOLNTdPmUipSEhm6gf3SkqqwgPnqS3siczROssnWje4srWFyYEhXjzO7YOVzoUiZLqenliRde4EoYufaQsCsDPabalx8l-VgWc/s1600/DSC_2970.JPG" height="133" width="200" /></a></div>
Usciti dalla biblioteca ci divertiamo a fotografare, questo è uno dei punti più panoramici e ci si possono passare delle ore ad osservare dal primo piano all'orizzonte. Siamo in <b>Via delle Prome</b> e andando verso Piazza Rossi Scotti si accede ad una delle gemme più nascoste di Perugia: il giardino dell'Usignolo. Questo giardino, di pertinenza del <b>Palazzo Rossi Scotti,</b> è proprietà privata e accessibile solo di sera ( è un lounge bar), pertanto rubiamo qualche scatto con la macchina fotografica oltre il cancello. Ci piace tanto questo posto segreto di Perugia che si affaccia sui contrafforti della fortezza, apre sulle mura medievali del borgo di Sant'Antonio e giù fino al verde vallone e agli azzurrati lontani appennini.<br />
Ora saliamo ancora a <b>Piazza Michelotti</b> e proseguiamo per via dell'Aquila, che si chiama così perché è la più in alto, quota 493 s.l.m.<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-S3bqZl6YHL0/U5c0itmK0AI/AAAAAAAADdI/S9lQziY_iKk/s1600/DSC_2999.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-S3bqZl6YHL0/U5c0itmK0AI/AAAAAAAADdI/S9lQziY_iKk/s1600/DSC_2999.JPG" height="200" width="133" /></a></div>
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Questa via stretta ci porta alla piazzetta <b>San Severo</b>, la piazzetta ove si trovano l'omonima chiesa nonché la cappella affrescata da <b>Raffaell</b>o e Perugino. Entriamo armati di diari, matite, pennelli, acquerelli intenzionati a copiare l'opera…naturalmente chiediamo l'autorizzazione all'operatrice museale e avvisiamo che potremmo impiegarci un bel po' di tempo.<br />
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Prima di cimentarci nella riproduzione di qualche particolare, occorre un'attenta osservazione dell'opera, l'unica di Raffaello a Perugia: una Trinità. E' realizzata su commissione nel 1505, lasciata incompiuta è terminata dal maestro di raffaello, Pietro Vannucci.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-nZp7AE-5Qr0/U5dC0-Tt0AI/AAAAAAAADns/cdPTruiT4Fo/s1600/DSC_3000.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-nZp7AE-5Qr0/U5dC0-Tt0AI/AAAAAAAADns/cdPTruiT4Fo/s1600/DSC_3000.JPG" height="133" width="200" /></a></div>
L''opera è perfettamente suddivisa in due registri sia fisicamente che per autore, nello spazio contenuto all'interno di un ampio sesto acuto Raffaello dipinse la Trinità affiancata da due angeli e dai santi Mauro, Placido, Benedetto, Romualdo, Benedetto martire e Giovanni, come indicato dai nomi sotto di loro; mentre nel registro inferiore, Perugino dipinse allineati altri 6 Santi: Scolastica, Girolamo, Giovanni Evangelista, Gregorio Magno, Bonifacio e Marta. A dividere questa processione di Santi si trova una piccola nicchia contenente una scultura in terracotta risalente alla fine del Quattrocento.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-kT7fbamfa9E/U5c2XzzKdUI/AAAAAAAADeo/P51bk9E8x7k/s1600/DSC_3012.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-kT7fbamfa9E/U5c2XzzKdUI/AAAAAAAADeo/P51bk9E8x7k/s1600/DSC_3012.JPG" height="200" width="133" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyrdwUUu0wQ3aTZJRUerubDu0Mzx-wRQuh6dTnG8kLT205-QXiM6G9T-Qmvt679uow7niLY8cTgMoXUkMCtP_4ihGzDfK8imXNQbgjV8GBlMH087VEbudN5c7E1ZqUBw2id-dvMDAjRzY/s1600/DSC_3010.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyrdwUUu0wQ3aTZJRUerubDu0Mzx-wRQuh6dTnG8kLT205-QXiM6G9T-Qmvt679uow7niLY8cTgMoXUkMCtP_4ihGzDfK8imXNQbgjV8GBlMH087VEbudN5c7E1ZqUBw2id-dvMDAjRzY/s1600/DSC_3010.JPG" height="133" width="200" /></a><a href="http://1.bp.blogspot.com/-ZV6ZoQkQX7A/U5c2HDbC-0I/AAAAAAAADeg/gIuGa-s30Pk/s1600/DSC_3011.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-ZV6ZoQkQX7A/U5c2HDbC-0I/AAAAAAAADeg/gIuGa-s30Pk/s1600/DSC_3011.JPG" height="200" width="133" /></a></div>
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L'attenzione dei bambini è catturata dalle due figure degli angeli che incorniciano il Cristo e dalla piccola scultura di terracotta, come fossero tre fuochi prospettici. Terminata la nostra opera, con molta soddisfazione, essendo più volte venuti a vedere l'affresco e avendo ogni volta colto un particolare diverso, ci possiamo dedicare alla conclusione del nostro itinerario in zona Porta Sole, appena usciti possiamo scorgere di fronte a noi, affissa sul muro delle case, una targa con i verso con cui <b>Dante</b> descrive il nostro territorio nel canto XI del Paradiso: <br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLR85nZT_dhvr4WOhrdpOJ2W5jisDinFu9H1_vHir8tx2i49cWviwIQCvdtwXSNzZGEe-KZRZ4QJ_PMKnW1Lqo3jBu-pRMKVSPAo6VuEHwy20Taz4BPAYNNYBAY0CrhV4Ys5sRP1Lr3iI/s1600/DSC_2997.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLR85nZT_dhvr4WOhrdpOJ2W5jisDinFu9H1_vHir8tx2i49cWviwIQCvdtwXSNzZGEe-KZRZ4QJ_PMKnW1Lqo3jBu-pRMKVSPAo6VuEHwy20Taz4BPAYNNYBAY0CrhV4Ys5sRP1Lr3iI/s1600/DSC_2997.JPG" height="133" width="200" /></a><br />
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<i>Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo, fertile costa d'alto monte pende,<br />onde Perugia sente freddo e caldo da Porta Sole; e di rietro le piange per grave giogo Nocera con Gualdo.</i><br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-tEeiwE3xUPg/U5c3SmzIyEI/AAAAAAAADfQ/XE-3m_gUsBg/s1600/DSC_3018.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-tEeiwE3xUPg/U5c3SmzIyEI/AAAAAAAADfQ/XE-3m_gUsBg/s1600/DSC_3018.JPG" height="200" width="133" /></a>Mi viene in mente un'espressione tipica perugina riferita al vento di Tramontana che noi chiamiamo tramontanina quando "pela" particolarmente…oggi, però, è una giornata in cui Perugia sente molto caldo! Ma noi la tramontana ce l'abbiamo dentro e non ci facciamo scoraggiare dal caldo, andiamo in Via della Viola!<br />
Scendiamo fino all'<b>arco dei Gigli</b> e giù per la via Sdrucciola ci catapultiamo nella nostra Social Street perugina: Via della Viola per l'appunto.<br />
Questa via è molto cara ai bambini, la frequentiamo spesso per l'intensa vita culturale che dal 2012 è animata dall'associazione di quartiere <b>Fiorivano Le Viole</b>: una cellula di resistenza creativa nella città che ci richiama spesso con la sua bellezza, l'interesse per il cuore, l'intelletto, l'incoscio.<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-F8zzONf6C8I/U5c5-2B2OBI/AAAAAAAADgw/8ustbsVlSvQ/s1600/DSC_3030.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-F8zzONf6C8I/U5c5-2B2OBI/AAAAAAAADgw/8ustbsVlSvQ/s1600/DSC_3030.JPG" height="200" width="133" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-ZMS1dbofyz-oCMonNPkq7HZveoHxNjrbYVuRXYU4BzsRq8Rb3Syso4K1OmH3ZIDk3hbENxJOMvxhLh_A2yypEIdP1Zio0x7EDkSCkpNM6nrD3NTqpVwcv1Bad8AfekaogExHCuvg4Jg/s1600/DSC_3020.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-ZMS1dbofyz-oCMonNPkq7HZveoHxNjrbYVuRXYU4BzsRq8Rb3Syso4K1OmH3ZIDk3hbENxJOMvxhLh_A2yypEIdP1Zio0x7EDkSCkpNM6nrD3NTqpVwcv1Bad8AfekaogExHCuvg4Jg/s1600/DSC_3020.JPG" height="133" width="200" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy6WH9lgVZGylYQzC6MfJfJOI0iq0Oa621LTWW6h3eNh3dBFcAKIfbufeY0Dz-hTHGVctjqpIYDf0wBacPuaHH7xh0NxnuWABmPhkA7sOx07dBaucvHW6Uvp1lQ3XK31YxaRw62PWiJ0c/s1600/DSC_3025.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy6WH9lgVZGylYQzC6MfJfJOI0iq0Oa621LTWW6h3eNh3dBFcAKIfbufeY0Dz-hTHGVctjqpIYDf0wBacPuaHH7xh0NxnuWABmPhkA7sOx07dBaucvHW6Uvp1lQ3XK31YxaRw62PWiJ0c/s1600/DSC_3025.JPG" height="200" width="133" /></a></div>
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Effettivamente, la via e le relative traverse fino a <b>Via dei Cartolari</b>, rappresentano una vetrina della creatività, un intreccio di diverse abilità, storie, personaggi, idee …camminando ti ritrovi al centro di una installazione virtuale e reale, prendono coraggio le tue idee, che tu sia grande o bambino! Facilmente entri ed esci nelle botteghe artigiane, i piccoli negozi, tutto è diffuso e più condivisibile. Qui si trova la Perugia capitale della cultura e dell'ispirazione, ed è così che ci piace concludere questo viaggio nel quartiere.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-nbUuTd9e1KM/U5c8bgP5XAI/AAAAAAAADig/2GZzrU199ig/s1600/DSC_3046.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-nbUuTd9e1KM/U5c8bgP5XAI/AAAAAAAADig/2GZzrU199ig/s1600/DSC_3046.JPG" height="133" width="200" /></a></div>
Non ci resta che rifocillarci … le campane suonano le 12, riattraversiamo la piazza IV Novembre che nel frattempo si è affollata di turisti e giù per Via Maestà delle Volte andiamo alla <a href="http://www.labottegadiperugia.it/" target="_blank"><b>Bottega di Perugia</b></a> in Piazza Morlacchi. <br />
Praticamente riempiamo, con la nostra ingombrante presenza, la piccola bottega, ci accomodiamo al banco e assistiamo alla sapiente preparazione di un tagliere di salumi e formaggi rigorosamente locali.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2RJaSCAXM1Ny_EdAdCml6wy4wkyMgKdb_KEIPInRQS_a8oG-CxMniZTDEHbCzPI5rQ2Z9UnfeFHVhttvxndrwqfANDhtR03tMft8qo0iY4RkrzSkziEfI5E1hbquJR_6I8bVbleENaHM/s1600/DSC_3050.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2RJaSCAXM1Ny_EdAdCml6wy4wkyMgKdb_KEIPInRQS_a8oG-CxMniZTDEHbCzPI5rQ2Z9UnfeFHVhttvxndrwqfANDhtR03tMft8qo0iY4RkrzSkziEfI5E1hbquJR_6I8bVbleENaHM/s1600/DSC_3050.JPG" height="133" width="200" /></a></div>
L'oste si chiama <b>Cristian</b> è uno dei 3 soci dell'attività, molto gentile e affabile con i bambini…cosa che non sempre riscontro quando vado in giro con i miei figli. Molti si innervosiscono alla vista dei bambini, pieni di pregiudizi e luoghi comuni, Cristian invece sembra contento di chiacchierare con loro, mentre affetta e prepara. Ci dice che i salumi sono prodotti direttamente dalla macelleria di uno dei soci: è la macelleria Burico di Castiglione del Lago. I formaggi provengono invece da Bettona, il pane è doverosamente sciapo, non si transige!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiruJB8_3EneZh4fF0-mSFvYJTpgGRh6cVUgnC04NGw5Pvzyiz7CeIkzTgc5kLd5XDHWAWC_4qh8DnkHG3KImABFNZH1fQx2sWTCFEKKdhObwX3WCmdvq4DdiIvjMrvn4TsZqknMrL8kto/s1600/DSC_3057.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiruJB8_3EneZh4fF0-mSFvYJTpgGRh6cVUgnC04NGw5Pvzyiz7CeIkzTgc5kLd5XDHWAWC_4qh8DnkHG3KImABFNZH1fQx2sWTCFEKKdhObwX3WCmdvq4DdiIvjMrvn4TsZqknMrL8kto/s1600/DSC_3057.JPG" height="133" width="200" /></a></div>
Nel frattempo entrano molti giovani studenti che si vengono a prendere un panino per il pranzo, molti non sono umbri, molti stranieri e mi fa sorridere il fatto che Cristian debba descrivere loro i salumi, così familiari a noi! Coppa, capocollo e ciauscolo necessitano di maggiori informazioni per i più! Intanto posso curiosare e fare domande, sui vini, sulle birre, anche questi prodotti localmente e noto piccoli particolari: libri, frasi, oggetti, nomi che denotano una cultura del cibo e della peruginità molto spiccata. Una tipicità ricercata ma non eccessiva, non artefatta, né cafona, né scicchettosa, insomma un posto senza etichette! Ci piace!<br />
La degustazione ci mette di buon umore, con leggerezza spazzoliamo via un abbondante tagliere di salumi come se fossimo nel pieno dell'inverno quando invece fuori è scoppiata una torrida estate.<br />
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Il sole picchia in Corso Vannucci e esige una sosta per un gelato.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-TGQCkqd8AEM/U5c--6rtdpI/AAAAAAAADkQ/-pDfjQzGR4w/s1600/DSC_3062.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-TGQCkqd8AEM/U5c--6rtdpI/AAAAAAAADkQ/-pDfjQzGR4w/s1600/DSC_3062.JPG" height="133" width="200" /></a></div>
Ci fermiamo in un angolino di Piazza della Repubblica, al <a href="http://www.gelateriagambrinus.it/it/home.html" target="_blank"><b>Gambrinus</b></a>; quì, da che io lo conosco, c'è sempre stato un gelataio.<br />
Ora c'è <b>Matteo Carloni</b>, a farlo tutti i giorni: il gelato! I gusti alla crema o alla frutta sono prodotti a regola d'arte e anche gli stecchi, i ghiaccioli, le granite sono artigianali. Niente coloranti, niente surrogati… gelato in purezza!<br />
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Di questo posto, mi piace anche il capannello di persone che si forma davanti al locale, proprio all'inizio di Via Bonazzi, fresco, disordinato e colorato!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjRetFQUxnZ5E6PsSPp5-m5KmUR3RbFOmbOzek_i0jnqIm6NGsYRn_A7XSuhuaL2JRMgY07p2NleeoXG9sXKN-Z685fSqlRExyO_bwm8oBydS-967p9ojvLLGKBTWLHPKpiUGJYM1nKk8/s1600/DSC_3065.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjRetFQUxnZ5E6PsSPp5-m5KmUR3RbFOmbOzek_i0jnqIm6NGsYRn_A7XSuhuaL2JRMgY07p2NleeoXG9sXKN-Z685fSqlRExyO_bwm8oBydS-967p9ojvLLGKBTWLHPKpiUGJYM1nKk8/s1600/DSC_3065.JPG" height="133" width="200" /></a></div>
Ultimissima sosta, prima di tornare alla stazione ferroviaria di Sant'Anna, sono i <b>Giardini Carducci</b>. Posto ideale per giocare a nascondino, mentre io mi posiziono lì, al solito posto, al parapetto dal quale la vista è una delle più belle d'Italia, come diceva Sandro Penna: <i>in fondo in fondo…si indovina che il corso finirà su l'infinito!</i><br />
<a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/10Giugno2014ViaggioNelQuartierePerugia" target="_blank"><b>TUTTE LE FOTO QUI</b></a>Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-43883522654391545972014-05-04T05:03:00.002-07:002014-05-04T05:25:14.210-07:00Sui luoghi della Banda dei Patrioti di Bevagna<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-vGonZAEFwFE/U2YngRqQhTI/AAAAAAAADFg/FmtC2i-giuw/s1600/DSC_2573.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-vGonZAEFwFE/U2YngRqQhTI/AAAAAAAADFg/FmtC2i-giuw/s1600/DSC_2573.JPG" height="320" width="213" /></a></div>
<a href="http://passepartout-umbria.blogspot.it/2013/04/camminata-sulle-tracce-della-brigata.html" target="_blank">Anche quest'anno</a>, per commemorare il <b>25 aprile</b>, infiliamo i nostri scarponi e ci dirigiamo sui passi dei Partigiani nelle nostre campagne umbre, perché quello è il nostro posto, <i>"vivi o morti con lo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza".</i> (cit. Il monumento - Piero Calamandrei).<br />
Questa volta, <a href="http://www.consiglio.regione.umbria.it/informazione-e-partecipazione/2014/01/15/isuc-pubblicato-il-libro-tracce-di-memoria-guida-ai-luoghi-" target="_blank">guida alla mano</a>, andiamo sulle orme di <b>Martino Lepri</b>, nei pressi di <b>Bevagna</b>.<br />
Martino Lepri, dopo l’8 settembre 1943, fu tra i primi a salire le colline verso la Madonna della Valle. Era maestro elementare, un giorno del luglio 43, dopo la notizia della caduta del Duce, rompe con una sassata le insegne del fascio littorio in una bacheca di Bevagna. <br />
I fascisti locali lo fanno arrestare insieme a suo fratello Giuseppe. Vengono incarcerati a Foligno. Martino viene trasferito al carcere di Perugia. Durante il viaggio riesce a fuggire dal treno bombardato, sul quale viaggiava insieme ad altri detenuti. Questo avviene proprio in località Ponte San Giovanni, dove viviamo noi.<br />
Rientrato a Bevagna, fugge sulle colline verso la Madonna della Valle, aggregandosi ad altri fuggiaschi provenienti da Castelbuono e Torre del Colle.<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-zD04uM3D1lQ/U2Ym-Ie2H3I/AAAAAAAADEI/7e1hJoen26Q/s1600/DSC_2548.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-zD04uM3D1lQ/U2Ym-Ie2H3I/AAAAAAAADEI/7e1hJoen26Q/s1600/DSC_2548.JPG" height="213" width="320" /></a></div>
Il nostro cammino inizia proprio in prossimità di <b>Torre del Colle</b>, antico feudo medievale, appena dopo un ponticello sul <b>torrente Attone</b>. Ci dirigiamo verso la sorgente di questo torrente, salendo un po' in salita per circa 7 km, alla ricerca del <a href="http://www.anpibevagna.nelsito.it/Il-Luogo-della-Memoria-Partigiana-p40.html" target="_blank">luogo della memoria</a>: la <b>grotta</b> dove Martino Lepri, dopo la fuga, si rifugia e organizza la sua squadra partigiana. <br />
La giornata è molto luminosa, se non fosse per il paesaggio intatto e rigoglioso che cattura l'attenzione, sarebbe dura salire per questa strada asfaltata. Raccogliamo gli asparagi, ripassiamo le varietà conosciute di erbe e arbusti, ci fermiamo a leggere altre storie dei compagni di Lepri, altri partigiani che hanno battuto la zona: <a href="http://www.anpibevagna.nelsito.it/Balbo-Morlupo-p35.html" target="_blank">Balbo Morlupo</a> e don <a href="http://www.anpibevagna.nelsito.it/Don-Michele-Lilli-p52.html" target="_blank">Michele Lilli. </a><br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/--o68IGgfu8M/U2YnVeP1jqI/AAAAAAAADFI/t0ZbkhEvJBo/s1600/DSC_2566.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/--o68IGgfu8M/U2YnVeP1jqI/AAAAAAAADFI/t0ZbkhEvJBo/s1600/DSC_2566.JPG" height="213" width="320" /></a></div>
In corrispondenza della strada sterrata di Cerreto Piano si deve svoltare a sinistra per entrare nel bosco, siamo vicini. Fatto meno di un chilometro si apre una radura, al limite della quale ecco intravediamo il grande cippo in pietra con la scritta: <i>Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità lì è nata la nostra costituzione (Piero Calamandrei) Su queste colline agiva un gruppo di partigiani della Banda Patrioti di Bevagna. Il 22 aprile 1944 in prossimità di questo luogo il partigiano Martino Lepri veniva ucciso a tradimento per manteneer vivo il ricordo l'<a href="http://www.anpibevagna.nelsito.it/" target="_blank">ANPI di Bevagna</a> pose il 22 aprile 2012</i>.<br />
Le circostanze della morte di Martino Lepri sono rimaste incerte per molto tempo ma recentemente sono state attribuite ad un tradimento.<br />
Questa storia colpisce molto i miei figli, che non si capacitano di come uno possa essere tradito da amici…vagli a spiegare la logica della guerra! Molto difficile … ma facendo altri esempi noti in storia e epica o nelle leggende, capiscono, ma non comprendono! <br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-IJyaADnxTjk/U2Ynn-yJ_5I/AAAAAAAADF4/XsCWHj9jYA0/s1600/DSC_2582.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-IJyaADnxTjk/U2Ynn-yJ_5I/AAAAAAAADF4/XsCWHj9jYA0/s1600/DSC_2582.JPG" height="320" width="213" /></a></div>
Un piccolo percorso recintato porta ad una piccola grotta di arenaria dove Lepri si incontrava con il gruppo che aveva messo insieme. Fra questi, c'erano anche tre jugoslavi Arù ( Harum Regepovic), Memè ( Memet Memetovic) , e Sciabò ( Lear Sciabon). I rapporti tra i 3 e Lepri erano un po' tesi perché sembrerebbe che questi non avessero comportamenti rispettosi verso la popolazione locale che li proteggeva e aiutava. Una notte di aprile questi depredarono una villa del posto e quando Lepri lo seppe chiese di restituire la merce ai proprietari. Fecero il patto di vedersi disarmati a casa Cerquiglini, dal luogo della memoria la si scorge poco in alto, ma i tre slavi non rispettarono il patto e uccisero Lepri a colpi di pistola. Lepri fu portato morto all'ospedale di Bevagna, sotto gli occhi dei familiari che osservavano la scena dalla loro casa a Torre del Colle. <br />
Anche noi discendendo la collina e ci immaginiamo questa scena. Una morte assurda, per un orgoglio, dopo tutto quello che aveva fatto e dopo aver scampato la morte nel grande rastrellamento del 6 marzo 1944 effettuato dai tedeschi sulle colline di Deruta, Cannara, Bettona, Bevagna.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-Gi7CSXDK3JQ/U2Yn2oRhbwI/AAAAAAAADGY/plB1KSpasXM/s1600/DSC_2601.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-Gi7CSXDK3JQ/U2Yn2oRhbwI/AAAAAAAADGY/plB1KSpasXM/s1600/DSC_2601.JPG" height="213" width="320" /></a></div>
Arriviamo a <b>Torre del Colle</b>, silenziosi, pensierosi, io lascio depositare questi pensieri nella testa dei ragazzi sperando che serva più di tante altre spiegazioni. E' sempre una grande emozione narrare la storia della Resistenza nei luoghi ove realmente si è svolta, frammenti da ricomporre e da tenere sempre presenti! <br />
Poi entriamo a Torre del Colle e qui siamo risucchiati molto più indietro nel tempo: secolo X. Recentemente ho visitato la mostra dei <a href="http://www.sensationalumbria.eu/en/" target="_blank">100 scatti di Mc Curry sull'Umbria</a>…lo avessero portato qui, invece che a Bevagna durante la Festa delle Gaite,…avremmo ottenuto un risultato più autentico! <br />
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<a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/25AprileSulleTracceDellaBandaPatriotiDiBevagna" target="_blank">VISUALIZZA LE FOTO DELL'ESCURSIONE</a><br />
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Sulla Mappa digita: Torre del Colle PGPassepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-15589268971975143902014-03-23T01:28:00.001-07:002014-03-23T06:58:58.638-07:00Quella tentazione irresistibile di calcare la scaena...Poco conta se molti penseranno che siamo degli esibizionisti... io faccio così quando voglio far conoscere ai bambini come è fatto un teatro antico, greco o romano che sia!<br />
<br />
Li esorto a <b>calcare la scaena</b>, per l'appunto!<br />
E' un istinto naturale quello che ti prende quando ti trovi di fronte ai resti di un teatro antico a cielo aperto, saltare su ed esibirti, assumere posizioni plastiche, abbracciare l'orizzonte rotondo che ti appare davanti e goderti lo scenario naturale che è il vero spettacolo al quale ti trovi ad assistere!<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-TSVx-nXOvoA/Uy6Y4OedmaI/AAAAAAAAC_A/xepwQv9JGak/s1600/DSC_1889.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-TSVx-nXOvoA/Uy6Y4OedmaI/AAAAAAAAC_A/xepwQv9JGak/s1600/DSC_1889.JPG" height="213" width="320" /></a></div>
<br />
Così mentre loro si divertono a fare gli attori, io gli ricordo i nomi degli elementi architettonici fodamentali: la <b>scaena</b>, il <b>proscenio</b>, la <b>cavea</b>, l'<b>orchestra</b>; e poi parliamo della forma semicircolare, del fatto che per costruirlo si andasse cercando l'inclinazione naturale del terreno, dell' invenzione del sipario, dell'uso della maschera, delle macchine di scena ( da cui deriva il termine deus ex machina), del fatto che al tempo non si pagasse per assistere alle rappresentazioni teatrali, che queste durassero molto a lungo e che il pubblico qualche volta fosse molto indisciplinato e che in genere la professione dell'attore fosse ritenuta sconveniente.<br />
<br />
Questo gioco del teatro è molto coinvolgente ed efficace, soprattutto quando non c'è nessun altro in giro e il teatro è tutto per noi! In Umbria ci sono molti siti in cui si può fare questo con molta soddisfazione: noi recentemente abbiamo visitato il <b>teatro romano di Gubbio</b>.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-a1bGqJtC2-k/Uy6WTNhPpZI/AAAAAAAAC9o/XCV2GGtt7gg/s1600/DSC_1877.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-a1bGqJtC2-k/Uy6WTNhPpZI/AAAAAAAAC9o/XCV2GGtt7gg/s1600/DSC_1877.JPG" height="213" width="320" /></a></div>
Il Teatro Romano di Gubbio è il più capiente delle Province
dell'Impero; poco più piccolo del Teatro Marcello a Roma. Gubbio diventa municipio romano nell'89 a.c., la città romana si sviluppa nella pianura ai piedi della attuale città di Gubbio, arroccata in età medievale sotto il monte Ingino. Una bella mappa archeologica contenuta all'interno dell'Antiquarium del teatro ce lo testimonia: i resti di domus, ponti, strade, mosaici, iscrizioni varie si trovano tutti nella piana. Il teatro fu costruito probabilmente verso la fine del I sec.a.c., secondo la
tecnica del periodo repubblicano, nella zona residenziale della Gubbio
romana. <br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-UH_dtFVuL6U/Uy6XmmlhqkI/AAAAAAAAC-g/hIE6VufE_R4/s1600/DSC_1890.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-UH_dtFVuL6U/Uy6XmmlhqkI/AAAAAAAAC-g/hIE6VufE_R4/s1600/DSC_1890.JPG" height="213" width="320" /></a>Il teatro aveva due ordini con archi che ne sostenevano la cavea, di cui rimangono in piedi l’ordine inferiore e alcuni archi corrispondenti alla galleria superiore:
rimangono originali ventidue scalinate in quattro cunei che scendono
all'orchestra ed al proscenio ove si trova il podium, alto un metro,
che permetteva di far salire il sipario.<br />
Della frons scaenae rimangono pochi resti, però se si sale in alto si percepisce benissimo lo schema in pianta: aveva due nicchie laterali quadrangolari e una nicchia centrale semicircolare.<br />
Questa idea della scenografia stabile in pietra colpisce la fantasia dei bambini che sono invece abituati a pensare alla scenografia come a qualcosa di rimovibile, magari fatta di cartone o cartapesta...oppure come una proiezione video!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-u9Z249k08zM/Uy6WBtw5z_I/AAAAAAAAC9Y/0wEQIimxLJo/s1600/DSC_1873.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-u9Z249k08zM/Uy6WBtw5z_I/AAAAAAAAC9Y/0wEQIimxLJo/s1600/DSC_1873.JPG" height="213" width="320" /></a></div>
La domanda che mi pongono sempre è perchè questi elementi della scaena non si trovano quasi mai più in piedi...e allora filosofeggiamo sempre sull'azione del tempo, grande scultore, sulle modificazioni che il tempo e l'uomo, attraverso riusi, restauri sapienti o insensati, appongono alla bellezza voluta in un tempo più lontano.<br />
<b>Marguerite Yourcenar</b> dice che quì è tutto l'uomo, la sua collaborazione intelligente con l'universo, la sua lotta contro di esso, e la disfatta finale ove lo spirito e la materia che gli fa da sostegno periscono pressappoco insieme. Il disegno dell'uomo si afferma sin in fondo nella rovina delle cose.<br />
Mutati come il tempo ci muta...ma pur sempre bellissimi!<br />
<a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/TeatroRomanoDiGubbio" target="_blank"><br /></a>
<a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/TeatroRomanoDiGubbio" target="_blank">VISUALIZZA ALTRE FOTO</a><br />
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Sulla mappa google digita Gubbio Teatro Romano, Gubbio PG, Italia<br />
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<br />Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-87221217931369056212014-02-17T10:36:00.002-08:002014-02-17T10:41:21.834-08:00Tracce di memoria fra Annifo e Collecroce<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-4viP9tmIOYM/UwECRA11VGI/AAAAAAAAC3E/MBkcNsVmVJk/s1600/DSC_1731.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-4viP9tmIOYM/UwECRA11VGI/AAAAAAAAC3E/MBkcNsVmVJk/s1600/DSC_1731.JPG" height="213" width="320" /></a></div>
Da poco ho ricevuto un dono molto gradito, una guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria. Ringrazio l'autore, <b>Tommaso Rossi</b>, che ha voluto inviarmi il suo ultimo lavoro, ricchissimo e prezioso: <a href="http://www.editorialeumbra.it/libri_dettaglio.asp?id_libro=598939" target="_blank">Tracce di Memoria</a>.<br />
Il mio proposito, al di là di ogni retorica, è far conoscere ai miei figli storie, luoghi e patrimoni che conservano la memoria recente della Resistenza nella nostra regione ( e non solo!). Per questo ieri ho preso sù la guida e mi sono recata con i bambini in uno dei luoghi narrati, nel comprensorio folignate-nocerino, ad <b>Annifo</b>, sul limitare del <a href="http://www.parks.it/parco.colfiorito/" target="_blank">Parco Regionale della Palude di Colfiorito</a>. Qui ho cercato di ripercorrere a piedi lo scenario delle vicende che hanno portato al grande <b>rastrellamento di Collecroce</b> nell'aprile 1944. Le dinamiche preparatorie e successive a questo terribile episodio sono perfettamente ricostruite nel volume Tracce di Memoria, così dopo qualche ricerca google-maps ecco che troviamo facilmente la sterrata che si sviluppa, a monte della carrozzabile, da Annifo all'abitato di Colle Croce. Da queste parti era di stanza il battaglione Goffredo Mameli della <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTimpXT-95iRovAa9WtqI6WZc8bGTdfePIsHYaXcWws0rxCE7LgtkmzqiQy_GsnLF_mapC-Z9Oe8x3bJ7Ixbg1icmGrogW2s7KTzyiAhaD5-PVn5vC6pFbW2h9_d1d4bheQ_elUfYT0c8/s1600/DSC_1740.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTimpXT-95iRovAa9WtqI6WZc8bGTdfePIsHYaXcWws0rxCE7LgtkmzqiQy_GsnLF_mapC-Z9Oe8x3bJ7Ixbg1icmGrogW2s7KTzyiAhaD5-PVn5vC6pFbW2h9_d1d4bheQ_elUfYT0c8/s320/DSC_1740.JPG" /></a></div>
Brigata Partigiana Garibaldi, questi luoghi erano considerati sicuri fino al marzo del 44, quando si assistette ad un lento ma inesorabile aumento della condizione di allarme. Erano avvenuti pochi giorni prima altri rastrellamenti nei dintorni e l'uccisione, per mano di 2 fascisti del posto, del partigiano Tiburzi, di pattuglia sulla strada che da Collecroce scende a Sorifa. Insomma, il rastrellamento era nell'aria, ed è per questo motivo che vennero messe due sentinelle all'inizio della curva all'ingresso del paese di Collecroce. All'alba del 17 aprile inizia l'infermo con uno scontro a fuoco fra le sentinelle Tesauri e Coccia e il reparto tedesco … arrivato, pensate, a piedi.<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-OEc-oG-0ohM/UwECuXwPkSI/AAAAAAAAC4E/evlrLka-WFE/s1600/DSC_1746.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-OEc-oG-0ohM/UwECuXwPkSI/AAAAAAAAC4E/evlrLka-WFE/s320/DSC_1746.JPG" /></a></div>
Nonostante troveranno la morte, i due riescono a sparare in aria i colpi di avvertimento per gli altri partigiani nascosti a Collecroce.<br />
Siamo sugli 800 metri circa di altitudine, in faccia abbiamo il monte Pennino che chiaramente doveva apparire anche al tempo come una possibile via di fuga e imboscamento, ma la piana sottostante, oggi silenziosa, bella e simpaticamente coltivata a toppe, doveva essere molto pericolosa; così scoperta e ampia risultò fatale a molti ragazzi che non ce la fecero a salire sul Pennino o a discendere giù per il vallone che porta a Bagnara, Castiglioni, Mosciano; sono rimasti così sotto il tiro degli uomini del presidio tedesco Romolo Rondelli, Joseph Besonces, marocchino dell'esercito francese, ex prigioniero di guerra, Giuseppe Giunti, Walter Fritz, disertore della Wermacht unitosi ai partigiani, Pietro Corsari, studente di soli 17 anni.<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-gAgEXFtmPcA/UwEEJcASZEI/AAAAAAAAC4w/GWHPSPbqleE/s1600/DSC_1753.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-gAgEXFtmPcA/UwEEJcASZEI/AAAAAAAAC4w/GWHPSPbqleE/s320/DSC_1753.JPG" /></a></div>
Durante la nostra escursione, leggiamo i dettagli di questa storia, ci figuriamo sempre più la scena, passo passo, fino a che non scorgiamo da lontano Collecroce. L'ultimo tratto di percorso è in mezzo ai campi, scendiamo sulla carreggiata proprio in prossimità della curva in cui morirono per primi le sentinelle Coccia e Tesauri. Qui si trova una lapide, che diventa per i bambini luogo di pellegrinaggio spontaneo, dopo aver ascoltato tutta questa tragedia.<br />
Penso all'infinità di croci, edicole, lapidi, monumenti di cui è costellata la nostra regione per lo stesso motivo, non sempre ho riflettuto sul valore che questi hanno per chi è stato testimone dei fatti, per le popolazioni, per noi che non c'eravamo e che abbiamo bisogno di ricordare, di sapere!<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-pN5n6O0RV0k/UwEEWjGvZXI/AAAAAAAAC5Q/wqV5F9fa-lk/s1600/DSC_1775.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-pN5n6O0RV0k/UwEEWjGvZXI/AAAAAAAAC5Q/wqV5F9fa-lk/s320/DSC_1775.JPG" /></a></div>
All'ingresso del paese di Collecroce è stato come entrare nella scena di un teatro. Visitiamo il monumento ai caduti, seduti continuiamo la lettura di cosa accade quando i tedeschi entrarono in paese.<br />
Ad aiutarci in questa sorta di drammatizzazione, arriva un vecchietto che abita nella prima casa del paese. Leggendo il nostro testo guida deduco sia un Dominici o un Berardi o un Angelini, non ho chiesto per pudore. Ci accoglie con una gioia contagiosa, entusiasta di vedere i bambini. Entra subito in contatto con loro e gli racconta i suoi ricordi della mattina del 17 aprile 1944: lui aveva 12 anni, l'età del più grande dei miei figli. Il suo racconto è prezioso per noi, le immagine arrivano precise e vivide. Costretto ad assistere al rastrellamento, la sua casa e la stalla date alle fiamme, la madre che chiede pietà per la casa. Ci dice che davanti al lavatoio vengono radunati degli ostaggi, ci descrive la paura, era scalzo ricorda ma non sentiva più niente!<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Go2uZiwown8/UwEEulVg-DI/AAAAAAAAC6Q/TN5iT63kSys/s1600/DSC_1785.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-Go2uZiwown8/UwEEulVg-DI/AAAAAAAAC6Q/TN5iT63kSys/s320/DSC_1785.JPG" /></a></div>
Poi cambia discorso e con grande naturalezza ci porta vicino alla sua casa, scampata dall'incendio, ci fa conoscere la moglie e ci regala le uova delle sue galline che razzolano ignare per il paese. Il suo saluto è emblematico: salute e libertà!<br />
Ci lascia a bocca aperta!<br />
Giosuè lo guarda come se fosse un eroe epico incarnato nel corpo di un signore di 82 anni. <br />
Durante questa escursione ho ricevuto tantissime domande da parte dei bambini. Non a tutte ho saputo rispondere.<br />
Così il tempo è andato via velocemente e sono arrivate le 12.00, tempo di incamminarci per la strada del ritorno. Era mezzogiorno anche il 17 aprile 44, quando il reparto SS Polizei Regiment 20 lasciava Colecroce, dopo aver seminato morte e distruzione e si avviava verso il prossimo obiettivo: Morsciano.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-KkUBUT1l0Yc/UwEEd1b7DZI/AAAAAAAAC5o/LRlteWkFCi0/s1600/DSC_1781.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-KkUBUT1l0Yc/UwEEd1b7DZI/AAAAAAAAC5o/LRlteWkFCi0/s320/DSC_1781.JPG" /></a></div>
Ripercorrendo a ritroso il cammino, siamo meno ansiosi, ci godiamo ulteriormente il paesaggio del Piano del Colle e del Pennino, e possiamo imitare, in questa stupenda giornata di sole, di vento e avvolgente natura, quel gesto di LIBERTA' di quella figura slanciata e stilizzata con le braccia alzate posta al centro della piazzetta di Collecroce.<br />
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Per saperne di più: <a href="http://www.editorialeumbra.it/libri_dettaglio.asp?id_libro=598939" target="_blank">Tracce di memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria. Tommaso Rossi. Editoriale Umbra.</a><br />
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<a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/AnnifoCollecroce" target="_blank">VISUALIZZA ALTRE IMMAGINI DELL'ESCURSIONE</a><br />
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Sulla mappa digita: Collecroce PGPassepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-46694253905910610812014-01-28T03:41:00.002-08:002014-01-28T03:58:39.953-08:00Partigiani jugoslavi nella resistenza umbra<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-34kbeWmFyPk/UuZEjjA637I/AAAAAAAACzA/XwX-g0WNZ_8/s1600/DSC_1703.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-34kbeWmFyPk/UuZEjjA637I/AAAAAAAACzA/XwX-g0WNZ_8/s1600/DSC_1703.JPG" height="213" width="320" /></a></div>
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-GBW_kU0mm_U/UuZEIpeDuhI/AAAAAAAACxU/1bxNa_pk7dw/s1600/DSC_1684.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-GBW_kU0mm_U/UuZEIpeDuhI/AAAAAAAACxU/1bxNa_pk7dw/s1600/DSC_1684.JPG" height="320" width="213" /></a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzcsPjh1Mw9EKPdxSJBvl2hkhzu2vM4JmEi79kWMPVhp31FnhtdscAaY8PGfROgC8RhWNO_FDyjVSRMN8Z5H4Z3lDBtTSSEKXCQOaphbXtxQY5xdyM-QZOKzEn0az0kugY1UStQ6YfCUU/s1600/DSC_1694.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzcsPjh1Mw9EKPdxSJBvl2hkhzu2vM4JmEi79kWMPVhp31FnhtdscAaY8PGfROgC8RhWNO_FDyjVSRMN8Z5H4Z3lDBtTSSEKXCQOaphbXtxQY5xdyM-QZOKzEn0az0kugY1UStQ6YfCUU/s1600/DSC_1694.JPG" height="213" width="320" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzcsPjh1Mw9EKPdxSJBvl2hkhzu2vM4JmEi79kWMPVhp31FnhtdscAaY8PGfROgC8RhWNO_FDyjVSRMN8Z5H4Z3lDBtTSSEKXCQOaphbXtxQY5xdyM-QZOKzEn0az0kugY1UStQ6YfCUU/s1600/DSC_1694.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a>Sabato 25 gennaio ho partecipato a San Giustino, nelle sale del <a href="http://62.149.208.192/hosting/museotabacco.org/index.php" target="_blank">Museo Scientifico del Tabacco</a>, ad un incontro organizzato dall'ANPI di San Giustino-Citerna sui CAMPI fascisti di CONCENTRAMENTO e di LAVORO in UMBRIA.<br />
All'incontro erano presenti testimoni e storici: Maria Pizzoni, presidente <a href="http://www.deportati.it/default.html" target="_blank">ANED</a> regionale (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Lager Nazisti), Francesco Innamorati, partigiano, presidente <a href="http://perugiacomitatoprovinciale.anpi.it/" target="_blank">ANPI provinciale</a>, Tommaso Rossi, ricercatore<a href="http://isuc.crumbria.it/index2.html" target="_blank"> ISUC</a> ( Istituto per la Storia Umbra Contemporanea) Dino Renato Nardelli storico.<br />
Nella sala che ospitava l'iniziativa, si trovava allestita anche una mostra con ricca documentazione riguardante la storia di due campi di concentramento locali: <a href="http://www.proruscio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=619&Itemid=111" target="_blank">Ruscio</a>, campo per prigionieri di guerra addetti al lavoro nelle miniere di estrazione della lignite presso Monteleone di Spoleto e <a href="http://www.cnj.it/documentazione/CAMPITA/renicci.htm" target="_blank">Renicci</a>, vicino ad Anghiari, campo fascista di concentramento per civili jugoslavi.<br />
Il fenomeno della presenza di deportati slavi e montenegrini nelle file della resistenza italiana lungo l'Appennino Umbro-Marchigiano è correlato alla presenza nella nostra regione e immediate vicinanze dei campi fascisti per deportati dal regno di jugoslavia occupato nel 41 dall'Italia. Dopo l'8 settembre 43, evasi, fuggiti, liberati dai campi, questi deportati nella maggior parte entrarono a far parte delle brigate partigiane locali: la Brigata Pio Borri nell'Aretino dove diedero vita al battaglione Dusan, <a href="http://passepartout-umbria.blogspot.it/2013/04/camminata-sulle-tracce-della-brigata.html" target="_blank">la Brigata proletaria d'urto San Faustino</a> in Alta Valle del Tevere e la 5° Brigata Garibaldi Pesaro dove diedero vita al Battaglione Stalingrado. Uniti contro lo stesso oppressore, senza indugi e diffidenze, si allearono con coloro che fino al giorno precedente erano stati i loro conquistatori, consapevoli di affrontare, insieme agli italiani, una tappa fondamentale nella liberazione dal nazi-fascismo.<br />
Così la mostra ci ha introdotto l'argomento, e poi è iniziata la conferenza.<br />
<b>Mari Franceschini</b>, presidente dell'ANPI San Giustino, ha iniziato il suo intervento parlando dell'istituzione, dal 40 al 45, dei campi fascisti di repressione e internamento per categorie pericolose: prigionieri di guerra, in particolare sloveni, montenegrini, croati, ma anche civili rastrellati, stranieri e italiani oppositori politici, sospetti, gente al confino preventivo, punitivo nei confronti di chiunque avesse comportamenti sconvenienti o immorali.<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-q9RsrAa4hgc/UuZEl4CVzpI/AAAAAAAACzI/v2s510Z0uC8/s1600/DSC_1705.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-q9RsrAa4hgc/UuZEl4CVzpI/AAAAAAAACzI/v2s510Z0uC8/s320/DSC_1705.JPG" /></a></div>
<b>Francesco Innamorati</b>, partigiano, presidente dell'ANPI provinciale ha tenuto a precisare la fratellanza di sangue fra la resistenza italiana e quella jugoslava. Ha riportato il dato presente nella storia del fascismo di Renzo de Felice circa la assoluta preminenza umbra in fatto di numero di partigiani e ha raccontato la storia di <b>Milan Tomovic</b> cui è dedicata la sezione ANPI di Perugia. <br />
Nella primavera del 1942 Milan viene arrestato in Montenegro e tradotto prima in un campo albanese, poi in Italia, nel campo di Colfiorito. Fugge dal campo il 22 settembre insieme agli altri internati montenegrini e si nasconde a Foligno protetto da una suora antifascista e antinazista. Qui entra in contatto con un gruppo partigiano di Spello di cui diviene presto il comandante, che opererà nella zona del Subasio e lungo la Statale 75, da Foligno ad Assisi. Innamorati e, successivamente anche Pizzoni, precisano che i giovani partigiani italiani non erano abituati alla guerriglia, erano inesperti e riceveranno da Tomovic e dai suoi compagni un vero e proprio addestramento. A fine dicembre 1943 Tomovic viene ricoverato per tubercolosi, malattia che già sapeva di avere ma che teneva nascosta per paura che questa fosse vista, dagli altri partigiani, come un impedimento a combattere. Verso la prima metà di giugno 1944, pochi giorni prima che giungessero gli Alleati a liberare Foligno e Spello, il Comandante con la sua brigata stava preparando un piano per liberare, dal campo di concentramento di Campello, i civili italiani catturati durante i vari rastrellamenti e pronti per essere deportati in Germania. Il piano non viene portato a termine per il sopraggiungere di una crisi cardiaca. Lo porteranno, clandestinamente, prima all’ospedale di Foligno e poi a quello di Perugia, dove morirà, nel padiglione del professore Riccitelli che lo stava ospitando e proteggendo sotto falso nome.Viene sepolto nel cimitero di Perugia, successivamente le sue ossa vengono portate nell’ossario comune di San Sepolcro. <b>(1)</b><br />
Innamorati ha ricordato inoltre che anche gli italiani passarono nelle file della Resistenza jugoslava unendosi all’armata dei partigiani di Tito. Furono oltre 40 mila che, sopravvissuti ai massacri e non cedendo alle intimazioni di resa da parte dei tedeschi dopo l’8 settembre, si unirono ai partigiani jugoslavi, combattendo in Montenegro e in tutte le altre regioni del paese, dando prova di valore e conquistandosi la fiducia, l’affetto dei compagni d’arme e delle popolazioni locali. Ventimila di essi caddero, riscattando con il sangue – non è retorica il dirlo – le infamie dell’aggressione e della repressione fascista.<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-stD7kaIrpKQ/UuZEt7RCk5I/AAAAAAAACzo/gXHkbNn5ZWk/s1600/DSC_1711.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-stD7kaIrpKQ/UuZEt7RCk5I/AAAAAAAACzo/gXHkbNn5ZWk/s320/DSC_1711.JPG" /></a></div>
Poi è stata la volta di <b>Dino Nardelli</b> che ha inquadrato il fenomeno a livello storico riportando i fatti al progetto mussoliniano di controllo dell'Adriatico e quindi alla conquista della jugoslavia e ai vari accadimenti svoltisi dal 41 al 43 compresi i rastrellamenti di Lubiana nel 42 e l'occupazione italiana del Montenegro da cui si generarono i 2 flussi principali di deportati civili verso i campi fascisti italiani della nostra zona: Renicci, Tavernelle, Pissignano, Colfiorito.<br />
<b>Tommaso Rossi</b>, ricercatore dell'Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea, ha integrato la presentazione dandoci un'idea di come, per molte di queste persone, si è concluso questo viaggio: dal campo, alla resistenza in Italia, al disarmo prima del rimpatrio, al riarmo nei pressi di Bari, fino alla partecipazione alla resistenza nelle proprie terre. Alcuni, entrati in Italia come prigionieri, ce li ritroveremo al mattino del 1 maggio 1945 in piazza a Trieste, fra le fila delle prime avanguardie partigiane titine, ma questa è ancora un'altra storia.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-uNCwWTzHV_s/UuZE1vQ97lI/AAAAAAAAC0I/EQDTA2PvMvY/s1600/DSC_1715.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-uNCwWTzHV_s/UuZE1vQ97lI/AAAAAAAAC0I/EQDTA2PvMvY/s320/DSC_1715.JPG" /></a></div>
Al termine dell'incontro, <b>Maria Pizzoni</b>, presidente ANED regionale, ha voluto sottolineare l'importanza di parlare di questi accadimenti alle giovani generazioni. Ha puntualizzato con fresca memoria alcuni particolari di cui è stata testimone circa i fatti che si sono svolti dopo l'8 settembre 43 nella sua zona di Foligno e ha constatato la preoccupante ignoranza di molti adulti al riguardo. <br />
Gli incontri dei testimoni con i ragazzi nelle scuole e le occasioni di approfondimenti sui temi della deportazione offerti ai docenti rimangono pertanto il migliore strumento per ricordare e per prevenire l'insorgere di nuovi fascismi, populismi e vari genere di razzismi.<br />
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Io, presto, mi metterò di nuovo <b>in cammino sulle tracce dei luoghi della deportazione e della resistenza in Umbria</b>, nella speranza che anche semplici e piccole escursioni fatte con i bambini servino a recuperare pezzi di identità. Al prossimo post!<br />
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<b>(1)</b> biografia di Milan Tomovic ricostruita con l'aiuto di http://anpiperugia.noblogs.org/post/2010/11/27/milan-tomovic/<br />
<b><a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/27Gennaio2014DallaPrigioniaAllaResistenzaSlaviInAppennino" target="_blank"> ALTRE FOTO DELL'INCONTRO</a></b>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-p6lcXMIkdcs/Usguv1M6-sI/AAAAAAAACo8/aR3nQIAhXz8/s1600/DSC_1584.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://3.bp.blogspot.com/-p6lcXMIkdcs/Usguv1M6-sI/AAAAAAAACo8/aR3nQIAhXz8/s320/DSC_1584.JPG" width="320" /></a></div>
Da tanto tempo sogno di percorrere a piedi una via di accesso a Perugia del tutto inconsueta: l<b>a Strada del Valiano e di San Michele Arcangelo</b>, strade interpoderali che si snodano lungo la vallata del <b>Fosso Santa Margherita</b> con accesso dalla Strada Montevile, poco prima della traversa di Via delle Cove. Come è noto, <b>Perugia</b> sembra costruita su una collina, ma in realtà sorge su due colli, il Colle del Sole e Colle Landone; la massima depressione tra le due alture si estende proprio dal fosso di Santa Margherita, a est, al fosso della Cupa, a ovest. Perugia è fondata infatti su un sistema di 4 valloni, che sotto forma di cunei di verde si spingono fino a ridosso della città storica: il Bulagaio, il Santa Margherita, il Sant'Anna e la Cupa, oggi quasi tutti prevalentemente intubati. Nell'antichità, invece, gli Etruschi scelsero quest'area proprio perché ricca d'acqua, ma presto si accorsero che il terreno era anche franoso, cosa che nei secoli ha dato luogo costantemente alle poderose fondazioni e fortificazioni di cui Perugia è ricca.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-uVfl-J8wv04/UsgxYSTkkRI/AAAAAAAACtM/LLqfU2_xg5k/s1600/DSC_1594.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://1.bp.blogspot.com/-uVfl-J8wv04/UsgxYSTkkRI/AAAAAAAACtM/LLqfU2_xg5k/s320/DSC_1594.JPG" width="320" /></a></div>
Il 1 gennaio di questo nuovo anno, sollecitati da una stupenda e inaspettata giornata di sole, ci siamo avventurati lungo uno di questi 4 valloni di accesso a Perugia, potremmo dire che abbiamo risalito a mezza costa ila valle del fosso Santa Margherita da Ponte San Giovanni a Perugia.
In epoca medioevale, al termine di questa strada, proprio alle porte della città, sorgeva …il solito Convento benedettino, il <b>Convento Santa Margherita</b>. Nel 1814 il monastero e tutti i suoi beni vennero espropriati e destinati a nuovo uso come ospedale dei pazzi. Comincia così la storia dell'<b>ex-ospedale psichiatrico Santa Margherita</b> di Perugia. Una storia appassionante che, recentemente ( anno 2009) è stata ricomposta e raccontata dal <b>regista Carlo Corinaldesi</b> nel suo documentario <a href="http://www.dentrolepropriemura.it/" target="_blank">Dentro le proprie mura</a>. Questo documentario racconta la rivolta culturale che permise la chiusura del manicomio a Perugia e restituisce a tutti, soprattutto alle giovani generazioni, la memoria di questa grande conquista sociale. Io ho voluto ripercorrere le tracce che questa storia ha lasciato nel nostro paesaggio cittadino.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-XpkR_ZY12jM/Usgvm9D5N3I/AAAAAAAACqs/1jkqCfQe1no/s1600/DSC_1613.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-XpkR_ZY12jM/Usgvm9D5N3I/AAAAAAAACqs/1jkqCfQe1no/s320/DSC_1613.JPG" width="213" /></a></div>
Per questo, da molto avevo in testa di esplorare questo possibile itinerario che offre spunti paesaggistici, storici e anche metafisici: oltre la realtà. Questo viaggio ha per me una interpretazione simbolica. Mi sono sempre immaginata la discesa al Parco dell'ex manicomio di Perugia come una sorta di discesa nell'Ade, a gironi digradanti a seconda della gravità della malattia mentale presunta o accertata, con tanto di fiume Acheronte ( il fosso Santa Margherita, per l' appunto). Oggi, dopo aver percorso questi 5 km fin su all'uscita in Via XIV settembre, ne ho la conferma. Sui muri del sottopassaggio, all'ex guardiola d'ingresso all'area manicomiale, qualche giovane <b>sticker artist</b> ha scritto OVER THE HILL. Perfetta conclusione a questo mio piccolo viaggio reale, fantastico e simbolico!<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-fVr_l5JXKq0/Usgwrs4sxbI/AAAAAAAACs0/gnLgr8jusgg/s1600/DSC_1636.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="http://3.bp.blogspot.com/-fVr_l5JXKq0/Usgwrs4sxbI/AAAAAAAACs0/gnLgr8jusgg/s200/DSC_1636.JPG" width="200" /></a><a href="http://4.bp.blogspot.com/-5GEE-atGqJ4/UsgwtVGhyjI/AAAAAAAACs8/kQtbDl61c4w/s1600/DSC_1638.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="http://4.bp.blogspot.com/-5GEE-atGqJ4/UsgwtVGhyjI/AAAAAAAACs8/kQtbDl61c4w/s200/DSC_1638.JPG" width="200" /></a></div>
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Il primo tratto di passeggiata, si svolge in mezzo ai campi, Strada di Valiano, Strada S. Michele Arcangelo fino all'imbocco della salita di <b>San Simone del Carmine</b>. Questo tragitto ci offre la vista dell'acropoli sempre più vicina e circostante. La prospettiva è insolita, un privilegio dei pochi cittadini che abitano in questa campagna perugina, non tutti, devo dire, contenti di vederci passeggiare per le loro "strade", in mezzo a oliveti, campi, legnaie…e lussuose case coloniche. Si scorgono in alto, il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Monterone" target="_blank">castello di Monterone</a>, la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Bevignate" target="_blank">chiesa templare di San Bevignate</a>, il cimitero monumentale di Perugia.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-dGpcEI9GrHY/Usgv4uFXMBI/AAAAAAAACrM/tdqeBvJKK24/s1600/DSC_1618.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://4.bp.blogspot.com/-dGpcEI9GrHY/Usgv4uFXMBI/AAAAAAAACrM/tdqeBvJKK24/s320/DSC_1618.JPG" width="320" /></a></div>
Quando si arriva in <b>Via Enrico dal Pozzo</b> si entra nell'area del parco psichiatrico Santa Margherita e qui c'è tutta questa appassionata storia da raccontare, filtrata anche dai ricordi personali legati al recente uso di questi padiglioni, dopo la riforma Basaglia, come sede di svariati istituti scolastici, dell'università per stranieri, residenze per anziani, orti urbani, etc.
Arrivati in cima alla salita, si sbocca in Via XIV settembre, si esce dall'Ade, e si entra nella città dei vivi, dei sani. Io consiglio di imbucare Perugia per la Porta medievale di Santa Margherita, inglobata nelle mura papaline cinquecentesche. Questa porta era stata murata nell'ottocento e riaperta solo nel 1934. Da qui si può esplorare, con molta soddisfazione, il <b>rione Porta Sole</b>.<br />
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<a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/PerugiaEIlSantaMargherita" target="_blank">VISUALIZZA ALTRE FOTO DELL'ESCURSIONE</a><br />
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Sulla mappa google digita: Strada San Michele Arcangelo Perugia Passepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-69968396411224435802013-12-31T09:23:00.001-08:002013-12-31T09:25:10.496-08:00Orvieto, l'ultima a cadere!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBkDTzzmPrtxXXpNpDJy5JoJL86JDJwWU8wJluwhpwBLipbPi80bOxc4vryFecckg-5p1WPesPSe2Z2F4sz8jtj5B_pWCefYPEXml6MhNNkM7NbSextglgGXwM56Nkd6Avk9sEUwcwfJc/s1600/Sensational-Umbria-copyright-Steve-McCurry-Duomo-di-Orvieto_main_image_object.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBkDTzzmPrtxXXpNpDJy5JoJL86JDJwWU8wJluwhpwBLipbPi80bOxc4vryFecckg-5p1WPesPSe2Z2F4sz8jtj5B_pWCefYPEXml6MhNNkM7NbSextglgGXwM56Nkd6Avk9sEUwcwfJc/s320/Sensational-Umbria-copyright-Steve-McCurry-Duomo-di-Orvieto_main_image_object.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sensational Umbria - Orvieto. Copyright Steve Mc Curry</td></tr>
</tbody></table>
Ieri siamo andati ad Orvieto, richiamati da <a href="http://magazine.umbriajazz.com/notizie/umbria-jazz-winter21-a-orvieto-dal-28-dicembre-201" target="_blank">Umbria Jazz Winter</a> e dall'installazione in Piazza Duomo di Steve Mc Curry <a href="http://www.comune.orvieto.tr.it/i/3A69C0FC.htm" target="_blank">Sensational Umbria</a>; dopo aver recentemente visitato il suo Viaggio Intorno all'uomo in mostra a Siena, volevamo scoprire il suo Viaggio intorno all'Umbria!<br />
Atmosfera internazionale, intima e raffinata per questo festival del jazz che, dicono, piace anche ai non amanti del genere. Quello che io ho apprezzato di più è stato il fatto che la manifestazione non abbia stravolto la città e non abbia appannato tutto il resto delle iniziative e delle possibilità che la città offre.<br />
Insomma, chi l'ha detto che sono le città a fare da cornice agli eventi? Chi lo dice, lo pensa, e con questo in testa, organizza ... sbaglia tutto, sono gli eventi a fare da cornice all'incanto del posto in cui si svolgono e non viceversa. <br />
Orvieto emerge alla grande, storia, arte, archeologia, paesaggio tutto è vicino, accessibile, facile, a portata di ...card. La <a href="http://www.cartaunica.it/" target="_blank">carta unica Orvieto</a> è una soluzione felice per visitare Orvieto nella sua interezza, senza ammazzarti di corse per fare tutte le visite incluse. I trasporti sono compresi, inclusa la funicolare alla rupe, gli ... imperdibili, come vengono definiti nel portale turistico di orvieto, ci sono, gli esercizi convenzionati applicano realmente gli sconti..per una volta non maledici chi te l'ha venduta all'ingresso della città e questa volta chi me l'ha venduta è una una cooperativa sociale nota, la <a href="http://www.orvietonews.it/sociale/2012/12/22/la-cooperativa-carli-si-presenta-cosa-abbiamo-fatto-cosa-facciamo-33197.html#.UsLvVfZ6jbE" target="_blank">Luigi Carli</a>, collega e vicina a quelle con cui tanto ho collaborato e collaboro. Buon per loro!<br />
Quali sono le cose di cui vale la pena raccontare qui? <br />
- come visitare il Duomo di Orvieto con i bambini<br />
- come raccontare la storia etrusca della città ai bambini<br />
... e poi mi passerete una nota sull'installazione di Mc Curry.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-8ZvIoPOwjQ5Mo8-UwqagRpyltb5WD6oHyRQS8LAjWHrVIQbVDEEDdHIERJj_0nUhPgdcylG-PTH1O0B4JQHRNrAFan0pg7Q6RPzC8L866TVg93nz7uqy18cRxt9-oN8vRnqmZs_CQfQ/s1600/DSC_1563.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-8ZvIoPOwjQ5Mo8-UwqagRpyltb5WD6oHyRQS8LAjWHrVIQbVDEEDdHIERJj_0nUhPgdcylG-PTH1O0B4JQHRNrAFan0pg7Q6RPzC8L866TVg93nz7uqy18cRxt9-oN8vRnqmZs_CQfQ/s320/DSC_1563.JPG" width="213" /></a></div>
<b>La visita al duomo di Orvieto</b><br />
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Può apparire una missione impossibile...questi sono i nostri consigli. Per apprezzare la facciata e l'esterno basta arrivare attrezzati di un taccuino da disegno e matite, meglio se acquerellabili e il gioco è fatto. A seconda dell'età dei ragazzi, una volta realizzato il disegno si potranno aggiungere didascalie e così imparare termini interessanti come bassorilievo, rosone, mosaico, guglie, nicchie...ma anche più difficili come strombature, aggetto, angeli reggicortina, cuspide, manierismo, gotico.<br />
<br />
Se non è la prima volta che lo fate, allora si può scendere nei dettagli e riprodurre piccoli elementi architettonici classificati per soggetto: elementi vegetativi, animali reali, fantastici, mitologici, allegorici, figure umane, tutta l'iconografia religiosa, le figure geometriche...c'è da perdersi.<br />
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Passando alla volta dell'interno, ci sono sempre analoghi spunti, ma questa volta la concentrazione va data agli affreschi della Cappella di San Brizio.<br />
Noi ci siamo preparati da casa, abbiamo studiato su un testo fantastico: <a href="http://www.lafeltrinelli.it/products/9788883476426/Inferno_e_paradiso/Fabiana_Giulietti.html" target="_blank">Inferno e Paradiso. Storie e personaggi dipinti da Luca Signorelli. Ed. Sillabe di Fabiana Giulietti e Emanuala Pantalla</a>. Anche in questo caso, conosciamo le autrici che tante cose ci hanno insegnato a Città di Castello, di cui <a href="http://passepartout-umbria.blogspot.it/search/label/Citt%C3%A0%20di%20Castello" target="_blank">abbiamo raccontato in questo blog</a>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3O0tjytuZdJ7QkP8rDnZCjpy7wiVybuwVobkr8ku4W-cOkUkQ2LOVCHa_Tc4-7VEQVWjq_fTwE-ydts_IehR13SsjpelHu-N5nEsJGTkE3SjHDCy_Surf8DsyKZlfCHVbcxzyE9P-ngQ/s1600/Luca_signorelli,_cappella_di_san_brizio,_dannati_all%27inferno_01.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3O0tjytuZdJ7QkP8rDnZCjpy7wiVybuwVobkr8ku4W-cOkUkQ2LOVCHa_Tc4-7VEQVWjq_fTwE-ydts_IehR13SsjpelHu-N5nEsJGTkE3SjHDCy_Surf8DsyKZlfCHVbcxzyE9P-ngQ/s320/Luca_signorelli,_cappella_di_san_brizio,_dannati_all%27inferno_01.jpg" width="320" /></a></div>
Ora, è tutto un riscoprire quello che abbiamo letto e visto disegnato nel libro e l'eccitazione va al massimo e raggiunge l'apice quando in mezzo alle tante figure umane rappresentate negli affreschi della cappella, riusciamo a fare tana per l'autoritratto di <b>Luca Signorelli</b>! Sprofondiamo nello studio delle scene pittoriche. Un gran gusto, i bambini si divertono molto, il soggetto Inferno e Paradiso si presta molto anche alla fantasia dei più piccoli...<br />
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<b>Orvieto l'ultima città etrusca a cadere</b><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Per avvicinare i più giovani alla storia della cittadina, approfondendo la conoscenza del suo periodo etrusco, vi consigliamo <b>un Museo dei Ragazzi, l'unico in Umbria credo. </b>Si tratta del Museo archeologico <a href="http://www.museofaina.it/index.php" target="_blank">Faina</a>, situato proprio di fronte al Duomo. Anche in questo caso, potrebbe apparire quasi impossibile visitare con 4 bambini tre piani di museo ospitante numerose collezioni di vasi attici, un ricco monetiere, ridondanti collezioni di corredi funebri, bronzi etruschi, buccheri...nonchè altre antichità collezionate durante l'Ottocento dalla municipalità orvietana. </span></span><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgolpEO7YNTWCUQ5YfSR3vCXTIya05gsUMMI4knyIlO9XsFleavJ4X6XLndCGeIH4Ht9tOI3HV7XaNhPpUujUBzpzQRmDwDpc2DCTUZxtlEDH4EiLYFYhuBpuFgIWr1d7tbsjmFlD_B4BY/s1600/faina1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgolpEO7YNTWCUQ5YfSR3vCXTIya05gsUMMI4knyIlO9XsFleavJ4X6XLndCGeIH4Ht9tOI3HV7XaNhPpUujUBzpzQRmDwDpc2DCTUZxtlEDH4EiLYFYhuBpuFgIWr1d7tbsjmFlD_B4BY/s1600/faina1.jpg" /></a></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Invece, al ticket's office ci consegnano una guida interattiva per ragazzi, un percorso di visita in 20 tappe tra gioco e storia. Il museo Faina è uno Young people's museum...e pochi lo sanno! Dovrebbero diffonderlo molto di più. Il percorso è ben curato, e propone 20 domande intriganti che suscitano la curiosità anche degli adulti accompagnatori, il tutto è arricchito dalle illustrazioni del grande <b>Emanuele Luzzati</b>. E poi, non ci crederete, ma la guida è scritta anche in inglese. Utile per tutti!</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Gli etruschi, presenti sul massiccio tufaceo della rupe sin dal VIII sec a.c si piegarono al dominio di Roma solo nel 264 a.c., lasciano loro tracce e testimonianze in maniera significativa. Orvieto fu l'ultima città della dodecapoli etrusca a cadere, nei 6 secoli successivi solo declino e decadenza fino al tardo medioevo e alla successiva epoca comunale di cui l'opera del Duomo esprime il massimo splendore. Mentre si effettua questo viaggio nella civiltà etrusca, dalle finestre del museo, compare imponente e vicinissima la facciata del Duomo a richiamare spesso la nostra attenzione. </span></span><br />
<span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"></span></span> </span><br />
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<b>Mc Curry</b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqBCNahZpYIqJ8cRIyLIzVB8coq5hX3vdDWgHIafsmX8FQCpu2yk9DYQIvaZA8n6CUs72Exh58EdBeuqa6ZtZE1zMgjKFIpquj2q1RLy_1tILYmJL11SiSNf9UMbO6XlDJHY6ck_nFqRk/s1600/DSC_1559.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqBCNahZpYIqJ8cRIyLIzVB8coq5hX3vdDWgHIafsmX8FQCpu2yk9DYQIvaZA8n6CUs72Exh58EdBeuqa6ZtZE1zMgjKFIpquj2q1RLy_1tILYmJL11SiSNf9UMbO6XlDJHY6ck_nFqRk/s320/DSC_1559.JPG" width="320" /></a></div>
Al lato sinistro del Duomo di Orvieto, si trovano esposti 10 scatti del famoso fotografo tratti dal suo recente lavoro sulla nostra regione. Questo lavoro sull'Umbria lo trovo molto diverso da quello a cui il fotografo ci ha abituato con i suoi celeberrini scatti di viaggio in giro per tutto il mondo. La gran parte delle composizioni sono costruite e progettate, il committente è chiaro e anche il suo obiettivo di rinnovare il brand Umbria. Risultato finale: un' umbria artificiale agli occhi dei suoi abitanti, ma questo lavoro saprà attrarre turisti...qualcuno penserà che mi sono bevuta il cervello!<br />
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<a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/Orvieto" target="_blank">VISUALIZZA ALTRE IMMAGINI</a><br />
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Sulla mappa google digita: OrvietoPassepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8315835221407977050.post-60407244280767522392013-11-26T08:54:00.001-08:002013-11-26T09:40:11.739-08:00Le neviere del Monte Tezio<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-VGR1ooUulAvs5p9-lPBGN49mnb89eaye9zzTgT9JQ9DKXQisK9G1QGRS1Ys5KDCXyorZMJ07FivkWukJCYGba8IxH9t3XW97mkWslR73GyxIoegnR1eLuMV_U3EaJANjT6VOl3EcgPg/s1600/DSC_1237.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-VGR1ooUulAvs5p9-lPBGN49mnb89eaye9zzTgT9JQ9DKXQisK9G1QGRS1Ys5KDCXyorZMJ07FivkWukJCYGba8IxH9t3XW97mkWslR73GyxIoegnR1eLuMV_U3EaJANjT6VOl3EcgPg/s320/DSC_1237.JPG" width="320" /></a>In cima al <b>Tezio</b>, un monte di 960 m s.l.m a circa 10 km nord da Perugia, si gode di una vista unica che spazia dalle cime appenniniche ( fra cui l'Amiata e il Cetona) a est e a nord, al Lago Trasimeno a ovest, al profilo lontano, ma inconfondibile, di Perugia a sud. Quando questi limiti visibili diventano familiari e li riconosci subito, ti senti sicuro, ti senti nel tuo posto! E' una <b>sensazione ancestrale</b>, che provo ogni volta e che mi ricongiunge con l'umanità! Credo che tutti la provino! Questo controllo visivo, l'uomo lo desidera da sempre! Non a caso in cima al Tezio una campagna di scavi archeologici avvenuta tra il 2007 e il 2009 ha confermato l'ipotesi dell'esistenza di una <b>cerchiaia</b> di epoca protostorica: una fortificazione sommitale destinata al controllo visivo a scopo di difesa. Di questa antichissa costruzione oggi non rimane che un segno sul terreno, un solco che mette in evidenza la favorevole conformazione del suolo, un avvallamento naturale, si tratterà di una dolina carsica, così come di una dolina si tratta anche per la <b>Neviera</b> che sorge poco più in basso rispetto ai prati sommitali in direzione ovest.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-TsVGfzAmJQE/UpTLB-wggLI/AAAAAAAACgs/_nVn_QB2PLk/s1600/DSC_1249.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://4.bp.blogspot.com/-TsVGfzAmJQE/UpTLB-wggLI/AAAAAAAACgs/_nVn_QB2PLk/s320/DSC_1249.JPG" width="320" /></a></div>
<i>Quando ancora non esisteva l'industria del freddo, nei mesi invernali in
questo luogo la neve veniva ammassata e calpestata per renderla
compatta e poi ricoperta con strati di paglia per meglio conservarla.
Una volta trasformatasi in ghiaccio questo veniva sezionato in blocchi
che, avvolti in sacchi di juta, erano trasportati a valle a dorso di
mulo. Da qui, su carri trainati da cavalli, era poi trasferito in città
per gli usi civili e domestici (ospedali, trattorie, famiglie).<br />L'Associazione
Culturale Monti del Tezio, consapevole della necessità di salvaguardare
questa importante testimonianza storica, dopo aver individuato il luogo
dove sorgevano le Neviere, ormai completamente occultato dalla folta
vegetazione infestante, grazie al lavoro volontario di alcuni soci,
nell'anno 2001 ha riportato alla luce i resti della costruzione che
serviva per l'accumulo e la conservazione della neve.<br />Le più antiche
notizie rintracciate all'Archivio di Stato di Perugia, risalgono al
1669. Da una sorta di avviso pubblicitario apparso sulla "Gazzetta",
giornale che si stampava a Perugia nel 1864, si legge: "Il Conte Oddi
Baglioni ha sul Monte Tezio delle buche per la neve e accetta
prenotazioni dai caffettieri".<br />Il recupero del sito, così come ora
appare, è stato completato nell'estate 2005, grazie all'intervento di
consolidamento e bonifica dell'intera area realizzato dalla Comunità
Montana - Associazione dei Comuni Trasimeno Medio Tevere.</i><br />
(Da "I
Quaderni del Monte" - Collana edita dalla Associazione Culturale Monti
del Tezio - n. 1 anno 2002: Le Neviere di Monte Tezio).<br />
L'edificio di origine medioevale, seminterrato, è da tempo privo di copertura, presenta una pianta circolare del diametro interno di 12 metri ed è definito da una muratura di pietrame dello spessore di 50 cm.. Quattro piloni addossati alla parete stessa, sono ubicati alle estremità di due diametri ortogonali; su di essi erano impostati due arconi intersecantisi in chiave, sui quali era adagiata la struttura lignea sostenente un tetto tradizionale costituito da pianelle, tegole e coppi.<br />
In giro per i monti e i boschi umbri, le neviere le abbiamo trovate varie altre volte ( <a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/BoscoDiSanFrancesco#5946455303142740562" target="_blank">al Bosco San Francesco di Assisi</a> per esempio), e anche in città abbiamo trovato antiche ghiacciaie o similari per la conservazione del ghiaccio ( a <a href="http://passepartout-umbria.blogspot.it/2010/11/speleologiurbani.html" target="_blank">Città di Castello</a> per esempio), unico mezzo un tempo per curare la febbre.<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-YdOne7tSuzA/UpTLIiTqrcI/AAAAAAAACg8/1biFXD628bo/s1600/DSC_1256.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://2.bp.blogspot.com/-YdOne7tSuzA/UpTLIiTqrcI/AAAAAAAACg8/1biFXD628bo/s320/DSC_1256.JPG" width="320" /></a></div>
Per visitare queste, sicuramente le più maestose, site al Tezio, noi abbiamo percorso il <a href="http://www.montideltezio.it/sentiero_1.htm" target="_blank">sentiero 1</a> a salire, mentre siamo ridiscesi sul <a href="http://www.montideltezio.it/sentieri_nel_parco.htm" target="_blank">sentiero 3</a>, per un totale di 6 km circa.<br />
Buone escursioni a tutti!<br />
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<a href="https://picasaweb.google.com/111051743384584502955/MonteTezio" target="_blank">Visualizza le foto dell'itinerario. </a><br />
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Sulla mappa digita: Parco Naturale del Monte TezioPassepartouthttp://www.blogger.com/profile/11779386402198375227noreply@blogger.com0