domenica 4 maggio 2014

Sui luoghi della Banda dei Patrioti di Bevagna

Anche quest'anno, per commemorare il 25 aprile, infiliamo i nostri scarponi e ci dirigiamo sui passi dei Partigiani nelle nostre campagne umbre, perché quello è il nostro posto, "vivi o morti con lo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza". (cit.  Il monumento - Piero Calamandrei).
Questa volta, guida alla mano, andiamo sulle orme di Martino Lepri, nei pressi di Bevagna.
Martino Lepri, dopo l’8 settembre 1943, fu tra i primi a salire le colline verso la Madonna della Valle. Era maestro elementare, un giorno del luglio 43, dopo la notizia della caduta del Duce,  rompe con una sassata le insegne del fascio littorio in una bacheca di Bevagna.
I fascisti locali lo fanno arrestare insieme a suo fratello Giuseppe. Vengono incarcerati a Foligno. Martino viene trasferito al carcere di Perugia. Durante il viaggio riesce a fuggire dal treno bombardato, sul quale viaggiava insieme ad altri detenuti. Questo avviene proprio in località Ponte San Giovanni, dove viviamo noi.
Rientrato a Bevagna, fugge sulle colline verso la Madonna della Valle, aggregandosi ad altri fuggiaschi provenienti da Castelbuono e Torre del Colle.
Il nostro cammino inizia proprio in prossimità di Torre del Colle, antico feudo medievale, appena dopo un ponticello sul torrente Attone. Ci dirigiamo verso la sorgente di questo torrente, salendo un po' in salita per circa 7 km, alla ricerca del luogo della memoria: la grotta dove Martino Lepri, dopo la fuga, si rifugia e organizza la sua squadra partigiana.
La giornata è molto luminosa, se non fosse per il paesaggio intatto e rigoglioso che cattura l'attenzione, sarebbe dura salire per questa strada asfaltata. Raccogliamo gli asparagi, ripassiamo le varietà conosciute di erbe e arbusti, ci fermiamo a leggere altre storie dei compagni di Lepri, altri partigiani che hanno battuto la zona: Balbo Morlupo e don Michele Lilli.
In corrispondenza della strada sterrata di Cerreto Piano si deve svoltare a sinistra per entrare nel bosco, siamo vicini. Fatto meno di un chilometro si apre una radura, al limite della quale ecco intravediamo il grande cippo in pietra con la scritta: Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità lì è nata la nostra costituzione (Piero Calamandrei) Su queste colline agiva un gruppo di partigiani della Banda Patrioti di Bevagna. Il 22 aprile 1944 in prossimità di questo luogo il partigiano Martino Lepri veniva ucciso a tradimento per manteneer vivo il ricordo l'ANPI di Bevagna pose il 22 aprile 2012.
Le circostanze della morte di Martino Lepri sono rimaste incerte per molto tempo ma recentemente sono state attribuite ad un tradimento.
Questa storia colpisce molto i miei figli, che non si capacitano di come uno possa essere tradito da amici…vagli a spiegare la logica della guerra! Molto difficile … ma facendo altri esempi noti in storia e epica o nelle leggende, capiscono, ma non comprendono!
Un piccolo percorso recintato porta ad una piccola grotta di arenaria dove Lepri si incontrava con il gruppo che aveva messo insieme. Fra questi, c'erano anche tre jugoslavi Arù ( Harum Regepovic), Memè ( Memet Memetovic) , e Sciabò ( Lear Sciabon). I rapporti tra i 3 e Lepri erano un po' tesi perché sembrerebbe che questi non avessero comportamenti rispettosi verso la popolazione locale che li proteggeva e aiutava. Una notte di aprile questi depredarono una villa del posto e quando Lepri lo seppe chiese di restituire la merce ai proprietari. Fecero il patto di vedersi disarmati a casa Cerquiglini, dal luogo della memoria la si scorge poco in alto, ma i tre slavi non rispettarono il patto e uccisero Lepri a colpi di pistola. Lepri fu portato morto all'ospedale di Bevagna, sotto gli occhi dei familiari che osservavano la scena dalla loro casa a Torre del Colle.
Anche noi discendendo la collina e ci immaginiamo questa scena. Una morte assurda, per un orgoglio, dopo tutto quello che aveva fatto e dopo aver scampato la morte nel grande rastrellamento del 6 marzo 1944 effettuato dai tedeschi sulle colline di Deruta, Cannara, Bettona, Bevagna.


Arriviamo a Torre del Colle, silenziosi, pensierosi, io lascio depositare questi pensieri nella testa dei ragazzi sperando che serva più di tante altre spiegazioni. E' sempre una grande emozione narrare la storia della Resistenza nei luoghi ove realmente si è svolta, frammenti da ricomporre e da tenere sempre presenti!
Poi entriamo a Torre del Colle e qui siamo risucchiati molto più indietro nel tempo: secolo X. Recentemente ho visitato la mostra dei 100 scatti di Mc Curry sull'Umbria…lo avessero portato qui, invece che a Bevagna durante la Festa delle Gaite,…avremmo ottenuto un risultato più autentico!


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